Libri di Pierluigi Pavone
L'età spirituale e l'uomo divino. Contro la falsa eredità moderna di Gioacchino da Fiore
Pierluigi Pavone
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 2016
pagine: 312
Siamo tutti gioachimiti? Anche inconsapevolmente, siamo stati culturalmente e religiosamente forgiati dall’idea del progresso, dall’idea che la storia abbia il dovere sacro di realizzare un mondo nuovo di pace e fratellanza. Secondo la tesi comunemente accettata, questa idea ha origine nelle tesi millenariste di Gioacchino da Fiore, nelle tesi di un ordine tripartito della storia, corrispondente alla Trinità. L’idea della terza età spirituale. Sarebbe questa idea ad accomunare – in un’unica eredità – intere generazioni di frati, sette protestanti e coloni americani, illuministi e rivoluzionari, pedagoghi fascisti e filosofi marxisti, preti modernisti e apostati dell’ortodossia cattolica.
Fede speranza carità
Pierluigi Pavone
Libro: Copertina morbida
editore: Armando Editore
anno edizione: 2016
pagine: 96
Che cosa è davvero il senso religioso? La fede è prima di tutto esperienza? Se Dio è amore, può esistere l'inferno? In fondo sia filosofi sia teologi moderni, aperti al mondo, negano l'inferno e la resurrezione di Cristo, pur rimanendo cattolici. È vero che Feuerbach è un secondo Lutero? La speranza cristiana è - come voleva Maritain - il fermento religioso della città terrena, energia storica che opera nel profano? Forse è opportuna una riflessione filosofica sulle virtù teologali, a partire dai veri idola fori. Il volume offre preziosi spunti riflessivi a tutti coloro che vogliono discutere di logica.
Contro gli stoici: Cristo, Socrate, Buddha. Saggi di storia della filosofia, gnosi e cristianesimo
Pierluigi Pavone
Libro: Libro in brossura
editore: Editori Riuniti University Press
anno edizione: 2012
pagine: 302
"Se fosse vero l'idealismo, i saggi qui discussi avrebbero una necessaria organicità diveniente-sintetica, invece vogliono essere posti in un ambito dialogico più discontinuo, plurale, anche se non relativo. Tuttavia se si rifiuta l'idea che la storia sia l'orizzonte ultimo, che la dialettica immanente del divino sia il fine ultimo dell'uomo, che il mistero si compia nella gnosi, gnoseologica o morale, psicologica o naturalistica che sia (Saggio 3), si accetta di Hegel l'idea che la filosofia sia "pensare secondo unità"; si accetta di Hegel l'idea che il pensiero filosofico debba misurarsi all'interno di una visione complessiva della storia. Ancora, se si rifiuta lo spettro persistente del nichilismo logico e ontologico la cui radice moderna, però, è ravvisata in Lutero, in una stretta relazione tra univocità ed equivocità dell'essere e univocità del divenire [Saggio 1), tuttavia a favore di Hegel persiste l'idea platonica della politica come naturalizzazione sociale dell'uomo e la contrapposizione giuridica all'individualismo proprietario del liberalismo e all'astrazione morale del kantismo, che vale anche come contrapposizione all'idea contemporanea di Europa e di Nuovo Ordine Mondiale {Saggio 4), tuttavia a favore di Hegel persiste la superiorità dialettica rispetto al materialismo storico e l'ultima capacità filosofica di sintesi, il rifiuto di riconoscere il carattere razionale della filosofia alle religioni orientali {Saggio 7)."
