Libri di Maria Lorenza Chiesara
L'era degli scarti. Cronache dal Wasteocene, la discarica globale
Marco Armiero
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2021
pagine: 136
					Un viaggio nella nostra epoca, il Wasteocene, l'era degli scarti. Un'era segnata dalla continua produzione di persone, comunità e luoghi di scarto. Una discarica globale che dobbiamo smantellare. Secondo alcuni studiosi siamo entrati in una nuova era geologica, l'Antropocene, segnata dal dominio degli umani sull'intero pianeta. Questo libro propone una lettura diversa della nostra crisi socio-ecologica; invece che di Antropocene, bisognerebbe parlare di Wasteocene (dall'inglese waste, scarto), ovvero di un'epoca segnata dalla continua produzione di persone, comunità e luoghi di scarto. L'imposizione di relazioni socio-ecologiche che producono comunità umane e non umane di scarto implica la costruzione di ecologie tossiche fatte di sostanze e narrazioni contaminanti. In un viaggio tra Napoli e Agbogbloshie, in Ghana, tra fantascienza ed epidemie, Marco Armiero porterà i lettori nelle viscere del Wasteocene, ma indicherà anche le esperienze di resistenza che lo stanno smantellando.				
									Il processo Eichmann
Deborah E. Lipstadt
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2014
pagine: XXIV-183
					L'11 aprile 1961 il teatro di Beit Ha'am, a Gerusalemme, era gremito. Più di settecento persone riempivano la sala per il processo intentato ad Adolf Eichmann, accusato di essere il principale ufficiale operativo della "soluzione finale". I giornali di tutto il mondo riportavano notizie sull'evento. Le reti televisive americane mandavano in onda trasmissioni speciali. Non si trattava del primo processo per crimini di guerra nazisti. Eppure c'erano più giornalisti a Gerusalemme di quanti ne fossero andati a Norimberga. Per quale motivo questo processo era diverso da quello condotto dai tribunali di Norimberga, dove erano state processate figure molto più in vista della gerarchia nazista? Mentre il mondo continua a confrontarsi con la realtà del genocidio nazista e a riflettere sul destino di coloro che sono sopravvissuti, il processo Eichmann è divenuto una pietra di paragone per i giudizi successivi, un'impalcatura legale, morale e giudiziaria per confrontarsi con il male nella sua forma più incomprensibile. Deborah E. Lipstadt riesce a raccontarlo contemperando un'avvincente capacità narrativa con una sicura prospettiva storiografica. Lipstadt svincola il processo Eichmann dalla polarizzante presenza di Hannah Arendt, senza ignorarla, ma recuperando alcuni aspetti essenziali della vicenda: da un lato il risveglio, tardivo, della consapevolezza mondiale nei confronti dell'ampiezza della Shoah; dall'altra l'essere un momento nodale della storia di Israele.				
									La grande frattura. La disuguaglianza e i modi per sconfiggerla
Joseph E. Stiglitz
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2016
pagine: XXVII-435
					Questo libro è un appello ad affrontare la disuguaglianza economica come una questione politica e morale, con l'obiettivo di giungere a una società piú prospera e giusta. Raccogliendo i suoi scritti per giornali non accademici, tra cui il "New York Times" e "Vanity Fair", il Nobel per l'Economia Joseph Stiglitz descrive la disuguaglianza americana: le sue dimensioni, le sue cause, e le conseguenze per gli Stati Uniti e per il mondo. Stiglitz si concentra sulle politiche irresponsabili - deregulation, taglio delle tasse per l'uno per cento - che hanno lasciato indietro un grande numero di cittadini trasformando il sogno americano in un mito sempre piú inarrivabile. Il libro suggerisce soluzioni concrete: aumentare le tasse per le corporations e per i piú ricchi; offrire maggior sostegno ai bambini piú disagiati; investire in istruzione, tecnologia e infrastrutture; aiutare i proprietari di case invece che le banche. E, soprattutto riportare l'economia alla piena occupazione. La nostra scelta non deve essere tra crescita e giustizia: con politiche pubbliche adeguate, possiamo scegliere entrambe.				
