Libri di Maura Pizzorno
Autoritratto
Man Ray
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2025
pagine: 320
Prima della Grande guerra, Man Ray già apparteneva al gruppo di pittori le cui opere avevano fatto epoca nello sviluppo delle idee artistiche rivoluzionarie. Le sue tele del 1913-1914 rivelano il risveglio di una forte personalità attraverso l’interpretazione particolare che egli dà del cubismo e della pittura astratta. Giunse a Parigi nel 1921, già noto come dadaista, e si unì al dinamico gruppo parigino con Breton, Aragon, Éluard, Tzara e Max Ernst, che avrebbero fondato il surrealismo tre anni dopo. Il cambiamento di ambiente impresse un nuovo impulso alle attività di Man Ray. Si dedicò alla fotografia e giunse a trattare l’apparecchio fotografico come trattava il pennello, ossia come un semplice strumento al servizio della mente. È sempre a Parigi, all’istituto Poincaré, che venne attirato dagli «oggetti matematici sempre belli nella loro specifica natura» e che dipinse numerose tele la cui intrinseca bellezza è posta a contatto con temi organici. Oggi, ritornato a Hollywood, dove scrive, dipinge e tiene conferenze, Man Ray ha preso posto tra i «vecchi maestri dell’arte moderna». (Marcel Duchamp, 1949)
Autoritratto
Man Ray
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2022
pagine: 320
Prima della Grande guerra, Man Ray già apparteneva al gruppo di pittori le cui opere avevano fatto epoca nello sviluppo delle idee artistiche rivoluzionarie. Le sue tele del 1913-1914 rivelano il risveglio di una forte personalità attraverso l’interpretazione particolare che egli dà del cubismo e della pittura astratta. Giunse a Parigi nel 1921, già noto come dadaista, e si unì al dinamico gruppo parigino con Breton, Aragon, Éluard, Tzara e Max Ernst, che avrebbero fondato il surrealismo tre anni dopo. Il cambiamento di ambiente impresse un nuovo impulso alle attività di Man Ray. Si dedicò alla fotografia e giunse a trattare l’apparecchio fotografico come trattava il pennello, ossia come un semplice strumento al servizio della mente. È sempre a Parigi, all’istituto Poincaré, che venne attirato dagli «oggetti matematici sempre belli nella loro specifica natura» e che dipinse numerose tele la cui intrinseca bellezza è posta a contatto con temi organici. Oggi, ritornato a Hollywood, dove scrive, dipinge e tiene conferenze, Man Ray ha preso posto tra i «vecchi maestri dell’arte moderna». (Marcel Duchamp, 1949)
La vita quotidiana delle cortigiane nell'Italia del Rinascimento
Paul Larivaille
Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 2017
pagine: 368
Tra gli sfarzi della curia romana è nella frizzante Venezia del XV secolo non sono più solo gli uomini a farla da padroni. C'è una figura nuova, fresca e intrigante, che in breve si fa spazio nei salotti, entra nelle corti e diventa il fulcro della vita sociale di principi e nobili: la cortigiana, donna "onesta" che riusciva a procurarsi vere e proprie fortune per una sola notte d'amore. Paul Larivaille, attraverso i documenti e le testimonianze letterarie, ci descrive la scalata della cortigiana di successo attraverso la storia di Nanna, una ragazza che riesce a ottenere in breve casa, mobilio, abiti e denaro sapendo fingersi timida con gli spasimanti giusti. Dai trucchi di base - schiarirsi i capelli con olio e vino, o sbiancare i denti con un tovagliolo - fino ai mezzi più complessi - studiare versi a memoria, imparare a suonare il liuto - scopriamo quali erano le strategie femminili per avvicinare gli uomini più ricchi, ma soprattutto quelli ingenui. Un mestiere per niente semplice, che non consentiva distrazioni, basato su intelligenza, abilità, e un pizzico di fortuna, e che fece di queste donne l'elemento motore di un'intera società.
