Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina
Iscriviti alla newsletter

Vita e Pensiero

Logici eretici. Amalrico di Bène e gli amalriciani nelle fonti del XIII secolo

Logici eretici. Amalrico di Bène e gli amalriciani nelle fonti del XIII secolo

Rosario Lo Bello

Libro: Libro in brossura

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2025

pagine: 296

Agli inizi del ‘200 Amalrico di Bène, maestro nelle arti liberali, passa a insegnare teologia a Parigi. Poco dopo la sua morte, al tempo delle prime censure ecclesiastiche di Aristotele (1210), maestri e studenti accusati di seguire le dottrine di Amalrico sono condannati al rogo come eretici. Nessuno scritto del maestro e dei presunti discepoli si è conservato. Si sono così potute formulare ipotesi disparate, spesso fantasiose, per spiegare quella condanna, cui ne seguirono altre. Il saggio esamina le prime testimonianze biografiche e dottrinali, riportando ciascuna di esse nel contesto originario. La vicenda è riletta sullo sfondo della nascita dell’Università di Parigi e dei conflitti di autorità legati al controllo dei docenti e dei loro insegnamenti. Dietro le condanne si intravedono i profili dei teologi formatisi nella scuola cattedrale di Notre-Dame, preoccupati, di fronte alla minaccia costituita dai libri naturales di Aristotele, di ridefinire confini e statuto del proprio sapere. Si sforzano così di delimitarne il campo, contrastando energicamente la temuta invadenza da un lato dei logici, dall’altro degli apocalittici e dei profeti della storia. In questo clima l’opuscolo denigratorio del cistercense Garnerio di Rochefort, il Contra amaurianos, che accomuna polemicamente Amalrico e gli amalriciani a Gioacchino da Fiore, appare come la premessa della condanna dottrinale di entrambi da parte del IV Concilio Lateranense (1215).
30,00

L'immaginazione del senso

L'immaginazione del senso

Pierangelo Sequeri

Libro: Libro rilegato

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2025

pagine: 288

In questi scritti, la frequentazione dei territori dell’arte, nell’ottica della coscienza religiosa, è concepita come un’avventura creativa dell’immaginazione teologica stessa: la teologia non “commenta” l’opera d’arte, cerca “l’illuminazione” che essa proietta su ciò che nella Parola resiste al commento che fissa il concetto. La pratica ermeneutica conseguente prende perciò distanza dalla riduzione dell’interesse teologico per l’opera d’arte a didascalia dell’idea religiosa (l’impostazione più diffusa nella teologia odierna). La restituzione teologica dell’atto estetico, ossia dell’invenzione creativa che, in esso, si sottrae alla pura intenzione utilitaria e strumentale, porta in campo un modo attivo e un valore aggiunto: diventa parte integrante della storia estetica dei suoi effetti. Nel cristianesimo, in particolare, quella restituzione riconsegna il mondo della creatura materiale, sensibile, figurale, agli affetti della fede: risplende così la bellezza e la verità del gesto anti-gnostico che ispira la rivelazione biblica (il mondo è un atto d’amore, non un effetto di corruzione). La creazione artistica è soglia e gradino dello spirito, non la sua ostruzione e il suo degrado.
28,00

«... e quanto più sapore possibile». Comunicazione, media, industria culturale. Studi in onore di Fausto Colombo

