Libri di Sara Menzinger
Finzioni del diritto medievale
Sara Menzinger
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2023
pagine: 352
I grandi dibattiti sulla finzione dei Padri della Chiesa lasciarono un'eredità contraddittoria al Medioevo occidentale. Da un lato, trasmisero una ferma condanna di qualsiasi forma di negazione della veritas o di una natura che, diversamente dal mondo classico, era reputata divina dal pensiero cristiano; dall'altro, esaltarono la finzione come strumento d'accesso a una meta-realtà che consentiva di andare oltre i fatti concreti e cogliere il senso più vero e invisibile delle cose. Proprio quest'ultimo significato positivo di finzione venne valorizzato dalle scuole teologiche francesi del XII secolo in cui la dimensione interiore dell'uomo fu profondamente dissociata da quella esteriore perché considerata superiore e non coincidente con la sfera delle azioni. Diversamente dal mondo antico, la finzione, in questa prospettiva, non serviva a negare la realtà, quanto piuttosto a denunciare la distanza tra l'apparenza dei fatti e il loro reale significato, tra azione e intenzione. La sua funzione ultima era dunque quella di amplificare la realtà, restituendo il lato nascosto e invisibile delle cose, altrettanto vero, anzi più vero di quello tangibile. La potenza della dimensione intenzionale contagiò presto il pensiero giuridico europeo che nella seconda metà del XII secolo conobbe una delle fasi più creative della sua storia. Per inquadrare responsabilità invisibili o per vanificare responsabilità evidenti, la finzione si rivelò uno strumento vitale nell'elaborazione di nuove categorie penali che a partire dal Basso Medioevo entrarono a far parte stabilmente del diritto moderno e contemporaneo.
Cittadinanze medievali. Dinamiche di appartenenza a un corpo comunitario
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2018
pagine: 272
Appurata l’inesistenza di un concetto univoco di cittadinanza nell’Occidente medievale, resta l’interesse per l’eccezionale sperimentazione di forme di aggregazione, funzionamento ed esclusione dei corpi comunitari in quel periodo. I saggi di questo volume, opera dei maggiori medievisti italiani e internazionali, ne approfondiscono tre aspetti: il nesso tra appartenenza alla collettività e contribuzione economica dei singoli; la coesistenza di livelli diversi di partecipazione alla vita pubblica di un corpo comunitario; e infine le forme di esclusione sociali, religiose e politiche, e le pratiche di reintegrazione parziali nel tessuto comunitario. Emergono categorie ibride di cittadinanza, caratterizzate da una distribuzione graduata dei diritti e più vicine paradossalmente alle realtà attuali dei grandi modelli teorici del secolo scorso.
La «Summa trium librorum» di Rolando da Lucca (1195-1234). Fisco, politica, scientia iuris
Emanuele Conte, Sara Menzinger
Libro: Copertina morbida
editore: Viella
anno edizione: 2012
pagine: 574
Il più antico trattato di diritto pubblico che la dottrina giuridica medievale abbia prodotto è la "Summa Trium Librorum" di Rolando da Lucca, che vede la luce qui per la prima volta in edizione critica. Integrato perfettamente nel gusto e nello stile della scuola dei glossatori del XII secolo, Rolando non è però un professore: è un giudice, impegnato nella pratica dei tribunali cittadini e nella politica comunale. La sua opera induce a riconsiderare complessivamente il rapporto fra dottrina giuridica e prassi istituzionale a ridosso del tornante del 1200, quando il rilancio dell'Impero d'età sveva coincide con l'affermazione progressiva delle autonomie comunali. Un'ampia introduzione al testo si propone di aprire una discussione rinnovata sul diritto pubblico medievale, che trova la sua formulazione teorica proprio nell'ambiente urbano, dove si avvia una riflessione profonda sul rapporto fra Comuni e Impero. Si tratta di un'elaborazione fortemente laica, che costituisce un elemento indispensabile per comprendere le successive teorie pubblicistiche del Duecento, fiorite negli ambienti nazionali europei e da decenni al centro della ricerca medievistica.
Giuristi e politica nei comuni di popolo. Siena, Perugia e Bologna: tre governi a confronto
Sara Menzinger
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2006
pagine: 377
Il libro analizza il rapporto tra gli esperti di diritto e il governo delle città nei comuni del Duecento, in particolare nella seconda metà del secolo, quando molte città italiane danno vita a forme di governo popolari, caratterizzati dall'affermazione istituzionale della parte della cittadinanza dedita all'esercizio di un mestiere, che non si identifica e, anzi, si oppone all'aristocrazia urbana. L'interesse per tre aspetti principali, il rapporto tra uomini di legge e potere, la dialettica tra identità sociale e ruolo politico del ceto dei giuristi, la funzione attribuita al diritto nei governi popolari, ha suggerito un approccio che mettesse al riparo dal rischio di un modello troppo condizionato da fattori locali.