									Il prezzo della disuguaglianza. Come la società divisa di oggi minaccia il nostro futuro
Joseph E. Stiglitz
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2014
pagine: XXXVI-474
					Il livello di disuguaglianza del reddito in America raggiunge oggi picchi mai visti da prima della Grande depressione. Negli anni del boom, precedenti alla crisi finanziaria del 2008, l'1 per cento dei cittadini si è impadronito di più del 65 per cento dei guadagni del reddito nazionale totale. E tuttavia, mentre il Pil cresceva, la maggior parte dei cittadini vedeva erodere il proprio tenore di vita. Nel 2010, mentre la nazione lottava per superare una profonda recessione, l'1 per cento guadagnava il 93 per cento del reddito aggiuntivo creato nella cosiddetta "ripresa". Mentre coloro che sono in alto continuano a godere della migliore assistenza sanitaria, della migliore educazione e dei benefici della ricchezza, essi spesso non riescono a comprendere che, come sottolinea l'autore, "il loro destino è collegato a quello dell'altro 99 per cento". In questo volume Stiglitz unisce la sua formidabile visione economica a un appassionato richiamo affinché l'America torni agli ideali economici e politici che l'hanno resa grande. La disuguaglianza infatti non nasce nel vuoto. E il risultato dell'interazione di forze di mercato e di manovre della politica. Grazie a essa l'America è sempre meno la terra delle grandi opportunità e sempre meno è in grado di rispondere alle aspirazioni e ai bisogni dei suoi cittadini. Ma non deve necessariamente essere cosi.				
									Operazione austerità. Come gli economisti hanno aperto la strada al fascismo
Clara E. Mattei
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 528
					L’austerità, parola d’ordine degli economisti ortodossi, sembra aggravare i problemi più che risolverli. E se ne osserviamo la storia, scopriamo che è nata come baluardo del capitalismo difeso dagli economisti liberali a ogni costo, anche alleandosi al fascismo e sostenendo politiche autoritarie. Perché l’austerità non è qualcosa di nuovo né un prodotto della cosiddetta era neoliberista iniziata alla fine degli anni Settanta: per più di un secolo, governi in crisi finanziaria hanno fatto ricorso a politiche di austerity, ovvero tagli al welfare (alla scuola, alla sanità ecc.), privatizzazioni, tassazione regressiva, deflazione, repressione salariale e deregolamentazione del mercato del lavoro. Si tratta di politiche che rassicurano i creditori, ma producono effetti sociali devastanti. Oggi che l’austerità continua a imperare è urgente domandarsi: e se il pareggio di bilancio non fosse mai stato davvero l’obiettivo? L’economista Clara E. Mattei risale alle origini dell’austerità per svelarne i veri motivi fondanti: proteggere il capitalismo dalla sua crisi esistenziale, per far fronte alle contestazioni dal basso che ne stavano intaccando le fondamenta. Con una nuova prefazione dell’autrice.				
									Operazione austerità. Come gli economisti hanno aperto la strada al fascismo
Clara E. Mattei
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2022
pagine: 432
					L'austerità, parola d'ordine degli economisti ortodossi, sembra aggravare i problemi più che risolverli, tanto da far dire ai suoi critici che non funziona. Se tuttavia ne scopriamo le origini e ne osserviamo la storia, diventa evidente come sia il baluardo del capitalismo difeso dagli economisti liberali a ogni costo: anche alleandosi al fascismo e sostenendo politiche autoritarie. L'austerità non è qualcosa di nuovo né un prodotto della cosiddetta era neoliberista iniziata alla fine degli anni Settanta. Per più di un secolo, governi in crisi finanziaria hanno implementato politiche di austerity, ovvero tagli al welfare (scuola, sanità, ecc.), privatizzazioni, tassazione regressiva, deflazione, repressione salariale e deregolamentazione del mercato del lavoro. Queste politiche rassicurano i creditori, mentre producono effetti sociali devastanti. Oggi, che l'austerità continua a imperare, è urgente domandarsi: e se il pareggio di bilancio non fosse mai stato davvero l'obiettivo? L'economista Clara E. Mattei indaga sulle origini dell'austerità per svelarne i motivi fondanti: proteggere il capitalismo dalla sua crisi esistenziale, per far fronte alle contestazioni dal basso che ne stavano intaccando le fondamenta.				