Arché. Il Principio, il mondo, la rivelazione
Pierluigi Pavone
Libro: Libro in brossura
editore: Editori Riuniti University Press
anno edizione: 2011
pagine: 262
Questo studio riguarda da vicino il pensiero greco dalle origini fino al primo stoicismo, con una prospettiva specifica di filosofia della natura e vuole affrontare la peculiare questione del fondamento dell'essere dal punto di vista teorico, secondo quattro ordini di idee: la critica alla metafisica classica di Heidegger; un certo nichilismo sia scettico sia teologico; quella che Von Balthasar definisce la "riduzione cosmologica"; il chiarimento del concetto di "arché". A partire dalla questione medesima della generazione ontologica - lo status quaestionis - e in virtù della pensabilità del principio come origine, inizio, principio, come atto divino creativo e come Cristo stesso, si è delineato un "circolo ermeneutico" tra alcuni versetti biblici (Genesi e Apocalisse) e i testi classici della filosofia greca, secondo i seguenti obiettivi: mostrare l'irriducibilità della filosofia greca ad un'ontica; mostrare l'irriducibilità del pensiero creazionistico biblico ad un livello di platonismo o aristotelismo cristiano, come se il pensiero cristiano e la propria riflessione sul principio di tutte le cose sia stato la tardiva sintesi filosofico-greca della classicità; mostrare la possibilità ontologica di pensabilità dell'"arché" come Dio, senza dover necessariamente approdare alla tesi scettica o nichilista. Il quarto obiettivo, infine, è quello di mettere in luce l'importanza capitale di una riflessione filosofica sul concetto di "arché".
L'etica della lettera di Giacomo
Pierluigi Pavone
Libro: Copertina morbida
editore: Lithos
anno edizione: 2011
pagine: 172
Giacomo è colui per il quale non togliere neppure uno iota dalla Legge e dai Profeti (Mt 5,17-19) significa riconoscere in Gesù il Messia atteso. Il compimento della Legge è la fede in Cristo. Ma quale fede se non la vita nella perseveranza? Giacomo è l'anti-gnostico per eccellenza. Giacomo è l'apostolo e il vescovo dell'umile dogmatizzazione del Logos. È colui che incarna nella vita comunitaria la fede nella parousia del Signore; è colui che trasfigura la preghiera in sapienza di Dio, la perfezione in integrità di povertà di spirito. La Lettera di Giacomo rappresenta molto più di una "lettera di paglia"; molto più di un fronte anti-paolino o di un giudeo-cristianesimo perdente. Il testo fa pensare ad un cristianesimo dialettico con la tradizione giudaica, in cui l'esperienza della persona Gesù di Nazareth era diventata "pietra angolare". La mia idea è che la Lettera contenga una visione escatologica ed etica fedele alla figura storica di Giacomo, altra rispetto alle prospettive proprie del giudaismo; distante dai "destini siriani" del giudeo-cristianesimo. La mia idea è che sia una summa efficace di teologia della storia, di fede operante, di ecclesiologia militante.
Politica, messianismo, moneta. La sfida del capitalismo democratico alla dottrina sociale della Chiesa
Pierluigi Pavone
Libro: Copertina morbida
editore: Lithos
anno edizione: 2010
pagine: 234
Questo libro nasce da una premessa e da un problema. La premessa è che da più parti si ode l'eco circa la necessità che il cattolicesimo si misuri definitivamente e a viso aperto con il liberalismo politico ed economico. Il problema è la natura stessa del capitalismo democratico; se il capitalismo democratico sia la via regia per un pensiero sociale cattolico che non voglia essere solo retorico. La soluzione che qui si presenta è di filosofia politica: è una soluzione, cioè, cercata attraverso uno studio della dimensione religiosa del capitalismo, del proprio senso ultimo della storia; attraverso uno studio dell'antropologia economica e sociale; attraverso uno studio del rapporto sociale tra diritto e potere, che mette in risalto i rischi di una bio-politica; attraverso uno studio del concetto di lavoro e di valore economico. Il fine è quello di capire se il capitalismo sia l'apice dell.egoismo umano e della mercificazione del mondo; se sia la fine della storia e il fine dialettico dell'autocoscienza; se sia in grado di presentare un'immagine di società giusta; se si regga sul signoraggio delle banche centrali e della moneta-debito.