Libro: Libro in brossura

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2025

pagine: 538

Fausto Colombo, prematuramente scomparso all’inizio del 2025, ha segnato profondamente gli studi sulla comunicazione in Italia: per più di quarant’anni ha indagato il sistema dei media, la sua storia, le sue forme di produzione e di consumo, i suoi testi e le sue influenze sulla vita culturale, sociale e politica del nostro Paese. Questo volume di “Studi in onore” riunisce i saggi di una sessantina di autrici e autori legati al sociologo dell’Università Cattolica da un rapporto di amicizia e collaborazione, con l’intento di restituire “quanto più sapore possibile” del suo lavoro intellettuale, testimoniato dall’ampia produzione scientifica ricostruita cronologicamente nella bibliografia del libro. Ciascun saggio affronta un tema, un oggetto, un fenomeno, o adotta un metodo di ricerca tra quelli frequentati da Fausto Colombo, entrando in dialogo con la sua eredità intellettuale. Le sette sezioni che articolano il volume ripercorrono i suoi principali interessi di ricerca: la storia e la critica dell’industria culturale italiana, i suoi protagonisti e i diversi comparti del sistema dei media e della scena teatrale; l’ipertrofia della memoria digitale, della cultura e degli immaginari algoritmici, il potere delle piattaforme social e dell’intelligenza artificiale; le nuove tecnologie della comunicazione e i processi di digitalizzazione dei media e della società; l’approccio generazionale ai pubblici dei media e la digitalizzazione della coorte più anziana della popolazione italiana. E ancora, la riflessione sulla potenza e la fascinazione delle immagini e sul dolore degli altri che esse rappresentano; l’approccio ecologico al sistema dei media e l’analisi critica ed etica della comunicazione digitale come spazio sociale condiviso, bene comune da proteggere e condizione della convivenza civile; il rapporto tra verità, democrazia e discorso pubblico e la responsabilità dei diversi comparti del sistema dei media. Ne emerge non solo una mappatura dei vari filoni lungo i quali si è articolata la feconda ricerca di Fausto Colombo, ma anche una possibile cartografia di aree ancora da esplorare, di confini da spostare un po’ più in là, di nuovi territori in cui avventurarsi. Con i contributi di: P. Abbiezzi, P. Aroldi, A. Bellavita, S. Bentivegna, C. Bernardi, M. Bertolotti, C.M. Bino, G. Boccia Artieri, G. Boffi, G. Bolin, F. Bonifacio, P. Braga, S. Brancato, P. Carelli, S. Carlo, R. Carpani, N. Carpentier, A. Cascetta, P. Catellani, A. Cati, R. Chiarulli, V. Codeluppi, P. Colombo, A. D’Aloia, G. Di Fraia, A. Dini, V. Doudaki, R. Eugeni, K. Filimonov, L. Fortunati, A. Fumagalli, C. Giaccardi, G. Gili, F. Introini, E. Locatelli, M. Locatelli, M. Magatti, M.A. Maggioni, A. Manzato, G. Mascheroni, E. Mora, M.F. Murru, F. Pasquali, C. Pasqualini, L. Peja, A. Pirovano, M. Rosichini, S. Rubino, C. Sádaba, M. Scaglioni, B. Scifo, A. Sfardini, G. Sibilla, M. Sorice, C. Sorrentino, M. Tarantino, S. Tarassi, S. Tosoni, M. Villa, N. Vittadini.
35,00

Dare luogo alla grazia. Sugli spazi della liturgia

Giuliano Zanchi

Libro: Libro in brossura

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2025

pagine: 145

I luoghi della liturgia cristiana dovrebbero essere spazi ricchi di senso, perché ospitano l'incontro della comunità dei credenti con Gesù. Non sono spazi meramente funzionali: è lì che si dà luogo alla grazia, mediante azioni e spazi compatibili alla densità simbolica e al peso spirituale della liturgia. Spesso però gli spazi liturgici paiono irrilevanti, o perché semplicemente brutti o, viceversa, per l'incapacità di coglierne il significato. Giuliano Zanchi, sacerdote, teologo ed esperto di estetica, ha creato così una piccola guida per illuminare il senso dei diversi ambiti in cui il rito si dispiega, nel loro alterno configurarsi lungo la storia cristiana: lo spazio dell'assemblea, l'ambone dove la parola di Dio viene proclamata, l'altare, la soglia tra l'interno e l'esterno della chiesa, il battistero, le luci, ecc.
14,00

Vita e pensiero. Volume Vol. 3

Libro: Libro in brossura

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2025

pagine: 136

12,00

Un haiku per la giustizia. Un modello di stile per «parole giuste»

Libro

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2025

pagine: 176

L'Alta Scuola "Federico Stella" sulla Giustizia Penale (ASGP) dell'Università Cattolica ha invitato le studentesse e gli studenti di alcuni corsi di giurisprudenza a trasfondere in un haiku il pensiero suscitato dalla parola 'giustizia'. Ne è nato così un esercizio didattico per provare quanto la cura della giustizia passi anche attraverso l'attenzione riposta alle sue forme espressive. Questo volume raccoglie attorno agli haiku degli studenti le riflessioni di giuristi, linguisti e letterati che esplorano la forza espressiva di questa forma poetica, la cui rigida struttura formale esalta tanto la musicalità delle parole scelte, quanto il valore delle pause di silenzio 'pensoso' soffermandosi su essenziali questioni e principi del diritto.
12,00

La sfida dello Sviluppo Umano e Integrale nei Paesi a Basso Reddito. Il contributo dell'Università Cattolica del Sacro Cuore