Autoritratto
Man Ray
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2019
pagine: 320
"Prima della Grande guerra, Man Ray già apparteneva al gruppo di pittori le cui opere avevano fatto epoca nello sviluppo delle idee artistiche rivoluzionarie. Le sue tele del 1913-1914 rivelano il risveglio di una forte personalità attraverso l'interpretazione particolare che egli dà del cubismo e della pittura astratta. Giunse a Parigi nel 1921, già noto come dadaista, e si unì al dinamico gruppo parigino con Breton, Aragon, Eluard, Tzara e Max Ernst, che avrebbero fondato il surrealismo tre anni dopo. Il cambiamento di ambiente impresse un nuovo impulso alle attività di Man Ray. Si dedicò alla fotografia e giunse a trattare l'apparecchio fotografico come trattava il pennello, ossia come un semplice strumento al servizio della mente. E sempre a Parigi, all'istituto Poincaré, che venne attirato dagli « oggetti matematici sempre belli nella loro specifica natura» e che dipinse numerose tele la cui intrinseca bellezza è posta a contatto con temi organici. Oggi, ritornato a Hollywood, dove scrive, dipinge e tiene conferenze, Man Ray ha preso posto tra i « vecchi maestri dell'arte moderna»". (Marcel Duchamp. 1949)
Autoritratto
Man Ray
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2014
pagine: 319
"Prima della Grande guerra, Man Ray già apparteneva al gruppo di pittori le cui opere avevano fatto epoca nello sviluppo delle idee artistiche rivoluzionarie. Le sue tele del 1913-1914 rivelano il risveglio di una forte personalità attraverso l'interpretazione particolare che egli dà del cubismo e della pittura astratta. Giunse a Parigi nel 1921, già noto come dadaista, e si unì al dinamico gruppo parigino con Breton, Aragon, Éluard, Tzara e Max Ernst, che avrebbero fondato il surrealismo tre anni dopo. Il cambiamento di ambiente impresse un nuovo impulso alle attività di Man Ray. Si dedicò alla fotografia e giunse a trattare l'apparecchio fotografico come trattava il pennello, ossia come un semplice strumento al servizio della mente. E sempre a Parigi, all'istituto Poincaré, che venne attirato dagli "oggetti matematici sempre belli nella loro specifica natura" e che dipinse numerose tele la cui intrinseca bellezza è posta a contatto con temi organici. Oggi, ritornato a Hollywood, dove scrive, dipinge e tiene conferenze, Man Ray ha preso posto tra i 'vecchi maestri dell'arte moderna'." (Marcel Duchamp, 1949)
Autoritratto
Man Ray
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2010
pagine: 319
Man Ray (1890-1976), pittore, fotografo, scrittore, cineasta, ha preso parte a molte delle più significative esperienze artistiche di questo secolo. Questa sua autobiografia, scritta con semplicità e umorismo, ne è la testimonianza più viva. Nei ricordi del settantenne artista prendono figura i "grandi" di questo secolo: Kiki di Montparnasse, Gertrude Stein, Picasso, Duchamp, Dalì, Max Ernst, Picabia, Éluard, Breton, Ezra Pound, James Joyce e molti altri. Come in un gioco di specchi, Man Ray parlando degli altri parla di sé. Rivendica la propria originalità, denuncia i torti subiti e saluta gli amici fedeli. Come egli stesso scrive, "in questo libro tutti i personaggi sono sfuocati, solo la mia immagine è netta". Eppure è un'immagine che sfugge, perdendosi in una miriade di sfaccettature. E così, di volta in volta, il lettore scoprirà una prospettiva diversa che illuminerà la figura sotto un'altra luce. Si avrà un Man Ray fotografo, un Man Ray pittore, e poi di seguito e senza fiato, amante, inventore, automobilista, fuggiasco, esule, incompreso, megalomane. Ma chi era, in definitiva. Man Ray? La risposta più convincente sembra essere ancora quella che Marcel Duchamp, suo amico di sempre, diede nel 1959: "Man Ray, n. m. synonime de Joie, jouer, jouir".
Autoritratto
Man Ray
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 1998
pagine: 319
Man Ray (1890-1976), pittore, fotografo, scrittore, cineasta, ha preso parte a molte delle più significative esperienze artistiche di questo secolo. Questa sua autobiografia, scritta con semplicità e umorismo, ne è la testimonianza più viva. Nei ricordi del settantenne artista prendono figura i "grandi" di questo secolo: Kiki di Montparnasse, Gertrude Stein, Picasso, Duchamp, Bali, Max Ernst, Picabia, Éluard, Breton, Ezra Pound, James Joyce e molti altri. Come in un gioco di specchi, Man Ray parlando degli altri parla di sé. Rivendica la propria originalità, denuncia i torti subiti e saluta gli amici fedeli. Come egli stesso scrive, "in questo libro tutti i personaggi sono sfuocati, solo la mia immagine è netta". Eppure è un'immagine che sfugge, perdendosi in una miriade di sfaccettature. E così, di volta in volta, il lettore scoprirà una prospettiva diversa che illuminerà la figura sotto un'altra luce. Si avrà un Man Ray fotografo, un Man Ray pittore, e poi di seguito e senza fiato, amante, inventore, automobilista, fuggiasco, esule, incompreso, megalomane. Ma chi era, in definitiva, Man Ray? La risposta più convincente sembra essere ancora quella che Marcel Duchamp, suo amico di sempre, diede nel 1959: "Man Ray, n. m. synonime de Joie, jouer, jouir".