Libri di Serge Bramly

Figlio illegittimo di un notaio e per questo costretto a dedicarsi alle arti «minori», Leonardo da Vinci è stato pittore, architetto, scultore, ingegnere, studioso di scienze naturali, anatomista... Ma chi era davvero Leonardo? Schiacciata da un lato dalla dispersione disordinata delle sue molteplici attività, dall'altro dalla sbrigativa definizione di «genio», la sua vicenda umana è passata troppo spesso in secondo piano. Serge Bramly ha dedicato più di sei anni a studiare le 7000 pagine di manoscritti lasciate da Leonardo per poter, finalmente, fornire quel ritratto che mancava. Nel suo studio Bramly è riuscito contemporaneamente a oltrepassare il mito e sottrarsi all'ambiguo fascino del genio, per restituirci l'infinita e ricca complessità dell'uomo.

Klimt, Toulouse-Lautrec, Hokusai, Bosch, Giotto, Bronzino, Picasso, Lichtenstein, Brancusi, Man Ray, Brassai e molti altri: centocinquanta capolavori che raffigurano il simbolo dell'amore, della passione, dell'affetto materno o della trasgressione. La rappresentazione del bacio ha sempre avuto un ruolo importante nell'arte e nella fotografia. Dagli amori di Eros e Psiche, di Venere e Adone e di Paolo e Francesca, ai miti orientali e alle interpretazioni contemporanee, l'autore ripercorre il tema anche dal punto di vista storico, sociale e religioso e ne trae un percorso visivo denso di parallelismi, rimandi e aneddoti poetici.

Bettina Rheims e Serge Bramly ha realizzato questo Rose, C'est Paris che è sia una monografia fotografica che un film su dvd. Questa opera d'arte che si estrinseca in due forme complementari e che si completano a vicenda non è di facile definizione. I due artisti infatti rievocano la Ville Lumière in una maniera del tutto nuova e originale: è una Parigi surreale, fatta di identità confuse di fantasmi artistici, di manipolazioni sotterranee, di ossessioni, di desideri feticisti e indecenti. Rose, C'est Paris è al contempo un'opera erotica, di moda, di arte, di metafisica, di archeologia sociale e culturale della capitale francese. Si tratta della storia di due sorelle, chiamate solo con le iniziali B e R e un terzo protagonista, la città stessa. Quando R ritorna nel proprio appartamento e viene a sapere che B è stata rapita dopo una strenua lotta, si apre una sorta di detective story in bianco e nero per le strade, i caffè, i cabaret, le fabbriche abbandonate e i grand hotel di Parigi. Le modelle sono fra le altre Monica Bellucci, Naomi Campbell e Michelle Yeoh.

Bettina Rheims e Serge Bramly ha realizzato questo Rose, C'est Paris che è sia una monografia fotografica che un film su dvd. Questa opera d'arte che si estrinseca in due forme complementari e che si completano a vicenda non è di facile definizione. I due artisti infatti rievocano la Ville Lumière in una maniera del tutto nuova e originale: è una Parigi surreale, fatta di identità confuse di fantasmi artistici, di manipolazioni sotterranee, di ossessioni, di desideri feticisti e indecenti. Rose, C'est Paris è al contempo un'opera erotica, di moda, di arte, di metafisica, di archeologia sociale e culturale della capitale francese. Si tratta della storia di due sorelle, chiamate solo con le iniziali B e R e un terzo protagonista, la città stessa. Quando R ritorna nel proprio appartamento e viene a sapere che B è stata rapita dopo una strenua lotta, si apre una sorta di detective story in bianco e nero per le strade, i caffè, i cabaret, le fabbriche abbandonate e i grand hotel di Parigi. Questa trama essenziale è caratterizzata dalle citazioni colte ad artisti quali Rene Magritte, Marcel Duchamp, Salvador Dalì e Man Ray.

Schiacciata da un lato dalla dispersione disordinata delle sue molteplici attività (fu pittore, architetto, scultore, ingegnere, anatomista...), dall'altro dall'esatta ma sbrigativa definizione di genio, la vicenda umana di Leonardo da Vinci è spesso passata in secondo piano. Serge Bramly, autore di racconti, romanzi, biografie, sceneggiature, libri fotografici, attualmente membro della commissione acquisti del Centre Pompidou, intende con questo libro restituirci l'infinita e ricca complessità dell'uomo.