Libri di Maurizio Mottolese
Catene incantate. Tecniche e rituali nella mistica ebraica. Ediz. italiana e inglese
Moshe Idel
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2019
pagine: 320
«Non c'è cosa, nemmeno la più infima del mondo, che non sia connessa agli anelli della catena e tutto si collega nel suo segreto». Moshe Idel indaga qui i contenuti di questo segreto, riconsiderando il rapporto fra il misticismo ebraico e i rituali tradizionali dell'ebraismo. Mentre le impostazioni classiche della ricerca leggono gli insegnamenti cabalistici principalmente dal punto di vista teologico, la proposta di Idel è di "partire dal basso", dalle pratiche rituali e dalla loro trasformazione in tecniche per il raggiungimento di un contatto con il divino. "Catene" e "corde" intessute di lettere e nomi ebraici attraversano l'universo, permettendo ai mistici di ascendere ai livelli più alti e di attirare in basso la potenza divina. Le dinamiche della vita religiosa ebraica vengono così reinterpretate nei circoli cabalistici e hassidici mediante l'immaginario di un "mondo incantato", presieduto da forze divine che non risiedono solamente nelle sfere più alte, ma possono essere colte nella recitazione del Nome divino, nello studio della Torah o finanche nella voce della preghiera. Prefazione di Harold Bloom.
Dio nel giudaismo rabbinico. Immagini e mito
Maurizio Mottolese
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2011
pagine: 448
Alcuni testi della letteratura ebraica parlano senza imbarazzo di una pluralità di volti e nomi di Dio, spesso associando la realtà suprema ai tratti fisici e psichici della persona umana. Ma dove conduce questa rappresentazione visiva, polimorfica e antropomorfica? E come si coniuga con il divieto dell'immagine che fonda l'Israele biblico? Un Dio che si rappresenta in più modi pare contraddire il luogo comune di un pensiero ebraico anti-mitico, cui è sottesa la distanza di YHWH, Dio unico e trascendente. È questa complessità di significati ad essere messa in gioco negli studi del Novecento e soprattutto degli ultimi anni, una problematica di cui il volume presenta le linee di ricerca e gli sviluppi più importanti, anche rintracciando nuove possibili letture delle forme e passioni di Dio, focalizzate sulla letteratura rabbinica ma aperte a tutto il mondo ebraico tardo-antico e medievale. Nella convinzione di fondo che l'identità culturale del giudaismo si sia costruita, fra grandi tensioni interne ed esterne, elaborando un codice linguistico di immagini e narrazioni concrete e cercando modulazioni sempre nuove delle (insopprimibili) figure del divino nell'immaginario e nel discorso esegetico.
La via della qabbalah. Esegesi e mistica nel «Commento alla Torah» di Rabbi Bahya ben Aser
Maurizio Mottolese
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2005
pagine: 263
Quando sul finire del Duecento il rabbino spagnolo Bahya ben Aser compose il suo "Commento alla Torah", egli interpretò la Scrittura attraverso un sistema a più livelli, capace di utilizzare le "vie" esegetiche classiche della tradizione rabbinica, di abbracciare la "via dell'intelletto" (il discorso esegetico della scienza e della filosofia) e di aprire, al culmine della lettura, la "via della qabbalah": il discorso esegetico della tradizione esoterica, relativo ai "segreti della Torah", trasmesso dalle diverse scuole dei cabalisti. Tale carattere inclusivo e divulgativo fu senza dubbio uno dei motivi della popolarità che il testo riscosse nel mondo ebraico (e non solo); ed è ciò che rende tuttora estremamente interessante la sua disamina.