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Libri di Mario Porro

La cultura al plurale

La cultura al plurale

Michel de Certeau

Libro: Libro in brossura

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2025

pagine: 204

La peculiarità del pensiero di Michel de Certeau è stata sempre l’attenzione a leggere la storia culturale e sociale intrecciando discipline e metodi diversi, dalla filosofia alla psicoanalisi, alla linguistica. E questo non per una sorta di comodo eclettismo o di sincretismo conciliante, ma per la volontà di reinserire ogni momento storico nella molteplicità delle sue componenti, anche nelle contraddizioni dei suoi conflitti. Egli diffidava fortemente delle griglie costruite sul passato per ritagliare i saperi e rifiutava l’idea di azione culturale come pioggia benefica di briciole cadute dalla tavola dei sapienti e dei potenti. Anche questo testo, che vede qui la sua prima traduzione italiana, è intriso della sua capacità di vedere sempre più lontano e in profondità, andando a scoprire le mille reti informali che permettono ai flussi di trasmissione culturale di circolare: unico modo per evitare che una società soffochi e muoia. Perché una cultura al singolare traduce sempre, dice de Certeau, il «singolare di un ambiente», imponendo la legge di un potere, mentre la cultura plurale è crea-zione, magari deperibile, magari conflittuale, ma sempre relativa a una comunità che cresce e sa cambiare e, alla fine, durare. Figlio del suo tempo (gli anni a ridosso del ’68 francese), il libro affronta argomenti ancora al centro delle nostre preoccupazioni: le forme del lavoro, la situazione nella scuola, la collocazione sociale degli intellettuali e degli scienziati, lo spazio di convivenza urbana, le minoranze, il ruolo delle istituzioni culturali… Tutti stimoli per riflettere anche sull’oggi adottando il ‘metodo de Certeau’, il suo sguardo che smaschera il simulacro di ciò che è stato e non è più, ma che allo stesso tempo conosce e valuta i limiti del gioco plurale. Una lezione di libertà, un desiderio attivo di creare possibilità, di allestire spazi concreti di movimento nella vita in comune.
20,00

Lourdes

Lourdes

Émile Zola

Libro: Libro in brossura

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2023

pagine: 526

"Mentre sta per concludere il ciclo dei Rougon-Macquart, la "serie terribile" dei 20 romanzi dedicati alla storia della società francese al tempo di Napoleone III, Émile Zola mette in cantiere nel 1892 un romanzo sulla cittadina pirenaica in cui nel 1858 la Madonna è apparsa a una ragazzina quattordicenne, Bernadette Soubirous. Lourdes, scandito dalla storia della veggente ripresa nel finale delle cinque giornate del pellegrinaggio sul treno bianco partito da Parigi, sarà pubblicato nel 1894, l'anno dello scoppio dell'affaire Dreyfus, punto di attrazione dei conflitti laceranti fra la Terza Repubblica e il mondo cattolico, in gran parte schierato con la destra conservatrice, monarchica e anti-semita. La questione delle "miracolose" guarigioni dei malati, a cui la medicina non lascia più speranze di salute, è motivo di ulteriori dispute, nei tempi di un rinnovato spiritualismo che proclama la "bancarotta della scienza". Nel Dottor Pascal (1893), ventesimo e ultimo del suo ciclo, Zola aveva dato a un medico il ruolo di portavoce della fiducia nel lento cammino delle scienze. In Lourdes (1894) lo affida a un sacerdote, don Pierre Froment, che accompagna nel pellegrinaggio nazionale un'amica d'infanzia, Marie, la cui paralisi alle gambe sarà guarita; in realtà, il presunto miracolo rientra nei casi, indicati dal maggiore alienista del tempo, Jean-Martin Charcot, in cui per auto-suggestione la fede può guarire, grazie all'esaltazione scatenata dalle preghiere e i canti tra la folla dei pellegrini. Ma di fronte alle folle allucinate, allo sfruttamento della credulità dei sofferenti e alla mercificazione del sacro nella "nuova Lourdes" a crollare del tutto sarà la fede già vacillante di Pierre..." (Mario Porro)
34,00

