Libri di Marco Folin
Ferrara estense. Architettura e città nella prima età moderna
Marco Folin
Libro: Copertina morbida
editore: Oligo
anno edizione: 2022
pagine: 440
Frutto di una ricerca ventennale, questo libro mira a fare il punto su una serie di temi chiave della storia quattrocentesca di Ferrara nel contesto italiano ed europeo: il ruolo dei duchi d'Este nella crescita urbana, la rete delle residenze di corte in città e nel territorio (le cosiddette Delizie), le strategie ducali e l'ampliamento della fine del secolo (l'Addizione erculea), la figura di Biagio Rossetti e il rinnovamento della cultura architettonica locale. Ferrara, perché? - chiedeva ormai sessant'anni fa Bruno Zevi. La domanda rimane attuale, ma le risposte non possono che essere mutate: saper vedere la città, nel XXI secolo, significa soprattutto interrogare la pluralità dei linguaggi, delle cronologie e degli attori in gioco sulla scena cittadina. Attraverso il prisma ferrarese, questo libro intende offrire un esempio di metodo per una nuova storia dell'architettura e delle trasformazioni urbane aperta alle sollecitazioni della storia della società e della cultura.
Da Gerusalemme a Pechino, da Roma a Vienna. Sul «Saggio di architettura storica» di J.B. Fischer von Erlach
Monica Preti, Marco Folin
Libro: Copertina morbida
editore: Franco Cosimo Panini
anno edizione: 2019
pagine: 259
Composto fra il 1705 e il 1712, rielaborato negli anni successivi e infine pubblicato nel 1721, il "Saggio di architettura storica" nasce come un'opera aperta, in cui J.B. Fischer von Erlach continuò per anni a riversare disegni e progetti sollecitati da stimoli di varia natura. Nelle sue tavole - qui integralmente riprodotte - troviamo accostati i grandi monumenti della tradizione occidentale, dal tempio di Salomone alle Meraviglie del mondo, a una serie di edifici del vicino e lontano oriente (dal mondo ottomano alla Cina): gli uni e gli altri posti sullo stesso piano dell'architettura barocca viennese in base al principio che "i gusti delle nazioni non differiscono in architettura più di quanto non capiti nelle maniere di vestirsi o di cucinare le carni". Quale il significato di questa raccolta tanto stravagante quanto originale? Dobbiamo vedervi un primo, epocale, tentativo di andare al di là dei canoni consolidati della tradizione vitruviana? Oppure al contrario un'operazione essenzialmente etnocentrica, che proiettava sulla sfera dell'immaginario architettonico le mire universalistiche del colonialismo europeo? Probabilmente Fischer von Erlach, come la maggior parte dei suoi contemporanei, non avrebbe colto il senso della domanda. Quel che si respira, nelle sue tavole, non è una chiara consapevolezza dei processi in atto, ma il confuso sedimentarsi di stimoli eterogenei, a volti contraddittori, lasciati filtrare da quella che sembra essere stata una delle doti migliori dell'architetto: la sua irrequieta curiosità, la sua prensile capacità di orecchiare. Ponendosi in ascolto, sentiamo ancora gli echi delle frequentazioni romane della sua gioventù - le voci di Athanasius Kircher e Giovanni Pietro Bellori, Gian Lorenzo Bernini e Carlo Fontana - convivere con gli incontri e le letture degli anni viennesi: Leibniz, Heraeus, Wren... e poi la letteratura di viaggio e le guide antiquarie, gli atlanti storici e i teatri di città, le raccolte di vedute e i libri di architettura, le accademie scientifiche e le biblioteche di corte, le missioni gesuitiche e le Wunderkammern, le discussioni sulla lingua universale e la passione per l'Egitto, su tutto la travolgente espansione della città di Vienna e la sensazione che la storia si era rimessa in moto.
Città italiana e città europea. Ricerche storiche
Marino Berengo
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2017
pagine: 307
Il concetto di capitale e i rapporti fra città e contado, l'identità dei ceti dirigenti e le basi del potere nobiliare, la 'decadenza' italiana e la crisi degli ordinamenti comunali... una lettura classica della storia della civiltà urbana europea e del suo carattere distintivo: l'amore per la libertà (l'aria della città rende liberi, si diceva nel medioevo). «La brusca sconfitta di quella civiltà, che non ebbe per contropartita la formazione di Stati solidi nelle loro strutture amministrative e giudiziarie, ma si espresse nel trionfante particolarismo dei corpi, nella pigra custodia di privilegi nuovi e antichi, in un'egemonia nobiliare condannata a un precoce invecchiamento dal cessare d'ogni competizione e d'ogni alternativa di ricambio, apre quella che fu la più certa e la più lunga età di decadenza nella storia dell'Italia moderna».
La città multietnica nel mondo mediterraneo. Porti, cantieri, minoranze. Relazioni presentate al Convegno internazionale dell'AISU (Genova, 4-5 giugno 2018). Ediz. italiana e inglese
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2019
pagine: XXXIX-322
Questo libro raccoglie una parte degli interventi presentati al Convegno Internazionale Multiethnic cities in the mediterranean world. History, culture, patronage-La città multietnica nel mondo mediterraneo. Storia, cultura, patrimonio, organizzato dall'Associazione Italiana di Storia Urbana a Genova il 4-5 giugno 2018: un'iniziativa che si inseriva in una tradizione abbastanza consolidata per l'AISU, che da vari anni - nell'anno in cui tace il congresso internazionale che costituisce l'appuntamento di maggior richiamo per i membri dell'associazione - organizza a rotazione nelle proprie sedi un convegno su un tema di carattere monografico. Data la "vocazione mediterranea" della città di Genova e della sua università, ci è parso naturale incentrare il convegno del 2018 sul tema appunto delle città del Mediterraneo, e più in particolare su uno dei fattori che le hanno soprattutto contraddistinte nel corso della storia, ossia la loro dimensione multietnica.