Libri di Niccolò Capponi
La battaglia di Castagnaro 1387
Kelly DeVries, Niccolò Capponi
Libro: Libro in brossura
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2024
pagine: 168
La battaglia di Castagnaro, combattuta l’11 marzo 1387 tra veronesi e padovani, fu uno dei conflitti altomedievali italiani più famosi, la cui popolarità è in gran parte dovuta alle imprese del celebre capitano mercenario inglese, Sir John Hawkwood, al quale va il merito di aver condotto l’esercito padovano a una vittoria strepitosa. Questo nuovo studio sfida la storia convenzionale della battaglia, spostandola sull’altra sponda del fiume Adige per dimostrare come Hawkwood non fosse un semplice discepolo del suo precedente comandante, il Principe Nero, ma un generale dotato di grande talento e intelligenza. Corredato da opere d’arte a colori appositamente commissionate, questo affascinante volume illustra come Hawkwood abbia utilizzato le sue doti di condottiero, nonché le abilità e la disciplina dei suoi uomini, per sconfiggere gli avversari a Castagnaro. Una pagina molto conosciuta della storia medievale italiana, che acquista nuova luce grazie al ritratto di un grande condottiero.
La battaglia di Campaldino 1289. Dante, Firenze e la contesa tra i Comuni
Kelly DeVries
Libro: Libro in brossura
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2019
pagine: 133
Campaldino fu teatro di uno degli scontri più memorabili tra guelfi e ghibellini, le principali fazioni politiche nei comuni dell'Italia centrosettentrionale. Lo scontro è stato immortalato anche nella Divina Commedia da Dante Alighieri, che vi prese parte e ne fu profondamente segnato. La cruciale battaglia annunciò l'era del predominio fiorentino sulla Toscana, e fu una delle ultime occasioni in cui le milizie cittadine si affrontarono, prima dell'ascesa militare dei condottieri nelle guerre d'Italia del '300. Lo studio, illustrato con nuove immagini, restituisce le dinamiche strategiche senza togliere spazio all'epica della guerra, ed è anche corredato da mappe accurate; propone dunque tutte le informazioni utili a immergersi nel campo di battaglia per riviverne l'impatto e comprenderne i dettagli tattici.
Al traditor s'uccida. La congiura de' Pazzi, un dramma italiano
Niccolò Capponi
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2014
pagine: 357
La mattina del 26 aprile 1478, nel palazzo Medici a Firenze, famigli e inservienti sono impegnati nei preparativi per il banchetto in onore del giovane cardinale Raffaele Sansoni Riario, pronipote del pontefice Sisto IV. Nel frattempo, a poca distanza, nel palazzo Pazzi si svolgono traffici ben più loschi: i congiurati definiscono gli ultimi dettagli dell'attentato ai danni dei fratelli Lorenzo e Giuliano de' Medici, temuti e spesso odiati dominatori della scena politica fiorentina. Poche ore dopo, al termine della messa nel duomo, al grido di "ahi, traditore!" Franceschino de' Pazzi e Bernardo Bandini aggrediscono Giuliano e lo pugnalano a morte vicino all'altare maggiore. Ferito al collo da due preti sicari, Lorenzo si rifugia coi suoi nella sagrestia serrando la porta. La città piomba nel caos. Le radici della cospirazione si spingono oltre le mura di Firenze. Mani invisibili a Roma, Napoli e Urbino tessevano da tempo una trama sinistra, con l'obiettivo di provocare un drammatico e radicale mutamento di regime nella Repubblica fiorentina. I nomi implicati nella congiura sono molti e di prima grandezza, da Federico da Montefeltro al re di Napoli Ferrante d'Aragona. In cima alla lista, papa Sisto IV. Nel suo "Al traditor s'uccida", lo storico Niccolò Capponi ripercorre i cinque lustri di storia italiana culminati nella celebre congiura de' Pazzi, un affresco in cui figurano i principali protagonisti della scena politica italiana ed europea del secondo Quattrocento.
Una pura questione di mortadelle
Niccolò Capponi
Libro: Libro in brossura
editore: Bietti
anno edizione: 2012
pagine: 220
Vi siete mai sentiti degli emeriti ignoranti prendendo in mano un saggio storico, specie se scritto da persona d'acclarata fama? Niente paura, esorta l'autore: i libri di storia - invero i libri in genere - sono prodotti commerciali né più né meno della mortadella, da trattare alla stessa stregua. In questo libro, Niccolò Capponi spiega che è possibile scrivere del passato in maniera godibile, proprio come l'insaccato del titolo, in un vademecum per tutti coloro che volessero approfittare materialmente della musa Clio.
