Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina
Iscriviti alla newsletter

Libri di Sara Cerneaz

Le Lucciole. Canzoniere. 1855-1857

Ippolito Nievo

Libro: Libro in brossura

editore: Marsilio

anno edizione: 2025

pagine: 520

Ippolito Nievo nacque a Padova il 30 novembre 1831, morì la notte fra il 3 e il 4 marzo 1861, nel naufragio del vapore «Ercole», sulla rotta Palermo-Napoli. Visse tra il Veneto, la Lombardia e il Friuli. L’ultimo dei tre decenni che gli toccarono in sorte – oltre alla sua partecipazione alle imprese garibaldine dei Cacciatori delle Alpi e poi dei Mille – risulta straordinariamente ricco di scrittura: poesie, collaborazioni giornalistiche, cronache di costume, drammi, commedie, tragedie, saggi letterari e politici, racconti e romanzi, fino alla grande epopea progettuale – di una vita e di una nazione – de Le Confessioni d’un Italiano, a compendiare e immaginare nello spazio di una lunga esistenza romanzesca l’«esemplare» di «innumerevoli sorti individuali». L’edizione nazionale - riconoscendo all’opera di Nievo non soltanto il suo valore, ma anche la sua rappresentatività culturale nel canone letterario italiano ed europeo - pubblica per la prima volta la raccolta completa delle opere dello scrittore. La forma scelta non è quella monumentale di grossi tomi disposti cronologicamente o tematicamente, ma quella, agile, della collezione che presenti - nel testo critico e col corredo di un commento - le singole opere e le raccolte nella loro originale individualità. A raccolta delle poesie scritte nel triennio 1855- 1857, Le Lucciole nascono in un contesto storico-politico e letterario cruciale per Ippolito Nievo: sono gli anni dei processi di Mantova, dei guai giudiziari per il racconto L’Avvocatino e dei frequenti soggiorni a Milano. Ed è in questo periodo che Nievo scrive le prime novelle campagnole, Angelo di bontà, Il Conte Pecorajo, Il Barone di Nicastro; di lì a poco avrebbe iniziato anche la stesura delle Confessioni. Le Lucciole spiccano per la loro sperimentazione e vivacità metrica, stilistica e linguistica, capaci di una panoramica straordinaria su un secolo volto alla modernità poetica. Una nuova edizione delle Lucciole vuole ora dar conto di questo particolare momento: entro l’opera nieviana, poetica e complessivamente intesa, ed entro le coordinate più ampie della nostra storia letteraria.
35,00

L'«Onegin» di Giovanni Giudici. Un’analisi metrico-variantistica

L'«Onegin» di Giovanni Giudici. Un’analisi metrico-variantistica

Sara Cerneaz

Libro: Libro in brossura

editore: Ledizioni

anno edizione: 2018

pagine: 386

L’inclusione ideale dell’"Eugenio Onieghin" di Aleksandr S. Puškin in versi italiani nell'opera in versi di Giovanni Giudici è per noi, e da tempo, un dato di fatto (solo ragioni esterne hanno fatto sì che "I versi della vita", il "Meridiano" che raccoglie i suoi "Collected Poems", non contenga l’"impresa di parole" alla quale il nostro poeta si dedicò per almeno un trentennio). In ciò, in fondo, al di là delle diversità di gusto dei lettori, sta la differenza tra il “nostro” (intendo generazionalmente) "Eugenio Onieghin" e l’"Evgenij Onegin" tradotto da Ettore Lo Gatto: l’appartenenza indiscussa del primo alla letteratura nella nostra lingua, il suo corrispondere a una "volontà di dire2 (giusta la formula dantesca) autorale che è di natura sorgivamente poetica. Il libro di Sara Cerneaz ci mette ora, nei confronti dei suoi primi lettori (rispondano anche ai nomi di Folena e Contini), nella condizione incomparabilmente privilegiata di chi può assistere alle visitazioni, nell'officina del poema, di colei che Giudici chiamava "La Dama non cercata": quella "che ebbe un tempo nome di Ispirazione". Comincia così, felicemente, una nuova fase nella vita dell’Eugenio Onieghin dentro la letteratura.
22,00

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.