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Libri di Simona Morando

La letteratura teatrale italiana. Il testo drammatico e la sua storia dal Medioevo al Novecento

La letteratura teatrale italiana. Il testo drammatico e la sua storia dal Medioevo al Novecento

Simona Morando

Libro: Libro in brossura

editore: Carocci

anno edizione: 2023

pagine: 424

La letteratura teatrale italiana è una disciplina ibrida, in continuo dialogo con la letteratura e con la storia dello spettacolo. Ma i testi drammatici possono acquisire il giusto rilievo se ricomposti nella tradizione teatrale a cui appartengono, la quale risponde a logiche, regole poetiche, meccanismi produttivi e fruitivi del tutto diversi da quelli della produzione letteraria. Il volume propone uno strumento di studio che agevola il riconoscimento delle prerogative di tali testi, formati da parole che si dicono – come i dialoghi, i monologhi, i soliloqui, i prologhi, i cori – e da parole che non si dicono – come le didascalie –, e offre un primo approccio per la loro analisi. Inoltre, articola una storia del testo drammatico in Italia, dal Medioevo fino al passaggio tra il Novecento e il Duemila, inseguendo le trasformazioni e gli eterni ritorni delle forme, dei generi e delle poetiche, ascoltando le complicità tra la pagina e la scena, incontrando le maggiori opere teatrali e una coralità di autori che ha cercato appassionatamente di raggiungere sia i lettori sia gli spettatori.
37,00

La città visibile. Luoghi e personaggi di Sanremo nella letteratura italiana

La città visibile. Luoghi e personaggi di Sanremo nella letteratura italiana

Romano Lupi

Libro: Libro in brossura

editore: Lo Studiolo

anno edizione: 2023

pagine: 145

Sanremo, la città di Italo Calvino è molto presente nella sua produzione senza tuttavia essere nominata. Ma altri autori rilevanti del Novecento - tra i quali Gozzano, De Amicis, Soldati, Landolfi, Sciascia, Orengo - hanno ambientato storie o tratto ispirazione per poesie dalla cittadina ligure o citato personaggi nei loro racconti. Questo saggio passa in rassegna tutti questi contributi, divenendo quasi una guida letteraria a luoghi e vicende della città dei fiori e della musica. Prefazione di Simona Morando.
16,00

Silenzio ombre luci. «Ubaghi» e «aprichi» sulle tracce di Francesco Biamonti

Silenzio ombre luci. «Ubaghi» e «aprichi» sulle tracce di Francesco Biamonti

Libro

editore: Il Canneto Editore

anno edizione: 2022

pagine: 144

Sandro Libra ripercorre i luoghi che hanno caratterizzato i romanzi di Francesco Biamonti, e attraverso una nutrita selezione di scatti che sembrano riprendere con precisione le descrizioni dello scrittore ritrae la Liguria di Ponente nelle sue infinite sfaccettature e contraddizioni. Il fotografo segue i sentieri tracciati dallo scrittore e lo cerca negli uliveti che si muovono al ritmo del vento, nelle montagne che si sciolgono tra le nuvole, nei profumi di timo e rosmarino che si inseguono tra i casolari abbandonati. Le fotografie di questa raccolta, insieme alle puntuali citazioni che le corredano, raccontano una terra aspra e dolce, gioiosa e maliconica, dove le ombre, ubaghi, e le luci, aprichi, si incontrano e si confondono in una danza continua. Prefazione di Simona Morando.
24,00

Lettere a Giovanni Giudici (1955-1962)

Lettere a Giovanni Giudici (1955-1962)