									Sette brevi lezioni sullo scetticismo
Maria Lorenza Chiesara
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2023
pagine: 128
					La complessità del mondo genera ansia. Spesso dobbiamo prendere posizione su questioni che non conosciamo; o incontriamo culture o religioni con valori lontani dai nostri. Nel primo caso può accadere che, privi degli strumenti per orientarci, fatichiamo a formarci un parere. Nel secondo caso possiamo più facilmente avere un'opinione, ma rischiando di ricadere senza accorgercene in pregiudizi che alimentano diffidenza o intolleranza. Qualche esempio: i vaccini sono davvero pericolosi? È meglio il sistema di votazione proporzionale o maggioritario? Dobbiamo lasciare i crocefissi nelle aule? Forse è ora di imparare ad applicare lo scetticismo. Sesto, detto Empirico, fu il primo, nella cultura occidentale già nel II secolo d.C., a dirsi scettico. Il suo suggerimento era quello di esercitare la skepsis – parola che in greco, la lingua in cui scriveva, significa semplicemente indagine, ricerca – e dopo di che comportarci in base a come le cose ci appaiono, sapendo bene che ad altri potrebbero apparire diverse. In sette brevi lezioni, questo libro ci aiuta a saperne di più.				
									Affidarsi. Come abbiamo ceduto il controllo della nostra vita a imprese, Stati e intelligenze artificiali
David Runciman
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 320
					La consegna di parte del nostro potere all’intelligenza artificiale è già avvenuta molto tempo fa, in tempi non sospetti. La Silicon Valley ha definito come Singolarità il fenomeno per cui entità non umane si comportano come gli esseri umani (ad esempio: prendere decisioni, eseguire procedure, governare, guadagnare). Ma questo fenomeno esiste già dai tempi in cui la tecnologia era meno sviluppata, da quando Hobbes aveva iniziato a parlare del Leviatano e da quando esistono gli Stati e le imprese. Già allora l’umanità aveva consegnato parte del proprio potere a strutture senza coscienza e anima che ci hanno resi più sani, più ricchi e più sicuri. Ma che, a differenza di noi, non muoiono e molto spesso godono di uno statuto giuridico diverso. Cosa c’è quindi di cui aver paura? Runciman ci invita a guardare all’intelligenza artificiale come a una naturale conseguenza di un processo in atto ormai da secoli e che non ci deve intimorire, ma che filosoficamente dobbiamo inserire in un discorso già aperto, nel bene e nel male.				
									Come abitare la Terra. Conversazioni con Nicolas Truong
Bruno Latour
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 112
					Un desiderio di trasmettere, di spiegare. Di spiegarsi, anche. Riguardo alla coerenza di un pensiero che l’apparente dispersione e varietà dei soggetti affrontati aveva in parte mascherato. Bruno Latour, definito da «Le Nouvel Observateur» senza mezzi termini «l’intellettuale francese più influente del mondo», si è concesso a questa serie di interviste con una semplicità, una gioia e una energia che sopraggiungono soltanto nei momenti in cui sappiamo che la vita, e soprattutto la vita della mente, si condensa. Una pace legata a un sentimento di urgenza, un’immanenza inseparabile dall’imminenza e dalla necessità di concentrare, riassumere, mostrare. Una preoccupazione per la chiarezza, un piacere della conversazione, un’arte dello spettacolo. Come se tutto si chiarisse mentre la fine si avvicina. Latour ci offre qui una straordinaria cassetta degli attrezzi per immaginare nuovi modi di esistenza e di azione. Un invito a «diventare terrestri», dando prova di quell’empatia con la Terra che riteneva sempre più necessaria, perché «l’ecologia è la nuova lotta di classe», e «perché i conflitti non sono soltanto sociali, ma geosociali».				