Mosè o la Cina. Quando l'idea di Dio non si sviluppa

Mosè o la Cina. Quando l'idea di Dio non si sviluppa

François Jullien

Libro: Libro in brossura

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2023

pagine: 249

"Quale dei due è più credibile, Mosè o la Cina?", chiedeva Pascal. In questo "Saggio d'interculturalità", François Jullien esorta a uscire dall'antico conflitto tra ragione e fede, per guardare alla nozione di Dio dall'esterno, dall'Altrove cinese dove tale nozione non ha fatto presa, ben presto assorbita dal Cielo-Natura. L'immagine di una realtà scandita dal succedersi armonioso di fasi, sul modello dell'alternarsi delle stagioni, e regolata dalla logica interna della Via, il Tao, non ha aperto in Cina l'interrogazione sull'origine da cui muove la nostra filosofia, non ha reso necessario il ricorso a un Agente trascendente. La Cina non ha sviluppato il momento religioso della coscienza che si rivolge nella preghiera a un Dio personale, si è affidata alla dimensione rituale, legata al culto degli antenati. Ora che Dio "muore", non per l'ateismo che lo nega, ma per l'indifferenza nella quale la sua idea è caduta, possiamo meglio comprendere quale risorsa essa abbia rappresentato per l'Europa e cosa possiamo ancora trarrne. Forse è giunto il tempo, suggerisce Jullien, di ripensare ciò che è stato attribuito a Dio per riportarlo al vivere, per vedere in un incontro, uno sguardo, un momento d'intimità quel che incrina d'infinito la comune misura dei giorni.
25,00

Fiori blu

Fiori blu

Valerio Gaeti

Libro: Libro in brossura

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2022

pagine: 96

"Valerio Gaeti, scultore di origini mantovane, si trasferisce giovanissimo a Cantù dove frequenta l'Istituto Statale d'Arte e ha tra gli insegnanti Giuliano Vangi. Nel 1974 termina gli studi artistici all'Accademia di Belle Arti di Brera con Alik Cavaliere. Alla ricerca artistica affianca una lunga attività didattica proprio nelle scuole che lo hanno visto allievo: prima all'Istituto Statale d'Arte di Cantù, all'Accademia di Belle Arti di Brera, nel dipartimento di Progettazione artistica diretto da Ugo La Pietra e infine all'Accademia Aldo Galli di Como nel dipartimento di Arti Visive. Nelle opere recenti di Valerio Gaeti l'ispirazione viene da un colore, il blu, e da una forma vegetale, il fiore. I fiori blu è il titolo di un romanzo di Raymond Queneau - intellettuale dallo sguardo obliquo, "esploratore di universi immaginari" -, apparso nel 1965 e presto tradotto dall'amico Italo Calvino. A Calvino, Queneau aveva spiegato che l'espressione "fiori blu" veniva usata comunemente in francese per designare ironicamente le persone romantiche, idealiste, nostalgiche d'una purezza perduta." (Mario Porro)
18,00

La potenza della dolcezza

La potenza della dolcezza

Anne Dufourmantelle

Libro: Libro in brossura

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2022

pagine: 136

La dolcezza è un enigma difficile da identificare. È il nome di un’emozione che non sappiamo più descrivere, venuta da un tempo in cui l’umano non era separato dal resto della vita, dagli animali, dagli elementi, dalla luce, dagli spiriti. È selvatica e raffinata, come ben sa la cultura orientale, è spirituale e carnale, è una festa dei sensi alla quale il tatto, il gusto, i profumi, i suoni aprono l’accesso. Soprattutto, è una potenza, una forza simbolica di resistenza capace di trasformare la vita. In questo saggio particolarissimo, scritto all’incrocio tra filosofia e psicanalisi, Anne Dufourmantelle insegue e ripercorre le tracce della dolcezza nell’esperienza delle donne e degli uomini, dialogando con Tolstoj e Dostoevskij, passando per Flaubert e Hugo, senza dimenticare Lévinas. E arriva a toccare l’origine stessa della dolcezza, che è il nome segreto dell’infanzia, un ricordo a se stessi che inventa il futuro e che si fa potenza di relazione con l’altro, in grado di trasformare anche il dolore in creazione di una nuova promessa di sollievo e ripartenza.
15,00

Ipotiposi. Vagabondare per immagini

Ipotiposi. Vagabondare per immagini

Mario Porro

Libro: Libro in brossura

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2020

pagine: 214

Ci sono vocaboli che piacciono molto agli scrittori di razza. Non perché s'innamorano delle cose strane o dei termini ricercati, ma perché sentono - con una percezione quasi fisica - che in quelle parole si celano secoli e millenni di esperienza umana. Ma accade che le parole, quelle più dense di significato, scompaiano dalla scena pubblica, dal linguaggio comune, ed entrino in una sfera per palati sensibili al sapore intenso che spesso hanno queste parole. Per esempio: Ipotiposi. Questo libro di Mario Porro è un omaggio a Carlo Emilio Gadda che dell'ipotiposi ha fatto un emblema del suo stile. Un pensare per immagini che Italo Calvino chiamò "dubitosa sapienza". E non ha spazio solo in letteratura l'ipotiposi ma anche nella scienza e la filosofia... Una serie di saggi anticipati sulla rivista "Doppiozero" trovano in questo libro la loro naturale coronazione. La figura retorica dell'ipotiposi consiste nel rappresentare in modo vivido e immediato un oggetto, un gesto o una situazione: la forza plastica della descrizione ri sveglia nell'animo di chi ascolta visiones, phantasiae, rende presente agli occhi quel che la parola esprime, quasi mettendolo in scena. I capitoli del libro costituiscono una sorta di vagabondaggio fra le metafore che si rincorrono nella storia del pensiero. Il libro è l'esito di scorribande nella storia delle scienze naturali ed umane, fra le pagine della letteratura e nelle arti figurative. Seguendo l'invito alla filosofia di Michel Serres: praticare l'erranza fra i saperi, percorrere gli spazi dove transita Ermes, dio degli incroci e delle ibridazioni. Le ipotiposi qui schizzate - la rete e la nuvola, l'acqua e l'ombra, il mare e la foresta - sono le cose stesse a cui dobbiamo tornare per cercare di comprendere quell'oggetto-soggetto che è il mondo.
22,00

