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Libri di Nadia Alberici

Il fiato lungo delle cose

Il fiato lungo delle cose

Nadia Alberici

Libro: Libro in brossura

editore: Negretto

anno edizione: 2024

pagine: 95

“Buco questa tela, che era alla base di tutte le arti, ed ecco che ho creato una dimensione infinita (Lucio Fontana): questa emblematica definizione della pittura vale anche per la poesia contemporanea. I versi di Nadia Alberici -come i tagli sulla tela di Fontana- aprono ad uno spazio nero, sondano l’origine e il destino del cosmo, il vuoto e la materia, il nulla e l’infinito: uno spazio psicologico e filosofico allo stesso tempo. Il suo percorso di riflessione e di studio è pluridecennale; e in questi ultimi anni si è concentrata sul linguaggio, che si presenta asciutto, vario e originale, concedendo pochissimo spazio a esperienze autobiografiche. L’uso di figure retoriche non è didascalico né forzato: l’autrice riesce a raggiungere quella sintesi di esperienza vissuta e di controllo della razionalità cosciente, che i filosofi dell’arte poetica – da Aristotele a Kant – individuarono come condizione necessaria di una poesia che ambisca ad essere “universale”.
14,00

Mi prende d'amore una forma

Mi prende d'amore una forma

Nadia Alberici

Libro

editore: Negretto

anno edizione: 2018

12,00

Terre incolte

Terre incolte

Nadia Alberici

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: Gilgamesh Edizioni

anno edizione: 2016

pagine: 112

"Le poesie della Alberici sono di impatto emotivo forte, sia per la bellezza e delicatezza delle immagini che per la ricchezza e l'intensità lessicale. Notevole, in particolare, la capacità di variare sul tema dell'essere creatura insieme alle creature, che vive la dimensione orizzontale dell'incanto, al livello dello sguardo dei vegetali e degli animali, quasi che l'autrice provasse lo stesso stupore e lo stesso terrore di fronte all'immensità del cosmo che, pur non essendo fatto a misura dei minuscoli esseri che lo abitano, ne rinnova ad ogni risveglio il sentimento panico di sentirsi briciola del tutto. La gioia di essere nel tempo è impastata di inquietudine e spavento. E la chiave di tante liriche credo sia proprio questa meraviglia di sentirsi scorrere e abbandonarsi alla necessità di essere e divenire, in una fusione col mondo che da entrambe le parti è avvertita come unica e irripetibile, come il creato desiderasse il creatore e ne fosse a sua volta desiderato (parafrasando il Juan Ramon Jimenez di Animal de fondo). L'abbraccio oscilla tra anima e corpo, sublimazione e carnalità, metafisica ed eros, come nella bellissima immagine del coito tra l'acqua e la terra, che forse è un paradigma simbolico di questo sentimento della natura, che trascende il tempo, in cui gli elementi paiono voler dialogare e fondersi tra loro, alla ricerca di una sintesi superiore". (Claudio Borghi)
8,00

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