Libri di Stefano Borghini
L'amato di Iside. Nerone, la Domus Aurea e l'Egitto
Libro: Libro in brossura
editore: artem
anno edizione: 2023
pagine: 264
Cosa lega Nerone all'antico Egitto? Il Paese dei Faraoni aveva per i Romani un fascino irresistibile: per la sua storia millenaria, per la grandiosità dei monumenti pubblici, per il culto tributato ai re divinizzati e le peculiarità del pensiero religioso. Sfumato il sogno di Antonio, avo di Nerone per parte di madre, di essere incoronato re-dio al fianco di Cleopatra, l'Egitto diventa terra di conquista per la gens giulio-claudia, da Augusto a Nerone, un luogo da cui gli imperatori, senza interferenze del Senato, possono ricavare enormi ricchezze e consacrazione simbolica del proprio potere assoluto. Nerone, nato secondo Svetonio al primo sorgere del sole, con l'Oriente e l'Egitto avrà per tutta la vita un rapporto particolare. Affidato a precettori che conoscevano a fondo Alessandria, cuore dell'ellenismo, respira dalla prima infanzia la 'fusione' tra due grandi civiltà secolari, la Grecia e l'Egitto, che diventerà il filo conduttore, culturale e politico, del suo regno. Se, dunque, il progetto monumentale della Domus Aurea prende ispirazione dal palazzo alessandrino dei Tolomei, è nel Grande Criptoportico del padiglione di Colle Oppio che un restauro recente ha svelato la profonda incidenza dell'immaginario egizio: gli dei Anubi e Arpocrate ne sono protagonisti indiscussi. La presentazione al pubblico di questo racconto affascinante è la trama articolata della mostra, dalla passione di Nerone per l'Oriente, di cui Iside incarna l'essenza, fino alla penetrazione capillare dei culti isiaci nella Roma del I secolo d.C.: un Egitto spesso più immaginato e desiderato che realmente compreso, ripercorso nelle sue dimore evocative, nei templi egiziani di File e Dendera - dove Nerone appare come faraone devoto a Iside -, nella celebrazione egiziana del suo "anno sacro" - ovvero il primo libero dai condizionamenti materni -, nella curiosità che lo spinge a organizzare una spedizione alla ricerca delle fonti del Nilo fin nell'Africa sub-sahariana… A conferma che la fortuna dei culti orientali, radicati a Roma fin dall'età repubblicana (ma spesso osteggiati per le minacce ai mores maiorum), prende consistenza fino a diventare una componente organica del linguaggio imperiale nell'età di Domiziano.
Il capitello angolare del tempio di Bassae
Stefano Borghini
Libro: Libro in brossura
editore: Campisano Editore
anno edizione: 2021
pagine: 162
L'universo greco ha affrontato il tema dell'angolo con una passione per la coerenza formale che non ha eguali nel mondo antico. Dal conflitto angolare di cultura dorica, passando per i capitelli d'angolo di tipo ionico asiatico e attico, si arriva alle soluzioni "ibride" ideate nel Peloponneso e al curioso capitello a quattro facce "tagliato" del tempio di Apollo a Bassae. Qui, il mancato rinvenimento dei capitelli relativi ai setti diagonali ha determinato un particolare "problema" angolare, spingendo gli storici, dall'Ottocento a oggi, ad alternare in modo ondivago l'ipotesi "ionica" a quella "corinzia". L'interpretazione di un passo dimenticato di uno dei primi rilevatori del tempio permette una lettura alternativa, capace di gettare una luce nuova persino sulla nascita dell'ordine corinzio, che tanto condizionerà l'architettura dell'Occidente nei secoli avvenire.
Aureo filo. La prima reggia di Nerone sul Palatino
Libro: Libro in brossura
editore: Electa
anno edizione: 2019
pagine: 144
Nel programma di ampliamento dei luoghi e dei percorsi fruibili del Foro Romano e del Palatino a cura del Parco archeologico del Colosseo, particolare importanza riveste l'apertura al pubblico, dall'11 aprile 2019, dei "Bagni di Livia", monumentale ninfeo-triclinio sottostante la Cenatio Iovis della Domus Flavia, ma facente parte in origine della prima residenza urbana di Nerone. Scavati nel Settecento dai Farnese e agli inizi del Novecento da Giacomo Boni, i suggestivi ambienti che lo compongono sono stati oggetto in questi anni di un lungo e paziente lavoro di restauro e messa in sicurezza, e vengono oggi offerti alla fruizione con un itinerario di visita impreziosito da un impianto illuminotecnico che ne restituisce le atmosfere e da alcune installazioni multimediali. L'apertura del monumento al pubblico è accompagnata dall'edizione di un corposo e riccamente illustrato volume che dalla storia degli scavi nel sito passa ad esaminare topografia e architettura delle residenze come le loro splendide decorazioni pittoriche e in opus sectile, fino al resoconto dei più recenti restauri del monumento e alla presentazione di suggestive ricostruzioni virtuali degli ambienti com'erano. Di grande impatto l'album visivo iniziale che illustra alcuni affreschi inediti già staccati all'epoca degli scavi settecenteschi, confluiti nelle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Napoli e tornati finalmente nel loro contesto originario.