Primo Levi. Profili di storia letteraria

Primo Levi. Profili di storia letteraria

Mario Porro

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2017

pagine: 192

Pensata come complemento della "Storia della letteratura italiana", questa serie di "Profili" ne ripropone la formula introduttiva. Collocandolo nel quadro storico e sociale della sua epoca, ogni volume presenta uno dei grandi autori della tradizione letteraria italiana, ne discute criticamente le opere e ne illustra la poetica.
16,00

Lo straniero o l'unione nella differenza

Lo straniero o l'unione nella differenza

Michel de Certeau

Libro: Libro in brossura

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2010

pagine: 209

Proposto per la prima volta in traduzione italiana, questo testo di Michel de Certeau venne pubblicato in Francia nell'autunno 1969. È dunque uno dei suoi primi libri, che alla lettura odierna non risulta datato, ma si carica di una valenza speciale, divenendo una sorta di introduzione ai temi che il grande autore francese andò poi sviluppando nel corso degli anni, in particolar modo l'esperienza cristiana e la dinamica dei percorsi individuali nello spessore del corpo sociale. Una forte attualità mantiene anche il punto di partenza che muove il testo: la crisi delle certezze religiose, il sempre meno stringente vincolo delle istituzioni della Chiesa, la scoperta sconcertante che all'esperienza del credente è intrinseco anche un non-sapere. E Dio si mostra come uno 'straniero', un altro che irrompe destabilizzando la logorata 'domesticità' cui il canone religioso l'aveva confinato, che sfugge alla tessitura troppo fitta, automatizzata e risolta della religione praticata dagli uomini. Ma è proprio in questo processo di 'perdita' e trasalimento, puntualizza de Certeau, che può darsi l'accadimento autentico di essere sorpresi da Dio, nell'inaspettato incontro con la sua presenza. Accettando di lasciarsi cambiare, ognuno può imparare a diventare più libero, ma anche più solidale con gli altri, con i quali costruirà, nel messaggio lucido ma fiducioso che sta sempre sotto le analisi sociali di Michel de Certeau, "l'unione nella differenza". Prefazione di Pierangelo Sequeri.
18,00

Letteratura come filosofia naturale

Letteratura come filosofia naturale

Mario Porro

Libro

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2009

pagine: 228

Eredi confessi della tradizione illuminista, Italo Calvino, Primo Levi e Carlo Emilio Gadda affidano alla letteratura il compito di proseguire l'istanza conoscitiva che è propria delle scienze, lo sforzo continuato di mettere in ordine il caos del mondo. L'ideale di una "letteratura come filosofia naturale", secondo la formula di Calvino, aspira a rinnovare la "vocazione cosmologica" della nostra tradizione che, da Dante a Leopardi, passando per Galilei, aspira a fare dell'opera una "mappa del mondo e dello scibile". Alla letteratura spetta la fatica "ermetica" di tessere i diversi saperi, con l'obiettivo di offrire una visione integrata della realtà che ci consegni almeno i frammenti di un'enciclopedia. Critici delle suggestioni idealistiche e spiritualistiche, Calvino, Gadda e Levi adottano uno "sguardo naturalistico" nell'osservare l'avventura umana, come attesta in modo esemplare la prospettiva "etologica" che Levi assume di fronte alla condizione bestiale del Lager. La lezione di Darwin impone di includere la storia degli uomini nei tempi lunghi della "memoria del mondo", nel contesto dell'evoluzione del vivente e della materia. È nelle pagine di questi scrittori che, in anticipo su di una filosofia attardata dall'eredità storicista, si delineano nel Novecento le forme di una "filosofia naturale" post-umanista.
19,50

La madre di Dio fonte di vita. Fra Oriente e Occidente e in Terra di Puglia

La madre di Dio fonte di vita. Fra Oriente e Occidente e in Terra di Puglia

Mario Porro

Libro: Libro in brossura

editore: VivereIn

anno edizione: 2010

pagine: 216

18,00

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