Libri di Sergio Giusti
Oltre lo specchio. La fotografia dall’alchimia all’algoritmo
Joan Fontcuberta
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 288
Cosa resta della «verità» dell’immagine impressa su pellicola al tempo in cui è diventata completamente sintetica? O forse non c’è mai stata una verità dell’immagine? Un grande fotografo e teorico ci accompagna in una vertiginosa discesa oltre i confini di realtà e finzione. In principio c’erano la pittura e lo specchio. Prima della fotografia c’erano i medaglioni coi ritratti delle persone più care e c’era la possibilità di vedersi riflessi, per riconoscersi e abbellirsi. L'immagine che resta nel tempo e quella fugace quanto uno sguardo. La fotografia è più specchio che pittura: uno specchio che congela l’attimo, che ha memoria, in cui le cose si imprimono per sempre. Fugace e insieme eterno. La fotografia cambia la grammatica dell’immagine, che quando è riflessa non inganna, restituisce il mondo così com’è, e invece quando viene impressa su pellicola si trasforma, dipende da un punto di vista, diventa interpretazione, in bilico tra il vero e il falso: bisogna fare un salto oltre lo specchio per comprenderla. Bisogna considerare questioni antropologiche, estetiche, politiche. E allora forse la fotografia è sempre stata un po’ virtuale, ben prima che si potesse immaginare un universo in cui tutto è virtuale. Joan Fontcuberta, uno dei più rispettati ed eclettici studiosi di fotografia al mondo, ci accompagna in un viaggio tra le immagini poetico e insieme teorico, in cui si passa dal mistero alchemico della pellicola e della luce, alla magia oscura delle scatole nere in cui si raccolgono e si computano i dati. Un viaggio tra le illusioni del passato e quelle del presente.
La caverna chiara. Fotografia e campo immaginario ai tempi della tecnologia digitale
Sergio Giusti
Libro: Libro in brossura
editore: Lupetti
anno edizione: 2005
pagine: 103
Il saggio si addentra nella questione del virtuale impiegando il concetto di campo immaginario, a partire da Jacques Lacan; analizza lo statuto di indice della fotografia; studia differenze e analogie tra l'atto fotografico tout court e l'atto fotografico digitale; giunge a riflettere sul fatto che la realtà, virtualmente defenestrata dalle nuove tecnologie, torna a bussare alla porta in veste nuova come realtà perduta e oggetto di nostalgia.
Sandy Skoglund. The artificial mirror. Catalogo della mostra (Venezia, 5 giugno-13 settembre 2009)
Sergio Giusti, Francesco Zanot
Libro: Copertina rigida
editore: Contrasto
anno edizione: 2009
pagine: 140
Il volume raccoglie 83 opere, di cui molte inedite, che ripercorrono l'evoluzione sorprendente e originale del lavoro di Sandy Skoglund, dai primi scatti dal sapore ancora sperimentale alle ultimissime produzioni diventate un segno distintivo del suo operare artistico. Sandy Skoglund, una tra le più importanti esponenti della stage photography, progetta quella che sarà la sua immagine ipercolorata finale con estrema perizia di dettagli nella disposizione del set. Si tratta di spazi aperti o chiusi per lo più monocromi in cui si stagliano soggetti identici, apparentemente prodotti in serie, che emergono dallo sfondo per un contrasto cromatico audace. Ogni sua realizzazione è come una porta che si apre verso l'incredibile, l'impossibile, il fantastico. Questo libro presenta una selezione delle opere innovative e controverse dell'artista americana che ha rivoluzionato la nozione di reale. Il volume accompagna la mostra "Sandy Skoglund. The Artificial Mirror", presentata a Venezia, Palazzo Giovanelli, nell'estate 2009 in concomitanza con la Biennale d'Arte.