									Perché Taiwan conta. Breve storia di una piccola isola che decide il nostro futuro
Kerry Brown
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 240
					Che cosa significa essere taiwanese oggi? Vedere il nome del luogo in cui vivi comparire in così tanti telegiornali, la maggior parte dei quali afferma che, se ci sarà una Terza guerra mondiale, è lì che avrà inizio? Ascoltare gruppi di esperti, commentatori e politici parlare di te e dei tuoi concittadini come di un «problema»? Venire salutati come una delle economie cruciali del mondo perché producete i semiconduttori più avanzati, sui quali il resto del pianeta fa affidamento? Sapere che, ciò nonostante, il novanta per cento dei leader di quei Paesi non riconosce il vostro come tale? E che, soprattutto, siete considerati - per un caso alla nascita - al centro della sfida geopolitica probabilmente più seria del XXI secolo? Ecco perché Taiwan, pur essendo un'isola così piccola, conta molto più di quello che sembra e tenerla d'occhio diventa importante. In questo senso il libro di Kerry Brown è sicuramente una guida indispensabile e tempestiva.				
									Danimarca e Isole Faeroer
Libro: Libro in brossura
editore: Lonely Planet Italia
anno edizione: 2025
pagine: 312
					"La Danimarca è un acquerello fatto di campi di grano, casette estive e barche a vela. Un paesaggio di rara bellezza e di autentica semplicità." Per pianificare un viaggio da ricordare: fate un giro tra le isole dell'arcipelago meridionale di Fyn; riscoprite il piacere dell'infanzia nei magici Giardini di Tivoli; fate surf sulla selvaggia costa occidentale a Klitmøller; fate un'escursione tra i paesaggi spettacolari di Kalsoy.				
									La vittoria maledetta. Storia di Israele e dei Territori occupati
Ahron Bregman
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2017
pagine: XXXVII-340
					Questa è la storia dell'occupazione israeliana della Cisgiordania, di Gerusalemme, delle Alture del Golan, della Striscia di Gaza e della Penisola del Sinai a partire dalla schiacciante vittoria di Israele sulle forze congiunte dei suoi vicini Giordania, Siria ed Egitto nella Guerra dei sei giorni del 1967. Il Sinai fu gradualmente restituito all'Egitto tra il 1979 e il 1982, in seguito a un accordo di pace stipulato dopo la guerra, e nell'agosto 2005 Israele ritirò le proprie truppe e gli insediamenti anche dalla Striscia di Gaza. Un ritiro parziale dalla Cisgiordania è stato compiuto a più riprese a partire dal 1993, risultato del tortuoso processo di pace di Oslo con i palestinesi. Tuttavia a oggi buona parte della Cisgiordania, la Gerusalemme Est araba e le Alture del Golan restano sotto stretto controllo israeliano. Il grande trionfo militare del 1967, apparso inizialmente come un momento benedetto nella storia di Israele, fini per rivelarsi una «vittoria maledetta». Dopo essersi appropriato di quelle terre, Israele le sottopose quasi tutte a un governo militare assicurando che avrebbe condotto un'occupazione sinceramente «illuminata». Tuttavia, come è ormai sempre più chiaro agli occhi degli storici, un'occupazione illuminata è una contraddizione in termini; e con il passare del tempo l'occupazione di Israele si è rivelata pesantissima. Il filo rosso di questa intera vicenda storica, che potrebbe essere definito come la vera tragedia del conflitto arabo-israeliano, è l'ampia serie di opportunità per risolvere la situazione, che sono andate perdute.				
									
