Contrasto
Il sogno del giardino
Vincenzo Cottinelli
Libro: Copertina morbida
editore: Contrasto
anno edizione: 2013
pagine: 87
Con questo nuovo lavoro Vincenzo Cottinelli, dopo anni di ritrattistica, storie e reportage, racconta il vecchio giardino "nascosto" della sua abitazione. È un'opera fotograficamente e poeticamente preziosa, realizzata in bianco e nero, con l'utilizzo di vecchie fotocamere analogiche di medio formato. Non descrizione botanica, ma trascrizione di emozioni visive. Sono immagini avvolte in un alone di sonno e di sogno, ombrose e di contrasti profondi ma non violenti, che parlano di un luogo speciale, a volte selvatico, a volte addomesticato. Ogni fotografia stampata conserva un rapporto stretto con il supporto da cui nasce, nel senso che la pellicola, compresi i suoi bordi spesso irregolari, compresi i fasci di luce abusivamente penetrati nella camera obscura, è sempre ben visibile nella stampa; la pellicola porta il giardino spalmato su di sé, soprattutto quando più scatti vicini sono uniti nella stessa stampa come scelta di post-produzione. Non vi sono quattro stagioni, ma diversità di toni, forme, atmosfere che il giardino assume nello scorrere del tempo: dalla vivacità della fioritura, alla nevicata furibonda, a pomeriggi di calore mediterraneo, al rigoglio di forze vegetali in movimento. Ma c'è anche il giardino come luogo di lettura, cultura e meditazione, dove nasce il racconto fotografico della giardiniera che sembra sognare se stessa come ombra intenta a curare il giardino. Le immagini sembrano oniriche, perché l'autore ha colto il raro combinarsi di ombre vegetali e umane...
Sebastião Salgado. Genesi. Guida alla mostra
Libro: Opuscolo
editore: Contrasto
anno edizione: 2025
pagine: 32
Genesi è la ricerca del mondo delle origini, come ha preso forma, si è evoluto, è esistito per millenni prima che la vita moderna accelerasse i propri ritmi e iniziasse ad allontanarci dall’essenza della nostra natura. È un viaggio attraverso paesaggi terrestri e marini, alla scoperta di popolazioni e animali scampati all’abbraccio del mondo contemporaneo. La prova che il nostro pianeta include tuttora vaste regioni remote, dove la natura regna nel silenzio della sua magnificenza immacolata; autentiche meraviglie nei Poli, nelle foreste pluviali tropicali, nelle vastità delle savane e dei deserti roventi, tra montagne coperte dai ghiacciai e nelle isole solitarie. Regioni troppo fredde o aride per qualsiasi cosa salvo per le forme di vita più resistenti, aree che ospitano specie animali e antiche tribù la cui sopravvivenza si fonda proprio sull’isolamento. Frutto di otto anni di lavoro e oltre trenta reportage, le fotografie di Genesi aspirano a rivelare tale incanto; un tributo visivo a un pianeta fragile che tutti abbiamo il dovere di proteggere. Il materiale è suddiviso in 5 sezioni: si comincia con il sud del pianeta, l’Argentina, l’Antartico e le sue isole, per poi proseguire con l’Africa, un continente complesso e diversificato. La terza sezione è dedicata a isole che potrebbero essere definite “i santuari del pianeta” perché custodiscono una biodiversità particolarissima, come il Madagascar, la Papua Nuova Guinea e i territori degli Irian Jaya. Si passa poi all’emisfero nord del mondo, che comprende le regioni fredde come la Siberia e il Colorado, e infine alla quinta e ultima sezione, riservata all’Amazzonia, il polmone del mondo e il luogo dove abitano un’immensità di specie, di flora e di fauna. Genesi. Guida alla mostra è l’agile album che ha accompagnato l’iconica mostra omonima che dopo la sua prima apparizione all’Ara Pacis di Roma nel 2013 ha poi girato il mondo in oltre trenta paesi nelle più prestigiose sedi espositive.
