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Libri di Orazio Olivieri

La torre di Dante. Paesaggio fantastico e paesaggio reale nell'VIII canto dell'Inferno

La torre di Dante. Paesaggio fantastico e paesaggio reale nell'VIII canto dell'Inferno

Orazio Olivieri

Libro: Copertina rigida

editore: Tarka

anno edizione: 2022

pagine: 96

"Per li vostri paesi già mai non fui...": ma è proprio vero che, al di là di un generale e retorico riferimento alla Lunigiana nel suo insieme, Dante non abbia lasciato altri indizi sui luoghi precisi nei quali ha soggiornato quando da esule è stato ospitato dai Malaspina?Partendo da un'indagine storica sul perché la "torre di Dante" di Mulazzo porti questo nome e avvalendosi di documenti d'archivio dimenticati nonché di una conoscenza profonda del territorio, e col supporto di suggestive fotografie, l'autore ricostruisce con metodo le basi reali e i motivi concreti dell'ambientazione dell'VIII canto dell'Inferno, recuperando la complessità di una intensa ispirazione poetica e sovvertendo il comune convincimento che il paesaggio fantastico sia una semplice derivazione virgiliana. Gli inediti presupposti della scenografia dantesca che vengono qui proposti, hanno anche l'effetto di fornire nuovi appigli di verosimiglianza a un famoso racconto di Boccaccio sul ritrovamento dei primi sette canti della Divina Commedia, al quale una parte dei dantisti non ha mai voluto dare molto credito. Prefazione di Giulio Ferroni
28,00

L'età delle spezie. Viaggio tra i sapori dall'antica Roma al Settecento

L'età delle spezie. Viaggio tra i sapori dall'antica Roma al Settecento

Orazio Olivieri

Libro: Copertina morbida

editore: Donzelli

anno edizione: 2018

pagine: 267

Per un lungo periodo, che è durato secoli e secoli (dall'età romana al Settecento), le spezie sono state necessarie. Non beni superflui o lussuosi, come vuole la vulgata oggi imperante, ma beni primari, a larga diffusione, accessibili a nobili, ecclesiastici e mercanti, così come a calzolai, muratori e contadini: insomma, prodotti per tutte le tasche. Questa è la storia insolita che il libro ci racconta, frutto di una ricerca accurata e innovativa, che si è avvalsa, oltre che dei soliti ricettari, di fonti spesso trascurate: lettere di mercanti, liste della spesa, libri dei conti, opere letterarie e pittoriche, diari di viaggiatori, indagini archeologiche e rilevazioni di prezzi e salari. Ma perché le spezie erano indispensabili? La risposta è nel sistema di cottura, rimasto per tanto tempo inalterato nella sua primitiva semplicità: il risultato erano vivande insipide, per niente appetibili. Inevitabile allora il ricorso a forti condimenti correttivi, alle spezie per l'appunto: nessuna pietanza, neppure un piatto semplice o popolare, poteva farne a meno. Le cose cominciarono a cambiare nel Seicento, quando, sull'onda dell'evoluzione degli strumenti culinari avviata in precedenza nelle corti rinascimentali italiane, in tutta Europa prese a soffiare il vento della «rivoluzione dei fornelli», che consentì finalmente, attraverso la regolazione del calore, sia di esaltare le caratteristiche specifiche dei cibi, sia di realizzare le preparazioni più raffinare. La sorte delle sostanze esotiche era così segnata, anche se non il loro definitivo tramonto. Non più regine come un tempo, le spezie hanno saputo riciclarsi, accontentandosi di accompagnare i nostri cibi, ma conservando sempre un po' di quel luccichio lasciato dai fasti del passato. Prefazione di Corrado Barberis.
24,00

Lo zafferano di San Gimignano

Lo zafferano di San Gimignano

Orazio Olivieri

Libro

editore: 24 Ore Cultura

anno edizione: 2007

pagine: 205

40,00

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