Libri di Massimo Leone
Humanitas. Volume Vol. 1-2
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2025
pagine: 192
La rivoluzione quantistica, sebbene abbia già trasformato profondamente la nostra quotidianità grazie a tecnologie come il GPS, i laser e i computer, resta ancora ai margini della riflessione umanistica. Eppure, le sue implicazioni filosofiche, culturali e simboliche sono tali da interrogare l'intero modo in cui concepiamo la realtà. Quali possibilità si aprono se l'antropologia, la filosofia e gli studi religiosi si confrontano con la fisica delle particelle? Che cosa può nascere da un dialogo tra saperi apparentemente lontani? È attorno a questi interrogativi che si sviluppano i contributi di questo numero della rivista, che esplorano — con linguaggi e metodi differenti — le connessioni tra scienze dure e scienze umane, in una prospettiva transdisciplinare, capace di restituire la complessità del reale.
Colpire nel segno. La semiotica dell'irragionevole
Massimo Leone
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2020
pagine: 267
Modaioli, creduli, bastian contrari, cinici, trolls, complottisti, odiatori da tastiera, delatori, sciovinisti, falsi profeti, qualunquisti, fondamentalisti, populisti, censori: la comunicazione digitale contemporanea pullula di discorsi irragionevoli. Essi disgregano l'opinione pubblica, smantellano il senso comune, impediscono la formazione di una comunità d'interpreti, aizzano al conflitto, screditano le critiche, scardinano il gioco della conversazione sociale, con ricadute spesso pesanti per l'ambiente, la politica, l'economia. Stretta fra gli opposti pericoli dell'ermeneutica fondamentalista, che svilisce il testo vincolandolo a una sola interpretazione, e dell'esegesi decostruzionista, che pure lo frustra escludendo ogni idea di gerarchia valoriale, la semiotica deve colpire nel segno: alternativa sia alle scienze esatte e naturali, che si occupano di cause ed effetti, sia all'ideologia, che esalta o stigmatizza, la disciplina del senso guarda al linguaggio come filtro inevitabile della realtà, cerca un ordine nel caos apparente della comunicazione irragionevole, ne sottolinea i rischi, e soprattutto promuove un rinnovato senso della ragionevolezza, un'idea di gioco semiotico nel quale tante mosse sono permesse, ma pur sempre nel quadro di regole chiare e rispettate da tutti.
Sémiotique du fondamentalisme religieux. Messages, rhétorique, force pesuasive
Massimo Leone
Libro
editore: L'Harmattan Italia
anno edizione: 2014
pagine: 72
I media parlano da sempre del "fondamentalismo religioso" come di un elemento essenziale della scena sociale, culturale, politica e militare. Ma a cosa corrisponde esattamente tale nozione? Che cosa caratterizza il messaggio fondamentalista? Ne dibatte un semiologo.
Annunziazioni. Percorsi di semiotica della religione
Massimo Leone
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Aracne
anno edizione: 2014
pagine: 1000
Di tutte le annunciazioni che popolano la storia umana e le sue tradizioni, al semiologo non interessa la fonte in sé, il numinoso che all'umano si rivolge; interessa il modo in cui uomini e donne hanno utilizzato i materiali del mondo per forgiare i significanti del divino. Ovvero il modo in cui hanno immaginato, e creduto con fermezza, che tali materiali divenissero d'un tratto appannaggio di una divina intenzione di comunicare, parole annuncianti. Al teologo spetta immaginare la ricostruzione della totalità a fronte della quale si dipana il messaggio divino nella sua vicenda immanente. Al semiologo tocca invece raccogliere e inventariare queste tracce: in quali circostanze gli uomini e le donne hanno raccontato e raccontano di un loro incontro con il divino? Utilizzando quali segni? Piegandoli a quali necessità comunicative? Il compito successivo è analizzare questi segni, con gli strumenti della metodologia semiotica, per capire se si possano in qualche modo catalogare, suddividere in tipologie, distribuire in atlanti che, al di là delle differenze d'origine storica e confessionale, manifestino dinamiche comuni nella costruzione e nell'elaborazione del linguaggio.
Spiritualità digitale. Il senso religioso nell'era della smaterializzazione
Massimo Leone
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 60
Il pensiero del Novecento ha portato fino in fondo l'opposizione tra spirituale e materiale. La religione è stata studiata come prodotto socioeconomico o come istinto. Ma questa penetrazione del materialismo nella sfera irrazionale del credere ha lasciato qualcosa d'incompreso. Questo libro indaga la portata di ciò che non abbiamo ancora capito del nostro sentimento religioso a partire dalla smaterializzazione delle relazioni umane, formata e incentivata dalla comunicazione informatica, telematica e via web. Semiologo, Massimo Leone mette in gioco le teorie dei linguaggi nel campo del credere. La progressiva digitalizzazione del significante lo ha trasformato in un simulacro portatile ma freddo. Esso non rappresenta il suo oggetto nel senso di una incarnazione materiale ma in quello di una ricostituzione aritmetica.
Signatim. Profili di semiotica della cultura
Massimo Leone
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2015
pagine: 740
Signatim è termine raro. Compare in un passo attribuito all'autore Caio, all'interno dei cosiddetti Gromatici veteres, una raccolta di testi di agrimensura compilata nel V secolo d.C. "Gromatico" è infatti tutto ciò che si riferisce alla misurazione, divisione, e rappresentazione di terreni. Il termine deriva da "groma", uno strumento che gli Etruschi prima, e poi i Romani, utilizzarono per tracciare sul territorio allineamenti ortogonali, necessari per la delimitazione di nuove città, quartieri, e strade, ma anche per suddividere il terreno in quadrati o rettangoli, e renderne così calcolabile la superficie. Nel passo di Caio si descrive una tecnica gromatica. Al fine di poter identificare anche in futuro i paletti interrati che delimitano il terreno, è necessario contraddistinguerli con un segno a forma di stella, la cosiddetta stella junior. In questo contesto, signatim è dunque avverbio che designa la scrittura e la lettura di segni nella delineazione di frontiere.
