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Libri di Maurizio Binaghi

La Svizzera è un paese neutrale (e felice)

La Svizzera è un paese neutrale (e felice)

Maurizio Binaghi

Libro: Libro in brossura

editore: Laterza

anno edizione: 2025

pagine: 304

Si è soliti ripetere la celebre affermazione di Raymond Queneau che «i popoli felici non hanno storia». Questo sentire comune non solo è storicamente falso ma è il vero risultato del genio elvetico, capace di convincere il mondo di essere un popolo senza storia, giustificando così la propria esistenza come eccezionale, al di sopra delle parti e al di fuori del tempo. In realtà, la Svizzera ha, forse più di molti Stati, un’appassionante storia europea fatta di violenti conflitti che si manifestano nell’attuale eterogeneità del paese. Proprio queste lacerazioni hanno portato nei secoli all’invenzione di una tradizione e di un’identità comuni, di cui la neutralità permanente è progressivamente divenuta il collante. Così un popolo aggressivo e brutale, ‘armatissimo’ (come scrive Machiavelli) e bravo come nessun altro in Europa a fare la guerra, muta pelle e si immagina come una placida isola di pace. Posta di fronte a decisioni capitali per la sua stessa esistenza, la Svizzera conosce un conflitto per il controllo del passato che diventa il campo di battaglia privilegiato e la posta in gioco essenziale per ipotecare le scelte future. La Svizzera attuale non pare infatti più in grado di uscire dall’immaginario eterno che lei stessa ha creato.
20,00

Addio, Lugano bella

Addio, Lugano bella

Maurizio Binaghi

Libro: Libro rilegato

editore: Armando Dadò Editore

anno edizione: 2017

pagine: 688

37,50

La frontiera contesa. I piani svizzeri di attacco all'Italia nel rapporto segreto del colonnello Arnold Keller. (1870-1918)

La frontiera contesa. I piani svizzeri di attacco all'Italia nel rapporto segreto del colonnello Arnold Keller. (1870-1918)

Maurizio Binaghi, Roberto Sala

Libro: Libro rilegato

editore: Casagrande

anno edizione: 2008

pagine: 384

Domodossola, 19 maggio 1906, il re d'Italia Vittorio Emanuele III e il presidente della Confederazione svizzera Ludwig Forrer inaugurano il traforo ferroviario del Sempione. L'amicizia e la collaborazione ostentate tra i due paesi hanno permesso la realizzazione della galleria più lunga del mondo. Ma le relazioni tra le due nazioni non sono però così idilliache come sembrano. Negli anni a cavallo del nuovo secolo molte nubi si sono addensate sulle relazioni tra Italia e Svizzera. Le autorità elvetiche, preoccupate della crescita del nazionalismo e del bellicismo italiano, si aspettano un attacco contro la propria frontiera e predispongono un imponente apparato di fortificazioni. Si paventa soprattutto un accordo tra Italia e Germania per spartirsi la Confederazione. Per contro il governo italiano teme, con il deteriorarsi della Triplice Alleanza, la germanizzazione della Confederazione. Gli apparati militari difensivi elvetici sono considerati una minaccia. Mentre i capi di Stato parlano di pace, gli Stati Maggiori dei due eserciti preparano la guerra. Considerato di grande valore strategico, il Canton Ticino viene a trovarsi al centro dell'attenzione di entrambi gli Stati. Chiamata a giocare un ruolo cruciale in questa delicata situazione, la Svizzera italiana cerca di costruirsi un'identità propria tra difesa culturale dell'italianità e appartenenza politica alla Confederazione elvetica. Il volume ripercorre mezzo secolo di relazioni italo-svizzere, dall'Unità d'Italia alla Grande Guerra.
35,00

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