Libri di Marina Addis Saba
Berlinguer non era triste. Così ricordo Enrico Berlinguer
Marina Addis Saba
Libro: Libro in brossura
editore: Compagnia Editoriale Aliberti
anno edizione: 2024
pagine: 112
L'infanzia vissuta sotto il regime e poi in guerra, gli anni della gioventù, poi le vacanze estive a Stintino e la dura vita di partito a Botteghe Oscure. Sono i ricordi di un'amica di Enrico Berlinguer, che compongono un ritratto privato e inedito del leader della sinistra più amato e rimpianto.
La farnesina. Giulia Farnese e papa Borgia
Marina Addis Saba
Libro: Copertina rigida
editore: Affinità Elettive Edizioni
anno edizione: 2010
pagine: 224
Garibaldi, sardo d'elezione
Marina Addis Saba
Libro
editore: Carlo Delfino Editore
anno edizione: 2008
La scelta. Ragazze partigiane, ragazze di Salò
Marina Addis Saba
Libro: Libro in brossura
editore: Editori Riuniti
anno edizione: 2005
pagine: 167
Le bambine educate dal regime fascista al destino di sempre, quello di essere "spose e madri esemplari" e prolifiche, negli anni Trenta furono formate anche con lo sport, con la mobilitazione civile, con tutti i mezzi di propaganda allora disponibili, a considerare la Patria come valore supremo e preparate alla guerra con un processo di modernizzazione autoritaria. Vissero poi da ragazze la dura realtà di una guerra totale che sconvolse la vita di tutti. Al momento dell'armistizio, ormai giovani donne, mostrarono valori di responsabilità e di partecipazione, e operarono quindi scelte opposte: la gran parte partecipò alla Resistenza civile e quotidiana, altre si arruolarono come Ausiliarie nella Repubblica di Salò.
Berlinguer non era triste. Così ricordo Enrico Berlinguer
Marina Addis Saba
Libro: Libro in brossura
editore: Aliberti
anno edizione: 2013
pagine: 88
L'infanzia vissuta sotto il regime e poi in guerra, gli anni della gioventù, poi le vacanze estive a Stintino e la dura vita di partito a Botteghe Oscure. Nei ricordi di un'amica, emerge il ritratto privato e inedito di uno dei grandi leader della sinistra, ancora oggi rimpianto e amato. "Noi bambine non giocavamo a pallone, avevamo i nostri giochi, meno divertenti, oppure stavamo a guardare le partite, molto discusse e sofferte, sedute su una delle panchine. Stavo lì, un pomeriggio, con una mia cuginetta, quando il Berlinguer più grande, Enrico, mi si sedette vicino. Tolse dalle tasche un libro molto vissuto, e si rivolse a me chiedendo: 'Tu sei Marina, vero?' Risposi affermativamente e lui mi sorrise e si immerse nella lettura. Da allora ci salutammo, scambiavamo qualche parola. Ero molto contenta che un grande si accorgesse di me, ma quanto era timido, timido bruno e sorridente!"