Libri di Luisa Dipino

Quando gli viene recapitato Pino, il cacapò centenario del padre, Gianluca Nuncio si trova a dover decidere: accettare o no l’eredità di suo padre, con cui il rapporto si è dolorosamente disintegrato? La scelta non è facile. In gioco vi è qualcosa di troppo grande, sia nel bene che nel male: un tesoro, ma anche una guerra. Una causa nobile, ma anche un testamento di sangue. Bisogna fare in fretta: la sua famiglia è in pericolo. Sua moglie Claudia e i loro tre figli hanno bisogno di lui, di Gianluca, che deve trovare il modo giusto di fare quel che spetta a ogni figlio: posizionarsi nel destino, tenendo insieme radici e libertà.

Il testo racconta dell’incontro, per nulla scontato, tra psicoanalisi e patologia di Alzheimer: dalla possibilità che la psicoanalisi tratti l’Alzheimer, fino all’opportunità che questo accada. Tenendo ferma la barra sui principi teorici ed etici della psicoanalisi, si esplorano quindi i principi che possono essere messi in campo nella cura dell’Alzheimer. Per fare insomma come Orfeo del mito: sfidare l’Ade armati del proprio desiderio. Un desiderio caparbio, vitale, che spinge ostinatamente in avanti.

La cura di Perla, che rappresenta un caso di isteria contemporanea, apre alla possibilità di approfondire uno dei temi più originali del pensiero di Lacan: la femminilità. Questo attraverso un’angolatura particolare, quella dell’amore. “Come ama una donna?” potrebbe infatti essere il sottotitolo di questo lavoro. La scelta del nome “Perla” evoca il percorso compiutosi durante la cura. Da perla, pietra, congelata nella depressione, qualcosa si modifica attraverso la parola che è soprattutto parola d’amore. E, lentamente, ecco scoprirsi Perla, una donna. Una perla preziosa che nasce dallo schiudersi di ciò che la teneva intrappolata. Forse una conchiglia bivalve, come Afrodite? Ma no, Perla non è una dea. È una donna che ama, a modo suo, come tutte, come ciascuna.