Mimmo Jodice. L'enigma della luce
Libro: Libro rilegato
editore: Contrasto
anno edizione: 2025
pagine: 160
Mimmo Jodice è uno dei grandi protagonisti della storia della fotografia italiana. Fotografo d’avanguardia fin dagli anni Sessanta, attento alle possibilità espressive del linguaggio fotografico, è stato protagonista instancabile nel dibattito culturale che ha portato alla crescita e successiva mente all’affermazione e al riconoscimento della fotografia italiana anche in campo internazionale. Il libro ripercorre gli elementi che hanno caratterizzato tutta la sua ampia produzione artistica: le prime sperimentazioni, in cui Jodice combina elementi astratti e figurativi, interviene sulla carta attraverso il collage e lo strappo e, ancor prima, nella camera oscura, imponendo movimento a soggetti statici; il progressivo allontanamento dalla figura umana, sostituita da paesaggi metafisici in cui realtà e immaginazione si sovrappongono; lo studio del passato e della memoria attraverso i reperti archeologici, collocati in uno stato di sospensione atemporale, e le statue corrose dai secoli, dove l’archeologia diventa una meditazione per immagini sul farsi e disfarsi della forma; il Mediterraneo, dove il tempo e la storia sono assenti per la predominanza indiscussa del mito. Mimmo Jodice è un viaggiatore incantato. Non scatena subito la fotocamera, ma attende il manifestarsi della meraviglia, del mondo, di quell’inarrestabile energia umana che dà un’impronta alle cose, una forma agli oggetti, agli edifici, agli spazi architettonici che sopravvivono attraverso il tempo, anni e secoli dopo la scomparsa degli uomini. Per Jodice la fotografia può rappresentare senza limitarsi a documentare, ed è per questo che le sue immagini sono come antichi oracoli sibillini. Questa raccolta di quasi cento immagini, che restituisce l’importanza di un artista senza tempo, è accompagnata da saggi di Roberto Koch, Alessandra Mauro e Silvia Bianco e da un ampio apparato biobibliografico.
Sebastião Salgado. Ghiacciai. Catalogo della mostra (Rovereto, 12 aprile-21 settembre 2025)
Libro: Libro rilegato
editore: Contrasto
anno edizione: 2025
pagine: 128
Sebastião Salgado è uno dei più grandi e conosciuti fotografi contemporanei, da cinquant’anni impegnato a documentare la vita degli esseri umani e del pianeta. Dopo anni di attività come fotoreporter, dai primi anni Duemila Salgado ha rivolto il suo obiettivo e la sua sensibilità alla Terra come risorsa magnifica da raccontare, contemplare, conoscere, amare. Dopo l’imponente progetto “Genesi”, dedicato alle regioni più remote del pianeta per testimoniare la maestosa bellezza di mondi in cui natura, animali ed esseri viventi vivono ancora in equilibrio con l’ambiente, con il successivo progetto “Amazônia” Salgado ha intrapreso una serie di viaggi per catturare l’incredibile ricchezza e varietà della foresta amazzonica brasiliana e i modi di vita dei suoi popoli, stabilendosi nei loro villaggi per diverse settimane e fotografando vari gruppi etnici. Ora, con “Ghiacciai”, Salgado cattura la bellezza mozzafiato dell’Antartide in questa galleria di immagini esclusive. Dalla Penisola Antartica al Canada, dalla Patagonia all’Himalaya, dalla Georgia del Sud alla Russia, queste fotografie sorprendenti ritraggono, in un bianco e nero ricco di contrasti, luoghi che negli anni sono sempre più studiati da ricercatori che indagano la storia geologica del nostro pianeta, così come le conseguenze a breve e lungo termine della crisi climatica e del riscaldamento globale. Salgado ci propone un nuovo tributo visivo che ci invita ancora una volta a riflettere sull'importanza di un pianeta che necessita di essere salvaguardato, attraverso comportamenti più rispettosi e consapevoli nei confronti della natura, per preservare la bellezza e l'equilibrio dell’ambiente e di tutto ciò che ci circonda. Il volume è arricchito da un saggio di Elisa Palazzi, climatologa e professoressa presso il Dipartimento di Fisica dell’Università di Torino.