Libro: Libro in brossura

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2025

pagine: 196

Il volume nasce dal Progetto di collaborazione multi-dipartimento D.3.2. dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, denominato VICSUS (Valutazione dell’Impatto delle innovazioni agro-tecnologiche del modello C3S sullo Sviluppo Umano e Sociale nei Paesi a Basso Reddito). Lo scopo del modello C3S è stato, fino ad oggi, principalmente dedicato all’aumento della produttività agricola e al superamento della sussistenza nella piccola azienda familiare nei contesti rurali dei Paesi a Basso Reddito (PBR). Tuttavia, in prospettiva, l’auspicio è che lo sviluppo si possa estendere all’intero sistema socioeconomico, diventando integrale, anche per creare nuove professioni (e imprese) tali da permettere l’affrancamento dalla ‘schiavitù della terra’, specialmente per i giovani istruiti, non essendo ipotizzabile che si continui ad avere più del 60% della popolazione nelle attuali condizioni dei contadini. I differenti capitoli presenti sono quindi una profonda riflessione sulle problematiche che affliggono i PBR, partendo da inquadramento storico e riflessioni teoriche, fino ad arrivare a valutazioni d’impatto pratico nei differenti contesti che l’Università, tramite il Progetto C3S, ha incontrato in oltre un decennio di attività.
18,00

L'esercizio del «giusto giudizio». Dialoghi manzoniani sull'idea di responsabilità e i fondamenti della giustizia

Libro: Libro in brossura

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2025

pagine: 504

Che cosa rende ‘giusto’ l’esercizio del ‘giudizio’? Quanto, come e perché il ‘giudicare’ non si lascia ridurre al semplice ‘spiegare’? Queste le domande che si dischiudono non appena si mette a tema il ‘giudizio’, tanto più in un contesto socio-culturale, oltre che giuridico-istituzionale, nel quale si assiste, a tutti i livelli, a un ‘infuriare’ di giudizi ‘sommari’, il cui assordante rumore di fondo sembra renderci orfani di giudizi veri e, appunto, giusti. Le opere letterarie prese in considerazione in questo volume lasciano intravedere spiragli di risposta a tali secolari quesiti dell’umanità. La Storia della colonna infame, che è il luogo del giudizio e del giudizio sul giudizio, ma anche I promessi sposi, dove il giudizio è più squisitamente narrativo, pongono le basi per scandagliare, con Alessandro Manzoni, la dimensione etica della vita e il delicato equilibrio tra giudizio e comprensione. Un interrogativo che si ripropone nel dialogo con Leonardo Sciascia e Primo Levi, ma anche con molti altri autori e pensatori, attualizzato, ad esempio, nella serrata discussione critica con la tendenza, espressione di una crescente ‘ansia punitiva’, a mal sopportare i tempi e i vincoli di garanzia dello stesso procedimento penale, in favore del ben più rapido, ed emotivo, ‘giudizio mediatico’. Congiungendo competenze teoriche e sensibilità applicative, esperienze giuridiche e prospettive filosofiche, sociologiche, psicologiche e criminologiche, il volume incoraggia il lettore, tanto più quello interessato al livello di civiltà giuridica (e, dunque, di civiltà tout court) della società in cui vive, a dipanare l’intreccio tra responsabilità, giudizio, riparazione e pena, «tutte categorie che evocano situazioni di sofferenza». La risposta alla perturbante domanda «Ma come rispondere diversamente?» sta nel prendere sulle spalle un «pezzetto della croce della società», aprendosi a un’idea di giustizia come ascolto e attenzione.
34,00

La cultura al plurale

La cultura al plurale

Michel de Certeau

Libro: Libro in brossura

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2025

pagine: 204

La peculiarità del pensiero di Michel de Certeau è stata sempre l’attenzione a leggere la storia culturale e sociale intrecciando discipline e metodi diversi, dalla filosofia alla psicoanalisi, alla linguistica. E questo non per una sorta di comodo eclettismo o di sincretismo conciliante, ma per la volontà di reinserire ogni momento storico nella molteplicità delle sue componenti, anche nelle contraddizioni dei suoi conflitti. Egli diffidava fortemente delle griglie costruite sul passato per ritagliare i saperi e rifiutava l’idea di azione culturale come pioggia benefica di briciole cadute dalla tavola dei sapienti e dei potenti. Anche questo testo, che vede qui la sua prima traduzione italiana, è intriso della sua capacità di vedere sempre più lontano e in profondità, andando a scoprire le mille reti informali che permettono ai flussi di trasmissione culturale di circolare: unico modo per evitare che una società soffochi e muoia. Perché una cultura al singolare traduce sempre, dice de Certeau, il «singolare di un ambiente», imponendo la legge di un potere, mentre la cultura plurale è crea-zione, magari deperibile, magari conflittuale, ma sempre relativa a una comunità che cresce e sa cambiare e, alla fine, durare. Figlio del suo tempo (gli anni a ridosso del ’68 francese), il libro affronta argomenti ancora al centro delle nostre preoccupazioni: le forme del lavoro, la situazione nella scuola, la collocazione sociale degli intellettuali e degli scienziati, lo spazio di convivenza urbana, le minoranze, il ruolo delle istituzioni culturali… Tutti stimoli per riflettere anche sull’oggi adottando il ‘metodo de Certeau’, il suo sguardo che smaschera il simulacro di ciò che è stato e non è più, ma che allo stesso tempo conosce e valuta i limiti del gioco plurale. Una lezione di libertà, un desiderio attivo di creare possibilità, di allestire spazi concreti di movimento nella vita in comune.
20,00