Lexia. Rivista di semiotica. Volume Vol. 21-22
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2015
pagine: 392
Concepire il mondo semioticamente come un dualismo di significante e significato, o come un trialismo di representamen, interpretante e oggetto, implicitamente suggerisce una definizione allargata di censura: vi è censura in ogni scelta di significante che tarpa il significato, in ogni ambito interpretativo o comunicativo che incanala il flusso della semiosi. Questa teorizzazione astratta della censura ha un rischio e un vantaggio. Da un lato, è importante distinguere i casi in cui la costrizione del linguaggio risponde all'intenzionalità di una prepotenza: qualcosa non è detto, dipinto, filmato, musicato, o addirittura non è pensato, o è pensato solo a metà, perché urta gli interessi di un'agentività minacciosa, gerarchicamente superiore, capace d'infliggere danno e dolore. Una riflessione semiotica seria sulla censura non può distogliere gli occhi dal problema del potere e dei suoi abusi. Dall'altro lato, pensare alla censura come dimensione semiotica aiuta a meglio identificare la sua tragedia ultima, che non consiste tanto nel dolore che infligge, o nella frustrazione che provoca, ma nell'ottusità che dissemina nel lungo periodo della storia della cultura. Una semiotica della censura è allora principalmente ricognizione delle forze che, nella storia, reprimono la libera innovazione del senso e, con essa, l'umanità.
Lexia. Rivista di semiotica. Volume Vol. 23-24
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2016
pagine: 508
Se il lavoro dei semiotici sulle teorie del complotto ha uno scopo, non è quello d’indicare, da un punto di vista supposto come neutrale, chi ha ragione e chi ha torto, chi ha creato una falsa teoria del complotto e chi svela un segreto pericoloso. Lo scopo della semiotica è, piuttosto, quello d’indicare le condizioni discorsive che favoriscono la proliferazione del pensiero complottista o anti complottista e, allo stesso tempo, quello di suggerire come riformulare il conflitto in un quadro discorsivo diverso, che non si limiti a creare retorica polemica ma getti le basi per l’azione sociale. Il problema delle teorie del complotto, infatti, da un punto di vista semiotico non risiede nella loro presunta fallacia logica o scientifica, ma nel fatto che esse sono un mezzo per esprimere una preoccupazione sociale che, altrimenti, resterebbe inespressa, vale a dire, l’angoscia verso la crescente decostruzione delle conoscenze nelle nuove arene digitali. Semiotici e altri studiosi sociali dovrebbero pertanto operare per la creazione di uno spazio collettivo in cui la confusione evidente dell’attuale comunicazione digitale possa essere reindirizzata verso soluzioni più convenienti.
Tools of meaning. Representation, objects, and agency in the technologies of law and religion
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2018
pagine: 296
The waterfall and the fountain. Comparative semiotic essays on contemporary arts in China
Massimo Leone, Bruno Surace, Jun Zeng
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2019
pagine: 360
Il programma scientifico della semiotica. Scritti in onore di Ugo Volli
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2019
pagine: 228
Protagonista assoluto della storia della semiotica italiana sin dagli albori e intensamente attivo sin dalla sua fondazione, Ugo Volli intercetta, modella e influenza alcune fra le tendenze intellettuali più cruciali degli ultimi cinquanta anni. La sua produzione accademica, in termini di pubblicazioni, lavoro culturale e formazione di studiosi, è prodigiosa. Le pubblicazioni spaziano fra più formati, dalla monografia filosofica al manuale, e costantemente intrecciano alcuni temi ricorrenti: la razionalità interpretativa; la singolarità delle forme testuali; la necessità di conseguire un'intelligibilità delle culture e delle loro forme di comunicazione senza cedere all'ideologia. Nel lavoro accademico, l'esempio di Volli ispira un'etica professionale e una scrupolosità epistemologica che sono il suo lascito più importante per la moltitudine di giovani semiotici che egli ha contribuito a formare, specialmente nell'ambito della "scuola torinese di semiotica".
Scevà. Parasemiotiche
Massimo Leone
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2020
pagine: 236
Vi è un frangente misterioso nella storia e nella genesi del senso, quello in cui da un fondo insignificante emergono uno scarto, una scintilla, una singolarità. Lo "scevà", termine preso a prestito dalla grammatica ebraica, designa lo sforzo di trattenere, nelle maglie della semiotica, questo istante paradossale, il primo baluginare della significanza, lo sbocciare del segno, l'affiorare del linguaggio. Non v'è altro modo per farlo che per ravvicinamenti progressivi, i quali nella foggia di una pietra, nella forma di una montagna, nella silhouette di un oggetto, nelle pieghe di un tessuto, fino all'abisso della materia disfatta lascino intravedere, all'improvviso ma inesorabilmente, altrettante parasemiotiche, adombramenti del senso: il profilo di un corpo, l'effigie di un volto, il destino di un'esistenza, la minaccia della violenza, ma anche la promessa di una salvezza possibile. "Scevà" è il tentativo di dire la forma nell'amorfo, la figura nell'informe, il messaggio nel silenzio, il senso nella materia, l'ombra nel buio, il sacro nel vuoto, il sussurro nel silenzio, la salvezza nella catastrofe.