Camillo Sbarbaro

Libro: Libro rilegato

editore: San Marco dei Giustiniani

anno edizione: 2021

pagine: 168

Ad apertura di libro, ad occhio nudo, appare evidente come ai pochi, tutto sommato, documenti epistolari pubblicati, senza purtroppo il conforto delle responsive, corrispondano annotazioni abbondanti e particolareggiate. Non è un gioco accademico. Penso abbia fatto bene Francesca Colombi ad esercitare con scrupolo l'arte del commento, forse sfidando un po' il lettore, ma certamente a fin di bene. Perché un poeta esordiente ed ancora confinato in una 'couche' intellettuale periferica, come Giovanni Giudici, decide di scrivere nel 1955 ad un poeta che ha inciso le sorti di un tempo per lui remoto, cioè il primo Novecento? Un tempo che Giudici, nato nel 1924, dieci anni dopo l'uscita di 'Pianissimo', non ha vissuto con coscienza letteraria. Perché ritiene che Sbarbaro possa dargli consigli e indicargli percorsi? Sono domande che possono farci riflettere sulle linee della poesia del secondo dopoguerra italiano, ma che soprattutto ci invitano, come lettori, ad essere subito consapevoli di un percettibile disallineamento implicito nelle lettere, di una sensazione di disarmonia o, per usare una parola di Giudici, sfasamento che le accompagna.
31,00

«fur comuni a noi l'opre, i pensier, gli affetti». Studi offerti ad Alberto Beniscelli

«fur comuni a noi l'opre, i pensier, gli affetti». Studi offerti ad Alberto Beniscelli

Libro

editore: Città del silenzio

anno edizione: 2018

pagine: 176

In tempi di così veloce metamorfosi delle istituzioni, specie di quella universitaria, parlare ancora di "maestri", "scuole", "eredità culturali", potrebbe sembrare anacronistico. Tuttavia, come dimostrano gli autori dei saggi contenuti in questo volume dedicato ad Alberto Beniscelli per il suo settantesimo compleanno, le nuove generazioni conservano ancora l'entusiasmo della ricerca pura e manifestano la volontà di continuare e rinnovare nel futuro il lavoro impostato dai maestri. I testi qui raccolti si segnalano per il forte radicamento negli studi settecenteschi, primo e prevalente interesse di Beniscelli, senza però trascurare importanti approfondimenti su altri temi e profili a lui cari: dalla poetica degli affetti all'Arcadia, agli attraversamenti novecenteschi, tra letteratura e arti.
20,00

Vita con le parole. La poesia di Giovanni Giudici
12,91

Il sogno di Chirone. Letteratura e potere nel primo Seicento

Il sogno di Chirone. Letteratura e potere nel primo Seicento

Simona Morando

Libro: Copertina morbida

editore: Argo

anno edizione: 2013

pagine: 208

Il rapporto tra Achille e il centauro Chirone, messo in luce dalle fonti classiche e da una ricca iconografia antica e moderna, fonda un modello di interpretazione del dialogo tra il principe e il mondo delle lettere e delle scienze. Nel primo Seicento, ben dopo l'importante investitura della figura di Chirone nel "Principe" di Machiavelli, e dopo la perdita di autorevolezza dell'intellettuale presso le corti, il sapiente centauro, ritratto anche da Rubens, riprende parola in alcuni testi chiave, che ripensano il ruolo del poeta nei confronti del potere. Nella "Centaura" di Giovan Battista Andreini e nella dedica dell'"Adone" di Giovan Battista Marino l'emblema del maestro di Achille si presta a drammatizzare il ruolo del letterato, che prova a medicare i feriti rapporti tra una madre e un figlio, Maria de' Medici e Luigi XIII, e serve per definire biforme e quindi meravigliosamente mostruosa l'opera letteraria. Ma, in un perfetto gioco di dissimulazione, esso è utile anche per prendere le distanze dall'altro modello educativo di Achille, il virtuoso Fenice, il perfetto cortigiano, nella lettura di Castiglione. Al giovane Ferdinando II de' Medici anche Gabriello Chiabrera, contemporaneamente, rivolge autorevoli insegnamenti fingendosi Chirone. Ma la cifra del distacco e della solitudine del poeta, nella polvere della storia e delle corti, si fa ormai tangibile. Restano al letterato, che torna come il vecchio centauro nel suo antro boschivo, la severa disciplina delle lettere.
17,00

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