La battaglia di Anghiari. Il giorno che salvò il Rinascimento
Niccolò Capponi
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2012
pagine: 234
Universalmente nota, la battaglia di Anghiari vive tuttavia nella memoria collettiva solo grazie al celebre affresco perduto di Leonardo, non attraverso i libri di storia, che spesso la ignorano. Eppure l'importanza decisiva di questa battaglia non era sfuggita ai contemporanei e ai capi della Repubblica fiorentina in primis, che proprio a Leonardo, nel 1502, affidarono il compito di celebrarla con un affresco di grandi dimensioni, dipinto su una parete di Palazzo Vecchio a Firenze. In un caldissimo giugno del 1440, l'esercito fiorentino, dopo mesi di scontri con l'esercito milanese, conseguì una sorprendente vittoria sulle pendici della collina d'Anghiari. La battaglia segnò la fine dei piani espansionistici dei Visconti, signori di Milano. Fu il giorno che salvò il Rinascimento. Niccolò Capponi affida a "La battaglia di Anghiari" una sua autentica riscoperta storiografica, offrendo ai lettori una descrizione non solo delle ore cruente e drammatiche del conflitto, ma di tutti i risvolti politici, diplomatici, culturali di questo memorabile evento. E, nello sfondo del racconto storico, ricorre costantemente la somma figura di Leonardo, con l'enigma impenetrabile del suo affresco perduto.
Il principe inesistente. La vita e i tempi di Machiavelli
Niccolò Capponi
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2012
pagine: 333
Una sera d'inverno del 1513 una figura indistinta s'avviava verso una modesta casa signorile a Sant'Andrea in Percussina, a pochi chilometri da Firenze. Si era levata in piedi dalla panca della taverna, aveva scansato carte e dadi, e fatto un cenno di saluto con la mano. Era Niccolò Machiavelli, oppresso dalla condanna al confino che il gioco non bastava a fargli dimenticare. Poco più di un anno prima era stato protagonista della scena politica fiorentina, ma al rientro al potere dei Medici la Fortuna gli aveva voltato le spalle. Il brusco cambio di regime lo aveva privato dell'impiego. Il suo presunto coinvolgimento in una congiura antimedicea gli era costato la tortura, il carcere e il confino. Gli rimaneva ora una sola missione da compiere: tornare nelle grazie della famiglia più potente di Firenze. Lo avrebbe fatto chinandosi ogni sera sulla scrivania del suo studiolo, dopo aver indossato con riguardo i panni curiali. Avrebbe preso in mano la penna, l'avrebbe intinta nell'inchiostro e avvicinata alla pagina scura per l'ombra del capo. Scrisse "Il principe" dedicato a Lorenzo de' Medici, nipote del Magnifico: non voleva passare alla storia, voleva solo riottenere il suo posto nella Cancelleria fiorentina. Qualsiasi impiego andava bene, anche "rotolare un sasso" per la dominante famiglia dei Medici. Un Machiavelli umanissimo prende vita nelle pagine del "Principe inesistente", suo ritratto fedele che rovescia l'immagine algida di genio politico.
La battaglia di Anghiari. Il giorno che salvò il Rinascimento
Niccolò Capponi
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2011
pagine: 234
Universalmente nota, la battaglia di Anghiari vive tuttavia nella memoria collettiva solo grazie al celebre affresco perduto di Leonardo, non attraverso i libri di storia, che spesso la ignorano. Eppure l'importanza decisiva di questa battaglia non era sfuggita ai contemporanei e ai capi della Repubblica fiorentina in primis, che proprio a Leonardo, nel 1502, affidarono il compito di celebrarla con un affresco di grandi dimensioni, dipinto su una parete di Palazzo Vecchio a Firenze. In un caldissimo giugno del 1440, l'esercito fiorentino, dopo mesi di scontri con l'esercito milanese, conseguì una sorprendente vittoria sulle pendici della collina d'Anghiari. La battaglia segnò la fine dei piani espansionistici dei Visconti, signori di Milano. Fu il giorno che salvò il Rinascimento. Niccolò Capponi affida a "La battaglia di Anghiari" una sua autentica riscoperta storiografica, offrendo ai lettori una descrizione non solo delle ore cruente e drammatiche del conflitto, ma di tutti i risvolti politici, diplomatici, culturali di questo memorabile evento. E, nello sfondo del racconto storico, ricorre costantemente la somma figura di Leonardo, con l'enigma impenetrabile del suo affresco perduto.