La biblioteca di notte

La biblioteca di notte

Alberto Manguel

Libro: Libro rilegato

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2025

pagine: 256

Biblioteche come cataloghi del mondo intero e biblioteche minuscole e private, biblioteche come strumenti di potere e biblioteche focolai di rivoluzione, biblioteche per dotti e per bambini, biblioteche da distruggere e biblioteche per preservare identità: di tutte queste forme e altre ancora si parla in questo libro, vera e propria ‘biblioteca delle biblioteche’. Nelle storie qui raccontate ciascuno di noi trova qualcosa di sé, nelle pietre disperse della biblioteca di Alessandria come sul dorso degli asinelli delle biblioteche itineranti della Colombia, tra il silenzio dei cataloghi digitali come nel profumo di carta e legno delle biblioteche monastiche. Tutte sono la prova della nostra fiducia in un ordine senza tempo e senza confini, e anche se sappiamo bene che una biblioteca, pur colossale nelle proporzioni e ambiziosa nell’intento, non potrà mai presentarci il mondo ‘reale’ di sofferenza e felicità, intuiamo che ci offre la possibilità di sperimentare una lettura aperta di quel mondo. Il punto di partenza – diremmo lo spirito guida – di questo viaggio nelle case dei libri è la biblioteca personale approntata tempo fa da Manguel in un casolare della campagna francese, ormai smantellata ma ancora viva nel suo grande progetto di «Espaço Atlântida» a Lisbona. Quella biblioteca, privata e ricchissima, nel buio notturno dei campi si stagliava come luogo illuminato di pace, un posto che nella notte si poteva chiamare casa, ma anche base per un viaggio di libertà in sé stessi e nel mondo. Chiosa Manguel: «La speranza che il nostro cosmo esploso e noi stessi, sua polvere di stelle, abbiamo un significato ineffabile; l’incanto di raccontare ancora una volta la metafora del mondo come libro che leggiamo e in cui anche noi veniamo letti… tutto questo trova la sua manifestazione materiale in quell’autoritratto che chiamiamo biblioteca».
24,00

Il potere e la gloria. Antropologie del realismo politico

Il potere e la gloria. Antropologie del realismo politico

Libro: Libro in brossura

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2025

pagine: 248

Alla galleria del realismo politico possono essere ricondotti pensatori tra loro molto lontani, da Tucidide a Sant’Agostino, da Machiavelli a Max Weber, da Thomas Hobbes a Carl Schmitt. A contrassegnare questa tradizione sono soprattutto due elementi: l’idea che la “natura umana” rappresenti un dato costante e la convinzione che una simile “natura” renda gli esseri umani perennemente insoddisfatti della loro condizione e tra loro irrimediabilmente in conflitto. Proprio in virtù di tale antropologia negativa, i realisti ritengono così che gli esseri umani puntino sempre a perseguire la sicurezza, a estendere la loro ricchezza e a difendere il loro onore. Il volume intende invece esaminare più in profondità questo pessimismo antropologico. E, in particolare, si propone di mostrare come, dietro un’apparente coerenza, si nascondano divergenze piuttosto nette. L’obiettivo è dunque esplorare le molteplici antropologie del realismo politico, riconoscendo e distinguendo le diverse modalità con cui è stata rappresentata e spiegata quell’inquietante “natura” – più o meno invariante – che conduce gli esseri umani a desiderare il potere e a inseguire la gloria. Contributi di: Oro Tapia Luis René;Patapan Haig;Continisio Chiara;D'Andrea Dimitri;Castellin Luca G.;Raschi Francesco;Zambernardi Lorenzo;Stefanachi Corrado.
22,00

Vita e pensiero. Volume Vol. 2

Vita e pensiero. Volume Vol. 2

Libro: Fascicolo

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2025

pagine: 132

Rivista culturale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.
12,00

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.