Libri di Luis Izcovich
Il savoir-faire dello psicoanalista
Luis Izcovich
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2025
pagine: 138
Il savoir-faire dello psicoanalista riguarda il suo statuto e l’attualità del suo praticare. È innanzitutto una questione della clinica lacaniana, una clinica sempre da rinnovare, che tiene conto della soggettività dell’epoca, motivo per cui, attraverso queste pagine, si cerca di cogliere l’ordine della struttura dell’analisi collegandolo al contesto del nostro discorso. Come dice Lacan alla fine del suo insegnamento, il savoir-faire, piuttosto che una tecnica di competenza, è una disposizione al pudore, che lui chiama pudore originario, in relazione al quale ogni sapere si fonda su un orrore insuperabile rispetto a quel luogo in cui giace il segreto del sesso. Da tutto questo il soggetto dovrà ricavare una condotta, un savoir-faire. “Saperci fare”: è una formula di Lacan che riguarda non solo l’analizzante prima della cura, ma anche le conseguenze dell’operazione analitica, cosa si apprende da un’analisi e cosa ce ne possiamo fare. Lo scopo che qui si persegue è quello di capire come una pratica della parola possa incidere sul savoir-faire del soggetto riguardo ai suoi sintomi che, in ultima istanza, dipendono sempre dal sesso.
I marchi di una psicoanalisi
Luis Izcovich
Libro: Libro in brossura
editore: Eterea Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 556
I marchi di una psicoanalisi è un libro che segna come dice Michel Bousseyroux nella Prefazione, entrando nel cuore delle questioni analitiche attuali e grazie all’insegnamento della clinica. Perché una psicoanalisi? Qual è la sua efficacia? Cos’è un sintomo analitico? Quando possiamo dire di aver fatto veramente un’analisi? Dopo un analisi possiamo dire di essere diversi? L’esperienza analitica può cambiare la vita di un soggetto, sottraendolo al proprio destino? L’autore cerca di fare luce sui punti più opachi del godimento dell’essere umano e sul desiderio che lo distingue da ogni altro essere vivente. La sua è una disamina attenta e sistematica sui concetti di tempo, sintomo e inconscio sulla strada aperta da Freud e Lacan, ma anche con l’ausilio di riferimenti letterari e poetici. L’edizione in italiano giunge dopo quelle in spagnolo, francese, inglese e portoghese. Per i temi trattati che riguardano il desiderio e la differenza assoluta, la libertà dal destino che condanna all’anonimato, la scelta soggettiva della singolarità contrapposta al senso comune, è un libro consigliato a tutti coloro che si sentono animati da un forte desiderio di sapere e conoscenza.
L'insondabile decisione. Il paradigma della psicosi
Luis Izcovich
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2020
pagine: 316
Già durante la vita di Freud erano emerse – nel movimento psicoanalitico – divergenze circa la psicosi, la sua specificità e il suo trattamento. Il testo intende affrontare il destino di una delle sue strutture cliniche: la paranoia. La paranoia è nucleo di base dell’essere umano? E che idea hanno i clinici dell’accoglienza del paranoico nel dispositivo dell’analisi? Il testo si propone di interrogare il rapporto dei paranoici con la psicoanalisi e la posizione dell’analista verso gli psicotici. A partire di qui, il testo si propone di interrogare il rapporto dei paranoici con la psicoanalisi e la posizione dell’analista verso gli psicotici. Siamo davvero “tutti deliranti”, secondo la nota boutade lacaniana? È corretto affermare, come spesso si fa, che Freud abbia escluso la psicosi dal campo psicoanalitico? L’interesse costante di Freud per la psicosi viene messo in luce, con gli spostamenti, gli avanzamenti e le prospettive che hanno caratterizzato freudiani e post-freudiani, attraverso riduzioni, deviazioni, strappi nella concezione della psicosi a livello della struttura. Freud coglierà via via l’assenza della castrazione, il che porta a ipotizzare per la psicosi qualcosa di diverso rispetto alla rimozione. È il tema che Lacan estrae da Freud, con il suo concetto di forclusion, “preclusione”. A livello delle pratiche, che idea hanno i clinici dell’accoglienza da dare al paranoico nel dispositivo dell’analisi? La paranoia è nucleo di base dell’essere umano? Lacan radicalizzerebbe Melanie Klein? D’altra parte, il contesto attuale della nostra epoca è molto particolare, marcato da una stupefacente deresponsabilizzazione dei soggetti e da una correlativa tendenza al sospetto di una qualche radicale colpa dell’Altro. Più sorprendente ancora è dunque il contrasto tra questo riferimento ormai tipico a livello sociale e la progressiva sparizione della categoria di paranoia dal campo della clinica. Il testo interroga questo contrasto, ripercorrendo la tradizione psichiatrica che ne ha prodotto il concetto e gli apporti decisivi della psicoanalisi rispetto all’idea stessa di legame sociale.