Libri di R. Venturi
Un'oscurità trasparente-Una mattina in Virginia
William Styron
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2016
pagine: 203
"Un'oscurità trasparente" racconta la personale "discesa agli inferi" di William Styron nella depressione, malattia tanto diffusa quanto misconosciuta. Felicemente in bilico tra la purissima eleganza del racconto e la bruciante urgenza dell'autobiografia, Styron indaga sul legame tra il "male oscuro" e la scrittura anche nelle vicende di altri autori come Virginia Woolf, Albert Camus e Primo Levi. Ma soprattutto ci dà il ritratto più intimo di un grande scrittore, contraltare dei suoi personaggi problematici e tormentati, da Peyton Loftis di "Un letto di tenebre" allo schiavo Nat Turner, fino a Sophie, la protagonista del suo romanzo più celebre. Al memoir, che ebbe un successo dirompente sia negli Stati Uniti, dove uscì nel 1990, sia in Italia, sono accostati i tre racconti di "Una mattina in Virginia", nei quali uno stesso narratore rievoca la propria giovinezza nel Sud degli Stati Uniti toccando i temi più congeniali a Styron: l'eredità del razzismo, la violenza dei legami familiari, la perdita dell'innocenza.
Atlante dell'infanzia a rischio 2018. Le periferie dei bambini
Libro: Copertina morbida
editore: Treccani
anno edizione: 2018
pagine: 287
Uno dei problemi dei bambini e dei ragazzi delle periferie italiane è rappresentato dalla pigrizia mentale con cui da decenni continuiamo a rappresentare i contesti in cui sono nati e cresciuti. Titolo dopo titolo, immagine dopo immagine, a lungo andare abbiamo contribuito a creare delle etichette indelebili che alimentano rabbia e frustrazione. Se la nomea di alcuni quartieri rischia di marchiare a fuoco le aspirazioni e i sogni di tanti giovani, il termine periferia ricorre in maniera così ossessiva da aver perso quasi ogni significato. La nona edizione dell'Atlante dell'infanzia a rischio cerca di comprendere che cosa si nasconde dietro questa parola sfuggente e cosa rappresenta oggi per tanti bambini e ragazzi che la vivono sulla loro pelle, con l'aiuto di una stratificazione di fonti (statistiche, geografiche, urbanistiche, sociologiche, antropologiche, economiche ecc.) e attraverso l'esperienza diretta di quanti nelle periferie ci vivono e ci lavorano da anni. Ma l'Atlante delle periferie non è un esercizio di fenomenologia fine a se stesso. Utilizza questo concetto labile e sfuggente come categoria operativa per scandagliare, in maniera più approfondita, in una prospettiva pragmatica e operativa, alcuni contesti e meccanismi dell'infanzia a rischio per contribuire a ridefinire le priorità delle politiche nella direzione di un'auspicata opera di rigenerazione, anche generazionale, dei nostri territori e delle nostre città.
Scritti e conversazioni
Alexander Calder
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2012
pagine: 120
"Come realizzare l'arte? Dalle masse, dal movimento, dagli spazi ricavati da quel che ci circonda, dall'universo. Da masse differenti, slanciate, gravi, intermedie, ottenute da variazioni di dimensione o di colore. Dalle direzioni - ovvero dai vettori che rappresentano il movimento, la rapidità, l'accelerazione, l'energia e così via - che generano angoli significativi e orientamenti, definendo assieme una o più risultanti. Dagli spazi e dai volumi, suggeriti da un'opposizione appena accennata alla loro massa se non trafitti dai vettori, attraversati in un impeto. Nessuno di questi elementi è determinato. Ognuno può muoversi, agitarsi, oscillare, avanzare e indietreggiare in un rapporto mutevole con ciascuno degli altri elementi di questo universo." (A. Calder)
Scritti e conversazioni
Alexander Calder
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2009
pagine: 93
"Come realizzare l'arte? Dalle masse, dal movimento, dagli spazi ricavati da quel che ci circonda, dall'universo. Da masse differenti, slanciate, gravi, intermedie, ottenute da variazioni di dimensione o di colore. Dalle direzioni - ovvero dai vettori che rappresentano il movimento, la rapidità, l'accelerazione, l'energia e così via - che generano angoli significativi e orientamenti, definendo assieme una o più risultanti. Dagli spazi e dai volumi, suggeriti da un'opposizione appena accennata alla loro massa se non trafitti dai vettori, attraversati in un impeto. Nessuno di questi elementi è determinato. Ognuno può muoversi, agitarsi, oscillare, avanzare e indietreggiare in un rapporto mutevole con ciascuno degli altri elementi di questo universo." (A. Calder)
Scritti sull'arte 1934-1969
Mark Rothko
Libro
editore: Donzelli
anno edizione: 2007
pagine: XVIII-254
La pubblicazione degli scritti di Mark Rothko - uno dei più grandi artisti del XX secolo -, inediti fino a pochissimi anni fa, ha rappresentato un vero e proprio evento nel mondo dell'arte contemporanea. Il volume si presenta come un'insostituibile guida all'opera di Rothko, seguendone l'itinerario artistico dal debutto, nel 1934, fino al 1969, un anno prima della morte. Si tratta di documenti di straordinario interesse: dalle lettere ai suoi amici pittori alle memorie del viaggio in Europa - in particolare a Paestum, dove Rothko scopre di «aver sempre dipinto templi greci senza saperlo» -, dai quaderni di note sul surrealismo, su Picasso o Miró, alle amare confessioni sul mondo dei mercanti e dei critici d'arte. Emergono così le ambizioni e lo spessore teorico di una personalità artistica che ha rivoluzionato la pittura del Novecento.
Scritti sull'arte
Mark Rothko
Libro: Libro rilegato
editore: Donzelli
anno edizione: 2006
pagine: 270
Questo volume raccoglie tutti gli scritti di Rothko dal suo debutto, nel 1934, fino al 1969, un anno prima del suo suicidio. Ne emergono le ambizioni e lo spessore teorico di una personalità artistica che ha rivoluzionato la pittura del Novecento. Per Rothko l'arte si rivela come uno spazio di interscambio. È la creazione di un immaginario spazio di comunicazione tra l'artista, la pittura e lo spettatore. L'opera d'arte crea un evento miracoloso. "Nell'istante in cui il quadro è compiuto, l'intimità tra la creazione e il creatore è finita. Quest'ultimo è un estraneo. Il quadro deve essere per lui, come per chiunque altro ne farà esperienza più tardi, la risoluzione inattesa e senza precedenti di un bisogno eternamente familiare."