Libri di Michel Delville
Ancora qualcosina su fotoromanzo e dintorni. Atti di un sesto di giornata di studi. Ediz. italiana e francese
Libro: Libro in brossura
editore: Nerosubianco
anno edizione: 2022
pagine: 76
Il fotoromanzo è stato spesso denigrato, a volte per la sua forma artigianale e la povertà dell’iconografia e degli intrighi, a volte per i suoi contenuti, spesso stereotipati, popolari, teneri, sentimentali e sensazionalistici. Comunque sia, il fotoromanzo costituisce uno dei rari e nuovi generi artistici apparsi dopo la seconda guerra mondiale, un po’ come, si potrebbe dire, la poesia concreta, i graffiti o anche l’art-video. Lo stato genericamente inedito del fotoromanzo basterebbe di per sé a farne un interessante oggetto di studio, dotato di un suo potenziale estetico che gli conferisce uno statuto autonomo di genere (para)letterario.
Le roman de la faim: du «Hungerkünstler» au «schizoflâneur»
Michel Delville
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2021
pagine: 122
Undoing art
Mary Ann Caws, Michel Delville
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2017
pagine: 93
Il grande «incubo che mi son scelto»-Le grand «cauchemar de mon choix»-The big «nightmare of my choice». Prove di avvicinamento a Profondo Rosso..
Libro: Libro in brossura
editore: Il Foglio Letterario Edizioni
anno edizione: 2015
pagine: 140
Il volumetto che avete fra le mani è un omaggio birichino a Profondo rosso (1975) di Dario Argento - di cui quest'anno ricorre il quarantesimo anniversario - ovvero al grande "incubo" che molti della nostra generazione si sono scelti, a un certo punto della loro vita, per confrontarsi con il cuore di tenebra dell'umanità. Cinema e letteratura non erano - e non sono compartimenti stagni, per noi. E per non parlare della musica, che ci parlava - il gioco di parole è voluto - tanto quanto erano in grado di farlo un testo letterario o cinematografico; e poco importa che il primo non avesse propriamente una colonna sonora, perché la si trovava facilmente. Avevamo orecchio, forse un orecchio sporco, ma avevamo orecchio.