Lepanto 1571. La Lega santa contro l'impero ottomano
Niccolò Capponi
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2008
pagine: 358
Il 7 ottobre 1571 le acque del Golfo di Patrasso si tinsero di sangue: le galee di una fragile alleanza cattolica, capitanata da don Giovanni d'Austria, sconfissero l'invincibile flotta turca di Mehmet Ali. Infranto il mito dell'imbattibilità ottomana, l'incubo di una conversione forzata all'Islam dell'Europa si dileguò. Insieme a Salamina, Waterloo e Stalingrado, Lepanto è entrata nella leggenda come una delle grandi battaglie che sono riuscite a fermare una potenza nemica inarrestabile, oltre a essere divenuta simbolo dello scontro tra Oriente e Occidente, tra Islam e Cristianesimo. Niccolò Capponi ne confuta i luoghi comuni, concentrandosi in particolare sulla strategia militare, sulla tecnologia delle armi e sui documenti originali dell'epoca (tra i quali spicca la testimonianza di Miguel de Cervantes, ferito nel corso dei combattimenti).
Il Giappone dei samurai. Ascesa, poteri e rituali dell'antico ceto guerriero
Niccolò Capponi
Libro: Libro in brossura
editore: Giunti Editore
anno edizione: 2021
pagine: 128
La parola "samurai", dall’umile, originario significato di “colui che serve”, è assurta a un livello mitico. Grazie anche alla diffusione della cultura e delle arti marziali giapponesi, il "samurai" è spesso visto come l’equivalente nipponico del cavaliere arturiano. Tuttavia, lo spirito del "samurai", radicato nella lealtà e nell’abnegazione, è qualcosa di molto reale e attraversa ininterrottamente un arco temporale che parte nel XII secolo per finire soltanto con la sconfitta del Giappone nel 1945.
I berretti di Bonnie Dundee. Per la libertà della Scozia (1689-90)
Niccolò Capponi
Libro
editore: Porto Seguro
anno edizione: 2016
pagine: 240
La vulgata storiografica ha da sempre sminuito l'importanza della prima rivolta giacobita, descritta come un episodio marginale ed ininfluente nella catena degli eventi britannici ed europei. La vedevano diversamente John Graham of Claverhouse, visconte di Dundee, e gli highlanders che componevano il suo esercito, mentre, la sera del 27 luglio 1689, attendevano il crepuscolo sulle pendici del Creag Eallaich, a nord ovest del passo di Killiecrankie: per loro, la battaglia che stavano per combattere non era solo nel nome del re in esilio, Giacomo II Stuart, ma anche per difendere la libertà dei rispettivi clan e del loro paese, simboleggiata dal grande stendardo con il rosso leone di Scozia e il motto Nemo me impune lacessit - Nessuno mi sfida impunemente.
Lepanto 1571. La Lega santa contro l'impero ottomano
Niccolò Capponi
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2010
pagine: 358
Il 7 ottobre 1571 le acque del Golfo di Patrasso si tinsero di sangue: le galee di una fragile alleanza cattolica, capitanata da don Giovanni d'Austria, sconfissero l'invincibile flotta turca di Mehmet Ali. Infranto il mito dell'imbattibilità ottomana, l'incubo di una conversione forzata all'Islam dell'Europa si dileguò. Insieme a Salamina, Waterloo e Stalingrado, Lepanto è entrata nella leggenda come una delle grandi battaglie che sono riuscite a fermare una potenza nemica inarrestabile, oltre a essere divenuta simbolo dello scontro tra Oriente e Occidente, tra Islam e Cristianesimo. Niccolò Capponi ne confuta i luoghi comuni, concentrandosi in particolare sulla strategia militare, sulla tecnologia delle armi e sui documenti originali dell'epoca (tra i quali spicca la testimonianza di Miguel de Cervantes, ferito nel corso dei combattimenti).