Libri di Rossella De Cadilhac
La chiesa di San Francesco a Fermo
Rossella De Cadilhac
Libro
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2015
pagine: 128
La chiesa di san Francesco è per la città di Fermo un monumento emblematico dall'elevato valore simbolico. Luogo secolare di fede e testimonianza altrettanto viva di arte e di storia, la chiesa catalizza l'attenzione del visitatore, come dello studioso, per la solenne bellezza, l'essenzialità dei volumi, l'ampia e slanciata spazialità interna, la sobrietà delle linee, i misurati accenti plastici. L'uso sapiente del mattone, che conferma la regola di costruire "secundum loci conditionem et morem patriae" in conformità alle pratiche locali, si coniuga con l'impiego delle decorazioni in cotto le quali, grazie ai loro delicati effetti cromatici e chiaroscurali, si aggiungono con discrezione all'essenzialità dell'architettura francescana, intenzionalmente semplice ed umile in sintonia con la Regola francescana. Ricco palinsesto che riassume quasi otto secoli di storia, la chiesa di San Francesco offre lo spunto per cogliere nel tempo la dialettica tra innovazione, conservazione, restituzione in pristino, la quale spesso è al centro di reiterate polemiche, particolarmente utili per comprendere la mutazione dei valori che è sempre insita nel restauro, innegabilmente legato alle contingenze della storia e della cultura. Il testo propone una sintesi aggiornata delle conoscenze acquisite finora, che vengono rielaborate in questo volume allo scopo di offrire uno strumento finalizzato alla diffusione della conoscenza di una testimonianza di arte e di storia.
Il restauro e la cura dell'albero. Mauro Civita tra vita e opere
Rossella De Cadilhac, Lucia Serafini
Libro: Libro rilegato
editore: Schena Editore
anno edizione: 2025
pagine: 568
Il libro è dedicato a vita e opere di Mauro Civita, occasionato dalla ricorrenza del ventennale della sua morte, avvenuta a Bari nel 2003 e dalla volontà di integrare studi già da tempo avviati dalle autrici con la ripubblicazione di parte dei suoi scritti, selezionati in coerenza con la sua attività di architetto restauratore di monumenti, tanto alla scala edilizia che a quella urbana dei centri storici. Si tratta dell’omaggio ad un Maestro che ha saputo essere testimone importante della storia del restauro in Italia e nel mondo, anche in virtù – soprattutto all’inizio della sua carriera – del legame con Roberto Pane e di un rapporto di continuità rispetto a questi che va dalla fine degli anni '60 alla morte di Pane, avvenuta nel 1987. Con Pane Civita ha condiviso un concetto di ricerca fondato sul rispetto della materia stratificata come elemento essenziale della salvaguardia del patrimonio culturale, e con lui ha spartito anche l’emozione generata dalla ricerca e dal travaglio intellettuale che ne deriva, come pure l’attenzione per le problematiche di tutela e risanamento dei centri storici, per la continuità della cultura e della necessità dell’incontro fra antico e nuovo.
Architettura fortificata. Rilievo e restauro. Atti delle Giornate di studio dICAR_Politecnico di Bari (Bari, 7-9 aprile 2016)
Libro: Libro rilegato
editore: Aesei
anno edizione: 2017
pagine: 348
L'arte della costruzione in pietra. Chiese di Puglia con cupole in asse dal secolo XI al XVI
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2011
pagine: 288
Il tema vastissimo della costruzione in pietra affrontato in una particolare tipologia regionale, quella delle chiese con cupole in asse, si apre, in questo volume, a considerazioni che investono la produzione architettonica nel suo complesso, senza rinnegare la continuità con una tradizione storiografica che accomuna il corretto inquadramento storico dell'edificio alla conservazione dei molteplici messaggi veicolati dalla sua struttura. Senza risalire agli specialisti ottocenteschi, il tema ha, anche in tempi recenti, attirato più volte l'attenzione degli studiosi. Fra i saggi monografici, dopo i contributi rispettivamente di Krönig, Berucci e Simoncini al convegno di Storia dell'Architettura del 1955, giunsero gli studi di Venditti negli anni Sessanta, collegati allo studio sulle influenze bizantine nella regione, e in seguito quelli di Laganara (1975) e Cardamone (1976). Un nuovo impulso offrirono la mostra "Alle sorgenti del Romanico" con il catalogo curato da Pina Belli D'Elia (1975), gli studi mirati di Mongiello (1988) e Ambrosi (1990), fino al più recente lavoro di Fiore (1997); e la stessa de Cadilhac aveva già affrontato il tema in due contributi del 2005, in questa sede ampliati e integrati con nuovi risultati e rilievi. Rispetto alle pubblicazioni precedenti, il lavoro di Rossella de Cadilhac analizza il tema sulla base di schedature tratte dall'esame diretto degli edifici. Grazie ad una stretta aderenza alla costruzione, vista soprattutto nei suoi aspetti tipologici.
San Venanzio a Camerino. «Firmitas e venustas» nella ricostruzione di Luigi Poletti (1836-1875)
Rossella De Cadilhac
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2023
pagine: 272
Questo libro tratta la vicenda costruttiva della basilica di San Venanzio a Camerino, un monumento densamente stratificato sito nell'entroterra dello Stato Pontificio: territorio ad elevata pericolosità sismica caratterizzato da continue riscritture del proprio patrimonio, e dunque scenario di un dibattito purtroppo sempre attuale sul destino dell'esistente e sul ruolo del restauro. Tra le tante riscritture che la fabbrica di San Venanzio ha subito c'è quella, decisiva per l'entità dei lavori e per l'autorità dei committenti e progettisti, successiva al terremoto del 1799 e alla scelta di ricostruirla in stile neoclassico chiamando a supporto architetti del calibro di Benedetto Piernicoli e Luigi Poletti. L'aggiunta di un portico in facciata, già presente nel progetto di Piernicoli del 1802, è una transazione tra passato e presente cui Poletti darà esito nel tentativo di rivedere la fabbrica secondo il gusto dell'epoca e al contempo conservarne il frammento ritenuto più rappresentativo della facies originaria e maggiormente collegabile con la venerazione del Santo eponimo. Secondo una modalità assai ricorrente nella revisione ottocentesca delle fabbriche medievali, dallo stesso Poletti sperimentata con successo in più occasioni, il pronao neoclassico è di fatto una sorta di diaframma monumentale dell'antico prospetto, conservato a guisa di reliquia che sembra anticipare e promettere quelle del martire conservate nella cripta. Estremi spaziali, la facciata e la cripta, tra i quali non c'è però spazio nella fabbrica per altre transazioni, posto che l'esigenza di guadagnarne principi di firmitas e venustas nuovi, dunque adeguati ai tempi, ai gusti e alle circostanze ne comportano la quasi completa ricostruzione a danno soprattutto delle aggiunte barocche, ma ad alimento, paradossalmente, di un palinsesto architettonico che il libro ripropone alla luce di nuove conoscenze e certezze sui valori del patrimonio e le sue istanze di tutela.