Libri di Miette Mineo
I duchi di Carcaci. La nobile famiglia di Catania tra verità e digressioni
Miette Mineo
Libro: Libro rilegato
editore: Sampognaro & Pupi
anno edizione: 2024
pagine: 172
Tra castelli e abbazie, titoli e feudi, opere pubbliche e interventi politici, in Sicilia spesso gli accadimenti legati alle casate nobiliari rappresentano anche il racconto del suo tessuto sociale, politico e della sua crescita economico-culturale. Da qui il salto nella storia della città di Catania fatto in questo volume, insieme alla dinastia dei Paternò Castello di Carcaci. Attraverso una ricostruzione affascinante delle vicende private, calate con puntualità nei momenti determinanti della storia etnea, l'autrice consegna una lettura che a tratti coinvolge come un romanzo, in altri ricostruisce approfondimenti dal valore saggistico, svelando, alla fine, una storia privata e collettiva, arricchita da un'appendice fotografica e testimonianze artistiche di una delle ultime eredi, Fernanda Paternò Castello.
A ritroso
Miette Mineo
Libro: Copertina morbida
editore: Algra
anno edizione: 2017
pagine: 108
Un pittore enigmatico e scontroso, misterioso e comunicativo della sua stessa incomunicabilità, annoda temporaneamente le esistenze dei due protagonisti, così strettamente che i suoi quadri diventano parte integrante della loro vita e della stessa vicenda raccontata, la quale presenta sfumature rosa, com'è ovvio pensare, che si tingono di giallo per poi trascolorare in un più rassicurante grigiore, volendo insistere con la metafora pittorica. Una sfavillante Parigi inizio secolo fa da sfondo, insieme ad altre città, prima Milano e poi Roma, mentre i protagonisti sono intenti a inseguire le mostre del nostro artista. "A ritroso" è un pretesto per guardare dentro se stessi, per scoprire nelle pieghe più riposte della nostra esistenza quello che in noi è arte o si fa arte.
Tre metri sopra Librino
Miette Mineo
Libro: Copertina morbida
editore: Algra
anno edizione: 2015
pagine: 132
Palazzoni alti, cortine impenetrabili di cemento svettanti e isolate, viali larghi che spesso cambiano nome senza un perché, rotonde che ne interrompono la linearità: Librino come luogo dell'anima, palcoscenico sul cui sfondo si dipanano e s'incrociano gli accadimenti dei personaggi di questo romanzo. Microstorie di gente svantaggiata, scontenta, che, non ancora piegata e piagata da un'esistenza priva di tangibili prospettive grazie alla giovane età, cerca un riscatto là dove non dovrebbe, sbagliando clamorosamente. Altre microstorie s'intrecciano a queste, i cui protagonisti, più attrezzati socialmente e culturalmente, offrono ascolto e solidarietà. In mezzo una Bellezza che forse, da sola, può salvare il mondo. "Tre metri sopra Librino" ricalca il titolo di un fortunato film adolescenziale del 2004, modello per la giovane protagonista. Il finale, agghiacciante nella sua drammatica semplicità, pareggia simmetricamente la vicenda.
Corti di carta. 21 short stories traducibili in corti cinematografi
Miette Mineo
Libro: Copertina morbida
editore: Ass. Akkuaria
anno edizione: 2013
pagine: 175
Le short stories di Miette Mineo sembrano scatole magiche che, una volta aperte, emanano i profumi descritti, lasciando intravedere anche i colori del cielo o di una nuvola, le sfumature di un tramonto, la goccia di sudore che imperla la fronte di un perito settore e facendo intuire la paura di un amante dei tatuaggi perseguitato da un incubo. Lo stile è scorrevole, avvincente, sempre asciutto come quello di Steinbeck anche quando si dilunga appena un po' su un particolare degli occhi, di un'alba, sui cromatismi dell'acqua di un lago. Ed è stile ricco di "polpa narrativa" che rammenta pure la Fallaci la quale amava soffermarsi su un oggetto come sul credo e le teorie dei tanti personaggi storici, leader politici e condottieri intervistati.
La lava e la polvere. Una storia catanese del XVII secolo
Miette Mineo
Libro: Libro in brossura
editore: Prampolini
anno edizione: 2011
pagine: 147
"Bedda matri santissima! Sant'Agata biniditta!" Queste erano le parole che presumibilmente venivano alle labbra di tutti i Catanesi, in quella lontana primavera del 1669, quando un terribile boato aveva preceduto il fiume di lava che era fuoriuscito da un immenso squarcio della montagna, su a Nicolosi. Nei giorni successivi non c'era stata tregua: la montagna aveva continuato a vomitare il magma incandescente, che aveva tenuto compresso nelle sue viscere chissà per quanto tempo. E così anche Rosina Astuto s'era fatta il segno della croce e dopo essersi messa alla meno peggio lo scialle sulle spalle, era uscita dal vicoletto dov'era situata la sua povera dimora per andare alla Piazza del Mercato, a prendere notizie dalla gente che si radunava copiosa. Sperava di incontrare Carmelo Battaglia, tra quello stridore di popolo scalmanato e afflitto e non c'era sera che non sospirasse davanti al quadro della Vergine che glielo facesse incontrare, che lo facesse parlare con lei...