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Libri di Michela Passalacqua

Diritti e mercati nella transizione ecologica e digitale. Studi dedicati a Mauro Giusti

Diritti e mercati nella transizione ecologica e digitale. Studi dedicati a Mauro Giusti

Libro: Libro in brossura

editore: CEDAM

anno edizione: 2022

pagine: 532

Il volume è dedicato a tracciare le coordinate giuridiche delle transizioni economiche in atto. Nella prima parte si tentano di enucleare gli assi vettoriali del mutamento. Nella seconda si approfondiscono gli aspetti giuridici della conversione ecologica, anche nelle sue componenti energetica e climatica. Nella terza, gli Autori si soffermano a indagare le molteplici sfaccettature dell'applicazione delle Ict al mercato bancario e finanziario. Ne emerge un quadro nel quale la trasformazione ambientale e digitale si manifesta anche come pratica esperienziale e politica. Se da un lato, nel suo ruolo di supporto al cambiamento, il diritto perde pure per tale verso certezza, poiché divenendo parte dell'esperienza è destinato ad essere coinvolto nelle metamorfosi di questa, dall'altro esso torna a riconquistare una dimensione strategica, quale mezzo della governance. Questo non significa che si faccia meno cangiante, bensì che vanta la pretesa di essere una componente del processo di mutamento, disegnandone le sorti, senza ridursi a mero strumento tecnico di attuazione.
55,00

Diritto e rigenerazione dei brownfields. Amministrazione, obblighi civilistici, tutele

Diritto e rigenerazione dei brownfields. Amministrazione, obblighi civilistici, tutele

Libro: Libro rilegato

editore: Giappichelli

anno edizione: 2020

pagine: 734

«Il libro curato da Barbara Pozzo e Michela Passalacqua che si legge dopo questa prefazione ha una evidente vocazione interdisciplinare, ossia mira ad esporre al lettore una molteplicità di approcci generati da varie tradizioni di studio e di ricerca. È anche connotato da una altrettanto evidente vocazione finalistica, ossia mira a proporre risposte operative alla domanda: che fare delle aree post industriali dismesse e talvolta (notevolmente) inquinate. Di primo acchito le due vocazioni non paiono indirizzare la ricerca in direzioni divergenti, ed, anzi, appaiono sinergiche. La prospettiva oggi più accreditata nelle scienze sociali assume infatti che un problema collocabile nella realtà delle interazioni umane che siano in qualche modo misurabili, può essere cognitivamente affrontato solo facendo convergere su di esso molteplici metodologie di analisi ciascuna delle quali è stata messa a punto in seno alle quasi infinite specializzazioni dipartite dal ceppo della scientia juris e della philosophia naturalis negli ultimi tre secoli. Naturalmente questa indicazione di metodo traspone sul piano del dover essere ottimale, una costatazione che si colloca sul piano descrittivo, ove fotografa quanto è accaduto nel mondo della impresa scientifica, o conoscitiva, in rispecchiamento della sempre più fine divisione del lavoro che sembra essere la cifra essenziale della evoluzione delle società globalizzate tra il XX ed il XXI secolo. Il passaggio non è sempre segnalato e ciò consente di presupporre una illusoria integrazione tra i diversi discorsi scientifici muovendo dalla constatazione delle divaricazioni pregresse. Questo, tuttavia, può apparire un aspetto di minore rilevanza, perché qualsiasi risposta all'interrogativo: che fare delle aree dismesse da attività industriali obsolete? richiede l'intervento di saperi connotati da una componente normativa assai diversa da quella intrinseca ad una qualunque metodologia di indagine scientifica; componente normativa la quale sbocca necessariamente nella sfera delle scelte di policy in cui si bilanciano tra loro valori ed interessi non misurabili quantitativamente. Concesso subito che anche le scelte di policy, se intendono essere razionali, esigono di partire da dati misurati ed apprezzati secondo metodologie scientifiche conoscitive', rimane che il passaggio dal piano descrittivo a quello normativo è demarcante ed anche a voler mettere da canto la rigida legge di Hume esige in partenza una distinzione tra i due campi di analisi...» (Antonio Gambaro)
87,00

Ri-conoscere la rigenerazione. Strumenti giuridici e tecniche urbanistiche

Ri-conoscere la rigenerazione. Strumenti giuridici e tecniche urbanistiche

Libro

editore: Maggioli Editore

anno edizione: 2018

pagine: 344

Recupero, riuso, riqualificazione, ricostruzione e ristrutturazione sono termini con i quali tradizionalmente, per almeno un secolo, si è fatto riferimento alla gamma dei possibili interventi sul patrimonio esistente; in alcuni casi con specifici riferimenti normativi e in altri attraverso prassi consolidate e riconosciute. A partire dall’ultimo ventennio si è assistito ad una progressiva quanto rapida sostituzione lessicale in favore del termine Rigenerazione, divenuto egemone ed omnicomprensivo di tutte le precedenti declinazioni, nonché formula sicura, utile a legittimare ogni intervento sul territorio urbanizzato. In assenza di un quadro normativo nazionale ben definito, proprio questa polisemia rischia però di erodere il significato e il potenziale innovativo della rigenerazione, riducendo quello che potrebbe essere un cambio di paradigma culturale ad una mera innovazione lessicale. Ri-conoscere la rigenerazione significa conoscere in maniera quanto più puntuale e precisa gli elementi che distinguono questo approccio dalle altre forme di intervento e individuarne con chiarezza la cornice normativa entro la quale amministratori e pianificatori possono indirizzare politiche e tecniche. Significa fare il punto sulle esperienze condotte rilevando criticità e best practice; significa in ultimo riattribuire al termine “rigenerazione” un reale e tangibile ruolo strategico nel delicato contesto economico posto all’indomani della crisi di inizio millennio.
24,00

Diritto del rischio nei mercati finanziari: prevenzione, precauzione ed emergenza

Diritto del rischio nei mercati finanziari: prevenzione, precauzione ed emergenza

Michela Passalacqua

Libro: Libro in brossura

editore: CEDAM

anno edizione: 2012

pagine: 356

Dopo l'avvento dell'era nucleare, delle manipolazioni genetiche e di tutta un'altra serie di fenomeni generatori di rischi, adesso anche le grandi bolle speculative, implose in gran parte a causa dei toxic assets, prodotti spesso da cartolarizzazioni e da un uso distorto di strumenti finanziari derivati che quelle poste avrebbero dovuto assicurare, hanno messo in crisi quel poco di sicurezza, statisticamente probabile, tanto precariamente conquistata. La regolamentazione bancaria e finanziaria ha fallito, perché, come la scienza ci insegna, essa non solo non ha saputo tenere sotto controllo i rischi, ma ha contribuito ad incentivare gli operatori a correre rischi sempre maggiori, al fine di aggirare talune regole prudenziali. Allora è forse giunto il momento che il giurista cominci a prendere atto di tutto questo. Come si fa ad intervenire su banche ed intermediari finanziari in modo diverso dalla sperimentata tecnica di regolamentazione ex ante di tipo prudenziale? Esistono strumenti giuridici alternativi a siffatta regolamentazione, che non comportino un impossibile ritorno ai divieti di operatività del passato? Esiste un percorso giuridico che sappia mediare tra l'incremento asfissiante delle regole, denunciato da taluni, e l'abbandono delle regole, temuto da altri? Il volume cerca di indagare tali aspetti, nel tentativo di iniziare a tracciare una soluzione "sostenibile" ai quesiti posti.
30,00

Ispezioni economiche. Tipologie, procedimenti e approcci sistematici
30,00

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