All'imperfetto dell'obiettivo. Ricordi e ritratti
Robert Doisneau
Libro: Libro in brossura
editore: Contrasto
anno edizione: 2025
pagine: 192
“Quando ci saltai sopra a piè pari, la fotografia era di legno. Ora è quasi elettronica. Ma ho ancora il naso incollato al vetro, con la stessa curiosità del primo giorno”. Autore di immagini immortali, Robert Doisneau (1912-1994) è stato un grande fotografo della vita quotidiana, fatta di piccoli gesti, di gente comune, di scolari diligenti, di coppie che si amano, di amici che si ritrovano al bar per un bicchiere in compagnia. Soprattutto, questo “pescatore d’immagini”, come amava definirsi, fece di Parigi il centro del suo mondo, del suo lavoro, e seppe restituire attraverso le sue fotografe l’immagine della “pariginità”, quella che i turisti ancora cercano per le sue strade. All’imperfetto dell’obiettivo, scritto nel 1989 e ancora inedito in Italia, è la sua autobiografia, scritta con la stessa poetica allegria con cui realizzava le sue immagini. Con sottile umorismo e profonda tenerezza, il testo ripercorre ricordi, aneddoti e ritratti che si susseguono tra le immagini di Doisneau, dove accanto alla vita minuta delle persone comuni, incontriamo personaggi come Georges Braque, Constantin Brâncuși, Sabine Azéma, Pablo Picasso, Jacques Prévert e Raymond Queneau, tra gli altri. La vita di Robert Doisneau si può riassumere in un solo verbo, coniugato nel più dolce dei tempi. Gli scrisse un giorno il suo amico poeta Jacques Prévert: “È sempre all’imperfetto dell’obiettivo / che coniughi il verbo fotografare”. L’imperfetto è il tempo del gioco dei bambini, della nostalgia dei vecchi; un tempo non perfetto, cioè sempre un po’ inferiore a quel che promette. E che proprio per questo, ti lascia il desiderio di vedere di più. Con 35 fotografie e un’introduzione di Michele Smargiassi.
Franco Fontana. Una retrospettiva
Libro: Libro rilegato
editore: Contrasto
anno edizione: 2025
pagine: 176
Franco Fontana è uno dei fotografi italiani contemporanei più celebri a livello internazionale. Retrospettiva è il catalogo che accompagna l’ampia mostra, inaugurata presso il Museo dell’Ara Pacis a Roma il 12 dicembre 2024, a cura di Jean-Luc Monterosso, uno dei fondatori della Maison Européenne de la Photographie e suo direttore dal 1996 al 2018. Nato a Modena nel 1933, Fontana comincia a fotografare a livello amatoriale nel 1961 e il suo stile si forma alla fine del decennio sotto l’influenza dell’Espressionismo astratto e del Minimalismo: i suoi artisti di riferimento sono Mark Rothko, Barnett Newman e Ed Reinhardt. Fin dall’inizio si dedica a una ricerca estetica focalizzata sulla forma e sull’espressione astratta del colore – tema, quest’ultimo, molto distante dalla classica fotografia d’arte in bianco e nero predominante all’epoca. Dopo le prime esposizioni personali a Torino e a Modena, la sua carriera sarà un susseguirsi di successi, coronata da mostre nei più importanti musei internazionali, numerosi premi e collaborazioni con istituzioni culturali e aziende di prestigio, che gli affidano campagne pubblicitarie e calendari. Franco Fontana è un fotografo eclettico, che si è cimentato con successo in vari generi fotografici. La scelta dei soggetti, che siano paesaggi rurali, industriali o urbani, risulta sempre secondaria rispetto ai due protagonisti assoluti della sua pratica artistica: il colore e la geometria. Attraverso queste due “leve”, che Fontana maneggia in modo magistrale, le fotografie dei suoi paesaggi non si limitano a rappresentare la realtà, ma ne creano un’astrazione fatta di colori forti, contrasti saturi, linee nette e marcate. In un’epoca in cui si ricercava l’astrazione quasi esclusivamente attraverso il bianco e nero, Fontana inventa un linguaggio nuovo, elegante ed unico, subito apprezzato a livello mondiale. Attraverso un percorso di 150 fotografie, Retrospettiva celebra l’opera di un grande, geniale autore.
