Libri di R. Di Vanni
Billy Wilder
Noël Simsolo
Libro: Copertina morbida
editore: Cahiers du Cinema
anno edizione: 2011
pagine: 102
Billy Wilder (USA, 1906-2002) è un maestro indiscusso della commedia americana, celebre per aver spinto questo genere cinematografico ai limiti dell'assurdo con A qualcuno piace caldo (1959). Ma Wilder è anche il cineasta di melodrammi pessimistici come Viale del tramonto (1950), con la toccante interpretazione di Gloria Swanson nei panni di una star dimenticata da tutti, o di alcuni raffinati noir quali La fiamma del peccato (1944) e Testimone d'accusa (1957). Wilder ha diretto le più grandi stelle del cinema e molte delle sue scene sono divenute un classico della cinematografia, basti pensare a Marilyn Monroe che suona l'ukulele in A qualcuno piace caldo o trattiene la gonna svolazzante sulla grata della metropolitana in Quando la moglie è in vacanza (1955), a Jack Lemmon che scola gli spaghetti con una racchetta da tennis nell'Appartamento (1960) o ancora a Shirley MacLaine passeggiatrice parigina in Irma la dolce (1963). Nonostante l'umorismo spesso tagliente e la visione del mondo alquanto cinica, tutti i personaggi di Billy Wilder conoscono un momento di verità, perché egli è, fondamentalmente, un grande moralista.
Sii fedele. Corrispondenza 1925-1935
Theodor W. Adorno, Alban Berg
Libro: Libro in brossura
editore: Archinto
anno edizione: 2016
pagine: 309
"Sei treu, sii fedele!" sussurra Alberich a Hagen nella I scena del II atto del "Crepuscolo degli dei", e Berg in una cartolina aveva mandato a Adorno il passo con il monito, citando però la musica senza le parole, e mettendo in imbarazzo il giovane allievo che tardò a riconoscerla. Fedele Adorno fu davvero, anche dopo la morte di Berg: fedele innanzitutto all'intuizione che lo aveva spinto nel 1925 a sceglierlo come insegnante di composizione, essendo fin da allora (prima del successo del "Woozzeck") ben consapevole della straordinaria grandezza del compositore viennese. Berg fu per Adorno il punto di riferimento negli anni della più intensa vocazione di compositore; il giovane Adorno fu per Berg un intellettuale capace di riconoscere e divulgare la grandezza dei protagonisti della Scuola di Vienna e un musicista dotato di autentico talento compositivo. Con una nota di Paolo Petazzi.
Solo, con me stesso e le mie poesie. Lettere 1960-1968
Theodor W. Adorno, Paul Celan
Libro: Copertina morbida
editore: Archinto
anno edizione: 2011
pagine: 88
Quindici lettere sono il ridotto ma prezioso corpus che compone la corrispondenza tra Paul Celan e Theodor W. Adorno in un arco di tempo di più di otto anni, tra il 1960 e il 1968, che coincide con il lento e disperato ripiegarsi del poeta nell'incapacità di vivere e di convivere, progressivamente ammessa e suggellata infine con il suicidio del 1970. Impossibilitato, per riprendere una formula dello stesso Adorno, a "parlare dell'orrore attraverso il silenzio", Celan si rivela, nel suo approccio con una figura da lui riverita come poche altre, in tutta la sua disarmata fragilità, esibita "confessionalmente" al cospetto di un interlocutore la cui ammirazione, forse imbarazzata, certo colpevolmente tardiva, resta comunque schermata da una condiscendenza e da un'incomprensione che replicano - a un livello di intensità che solo il lettore è in grado di mettere a fuoco con tutte le sue drammatiche implicazioni - il celebre episodio del mancato incontro tra i due uomini in Engadina, immortalato nel 1959 dalla celaniana "Conversazione nella montagna".
Martin Scorsese
Thomas Sotinel
Libro: Copertina morbida
editore: Cahiers du Cinema
anno edizione: 2010
pagine: 103
Martin Scorsese (USA, 1942) è uno dei registi americani più prolifici, con all'attivo più di venticinque opere realizzate lungo un percorso artistico di oltre quarant'anni, che gli sono valse innumerevoli riconoscimenti. Fin dagli esordi e dal primo successo con Taxi Driver nel 1976, film che sancisce fra l'altro il lungo sodalizio con Robert De Niro, Scorsese continua a trarre ispirazione dalle sue radici itale-americane in pellicole come Quei bravi ragazzi (1990) e Casinò (1995). Regista cinefilo dotato di uno spiccato spirito d'indipendenza, ha saputo gestire l'alternarsi di successi di botteghino come TheAviator (2004), The Departed - Il Bene e il Male (2006) e Shutter Island (2010) e di opere più personali, incentrate sulla storia del cinema {Martin Scorsese - Viaggio nel cinema americano, 1995) e sulla musica (Bob Dylan, The Rolling Stones). Martin Scorsese è inoltre stimato per il suo instancabile impegno nella salvaguardia del patrimonio cinematografico.