Lettere sulla luce
Paolo Roversi, Emanuele Coccia
Libro: Libro in brossura
editore: Contrasto
anno edizione: 2024
pagine: 200
“Lettere sulla luce” raccoglie le riflessioni di Paolo Roversi ed Emanuele Coccia, che si interrogano e discutono sul fascino della luce, sul suo potere rivelatore e come tutto questo pervade le loro e le nostre vite. Per condividere i loro pensieri hanno scelto il genere epistolare: il carteggio ruota attorno alle considerazioni del fotografo, talvolta tecniche e sempre poetiche, alle quali il filosofo risponde ampliando il campo di applicazione della propria disciplina. Nel corso di questi scambi, scanditi da emblematiche fotografie di Paolo Roversi, gli autori si confrontano, rivelando due personalità singolari. “La fotografia non è una riproduzione, bensì una rivelazione”, precisa Paolo Roversi, riconosciuto a livello internazionale come uno dei più raffinati fotografia di moda, e che porta avanti da oltre cinquant’anni un’opera che sembra ossessionata dalla fragilità della bellezza in ogni sua forma. Nel 1980 scopre la pellicola Polaroid utilizzata su un banco ottico a grande formato: questo “colpo di fulmine” svela al fotografo nuovi orizzonti di ricerca estetica, dà nuova vita alla sua relazione con il soggetto fotografato e definisce magistralmente la quintessenza del suo stile, particolarmente attento all’uso della luce. Un’attenzione che condivide con il filosofo Emanuele Coccia, nome sempre più di peso nel panorama internazionale e ormai noto per la sua meta sica vegetale e le sue riflessioni sulla luce come energia solare che le piante immettono nella carne minerale del pianeta. Da un lato, un filosofo che ha fatto della metafisica della mescolanza il suo marchio di fabbrica, che riesce a mettere insieme moda, pubblicità, religione e biologia in modo naturale, lavorando sulle loro corrispondenze. Dall’altro, un fotografo che, in un’impresa acrobatica apparentemente impossibile, ha fatto dell’inattualità e della sospensione il soggetto delle sue immagini, imponendo il suo sguardo in un genere, la fotografia di moda. Il volume, che presenta una selezione delle immagini più iconiche del fotografo, è arricchito da un testo di Erri De Luca e da una prefazione di Chiara Bardelli-Nonino, photoeditor, curatrice e contributor per Vogue Italia.
Writers. Literary lives in focus
Libro: Libro rilegato
editore: Contrasto
anno edizione: 2024
pagine: 512
So present, so invisible. Conversations on photography
David Campany
Libro: Libro rilegato
editore: Contrasto
anno edizione: 2024
pagine: 264
Vivian Maier
Libro: Libro in brossura
editore: Contrasto
anno edizione: 2024
pagine: 144
Una vita da governante, silenziosa e nell’ombra dei ragazzi che accudiva. Un destino da fotografa, ora che sono state trovare, catalogate, studiate e ammirate le sue tante immagini, molte neanche sviluppate quando lei era in vita. La storia di Vivian Maier è unica e affascinante come lo sono le sue fotografie, che la pongono ora, indiscutibilmente, accanto ad autori come Helen Levitt, Robert Frank, Henri Cartier-Bresson, Robert Doisneau e altri grandi. Nata a New York nel 1926, alla fine degli anni Quaranta inizia a interessarsi alla fotografia e scatta le prime foto. Non smetterà più. È un’autodidatta e il suo status di fotografa amatoriale le dà la libertà di inventare il proprio stile visivo, che svilupperà con costanza e assiduità portando sempre con sé l’immancabile Rolleiflex. Nel cuore degli Stati Uniti, Maier osserva minuziosamente il tessuto metropolitano, che già riflette i grandi cambiamenti sociali e politici della sua storia. La strada è un luogo di osservazione ideale, in particolare i quartieri popolari, che la fotografa osserva senza sosta. A metà strada tra la fotografia umanista francese e la street photography americana, Maier cattura con semplicità, rigore ed efficacia scene di strada, ritratti, gesti e dettagli fugaci, offrendoci uno spaccato di quella società americana che la relega ai margini, ma di cui è un’attenta osservatrice. Finché sarà in vita, il mondo non conoscerà il suo sguardo e la sua incredibile capacità di penetrazione della realtà. Poco prima della sua morte, avvenuta nel 2009, l’archivio di Vivian Maier sarà scoperto per caso nel corso di una vendita all’asta. Il suo lavoro inizia così la sua lenta ascesa verso la superficie del visibile, rendendola una delle fotografe più affascinanti del la storia del XX secolo. Questa edizione del FotoNote dedicata a Vivian Maier, inedita in Italia, presenta oltre 70 fotografi e, introdotte da un testo della curatrice Anne Morin e accompagnate da note biografi che e bibliografi che aggiornate.