David Lynch
Thierry Jousse
Libro: Copertina morbida
editore: Cahiers du Cinema
anno edizione: 2010
pagine: 103
David Lynch (USA, 1946) è forse il regista cult per antonomasia, il cui film MulhollandDrive ha segnato l'ingresso del cinema nel terzo millennio. La sua carriera prende il via più di trent'anni fa con il rivoluzionario e sconcertante Eraserhead - La mente che cancella (1977). Con Velluto blu (1986), Cuore selvaggio (1990) e Strade perdute (1997), il cineasta infonde nuova vitalità all'esperienza sensoriale del pubblico cinematografico, sovvertendo la logica del racconto filmico con insondabili e sconvolgenti espedienti narrativi. Nei primi anni '90, con Twin Peaks, inventa un nuovo genere di serie televisiva. Nonostante sia un regista di Hollywood, Lynch lavora ai margini del sistema degli studios, esplorando le sfaccettature del suo multiforme talento artistico - dalla fotografia alla musica e alla pittura -, che è approdato in musei e gallerie internazionali.
Panta. Filosofia
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2009
pagine: 629
Questo numero di Panta, dedicato alla filosofia, è centrato sul tema dell'anima e del volto. I più noti filosofi del panorama europeo, da Jan Luc Nancy a Emanuele Severino, da Giulio Giorello a Carlo Sini, da Sergio Givone a Felix Duque, a Jacques Derrida, da Gianni Vattimo a Umberto Galimberti, a Massimo Cacciari, a Gianni Celati, a Enrico Ghezzi, ritratti in pose assolutamente non accademiche dagli scatti che si rifletteranno sul tema oscuro e affascinante del volto, del ritratto, laddove e sin dove esso confina con quell'oscura presenza che da duemila anni la civiltà occidentale chiama anima.
Vuole essere il mio Shakespeare? Lettere (1931-1935)
Richard Strauss, Stefan Zweig
Libro: Copertina morbida
editore: Archinto
anno edizione: 2009
pagine: 195
Il 1931 segna l'imprevedibile incontro tra un cinquantenne scrittore nel pieno della gloria e della creatività (Stefan Zweig) e un compositore sessantasettenne (Richard Strauss) che si sta serenamente avviando a vivere con consapevole lucidità un suo dorato crepuscolo. Eppure, tra queste due personalità quanto mai antitetiche, si crea immediatamente, certo nutrita da stimoli intellettuali differenti, un'intesa positiva incondizionata, di cui è testimonianza emozionante questo carteggio, che copre gli anni, in tutti i sensi cruciali per i destini del mondo, compresi tra il 1931 e il 1936, e che prende le mosse dalla decisione di Strauss di accettare Zweig come librettista per una sua opera lirica (Die schweigsame Frau). Senza quell'impettita affettazione che ad esempio gravava spesso sul carteggio tra Strauss e il suo precedente librettista, Hofmannsthal, questo epistolario documenta un fiammeggiante confronto di idee svolto all'insegna della comune solidarietà a sottomettersi al sacro fuoco dell'arte, anche se a sancire l'incolmabile distanza tra Zweig e Strauss interverrà fatalmente l'onda montante di quel nazismo destinato a travolgere valori consolidati nelle coscienze umane, e in particolare nella fattispecie proprio il rapporto fra arte e politica.
François Truffaut al lavoro
Carole Le Berre
Libro: Copertina rigida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2005
pagine: 319
La meticolosa analisi della documentazione d'archivio sul lavoro di François Truffaut ha consentito a Carole Le Berre di indagare a fondo il suo metodo di lavoro, penetrando nell'universo e nel processo creativo del regista francese. Truffaut aveva l'abitudine di scrivere molto, di riempire le sceneggiature di annotazioni scritte a mano, e di conservare ogni cosa. Il lettore può assistere al processo di elaborazione della sua opera e ritrovare le tracce di uno spirito in costante attività, come se si sorprendesse il regista durante la lavorazione, scoprendone i segreti, seguendo da vicino la nascita di un'idea, l'abbozzo di una scena, la nascita stessa di un film.