Libri di Stefano Martini
Le disàmare
Stefano Martini
Libro
editore: Aletti editore
anno edizione: 2021
pagine: 72
Raccolta poetica con la prefazione di Hafez Haidar.
Aurevoir Irene
Stefano Martini
Libro: Libro rilegato
editore: Nuova Prhomos
anno edizione: 2021
pagine: 264
Francesco è un giovane studente di medicina. Un mattino di novembre, in circostanze che definire surreali sarebbe un eufemismo, conosce Isabel, anch'ella studentessa di medicina. Potrebbe essere l'inizio di una bellissima fiaba, il loro primo incontro e quello che ne seguirà sembrano prevederlo… ma non vivranno per sempre felici e contenti come in ogni favola che si rispetti. La favola infatti termina nel peggiore dei modi, dopo un anno, con la morte di Isabel in un incidente d'auto. In quel momento Francesco si accorge che esistono due mondi: quello reale e quello generato dal suo inconscio. La vita di tutti i giorni e il suo vissuto… ben diverso dalla realtà. Dopo vent'anni ritrova Isabel: ha un altro nome ed un'altra storia, Francesco sa bene che non è né può essere la stessa donna morta vent'anni prima, ma qualcosa dentro di lui non accetta la realtà o la semplice logica. Di colpo il suo vissuto inizia un'altalena fra il presente ed il passato, spesso molto remoto e pressoché "impossibile"... eppure, in una sorta di sdoppiamento della personalità, l'altalena continua il suo moto incessante fra sogni e ricordi di altre vite, forse mai vissute. Fino alla scoperta che il concetto di "impossibilità" è solo un luogo comune che talvolta deve cedere il passo all'evidenza del fragile confine fra tangibile e intangibile.
Aristotele e il senso dell'udito. Anatomia, fisiologia e patologia dell'orecchio nel Corpus Aristotelicum
Stefano Martini
Libro
editore: Omega
anno edizione: 2010
pagine: 240
Che significato può avere oggi dedicare un libro ad Aristotele, per di più in qualità di cultore della scienza? Ha egli in questo ambito, forse, qualcosa di interessante da dirci? Oppure, il suo pensiero è da considerarsi ormai del tutto sommerso, schiacciato e vanificato da un sapere che, sia metodologicamente sia contenutisticamente, se ne è distanziato anni luce? Invero, è proprio il suo atteggiamento autenticamente 'filosofico' a rendere Aristotele un profondo studioso della natura, dal momento che non c'è ambito di questa che da lui non sia stato indagato. Un chiaro esempio ci è fornito dalla ricerca di Stefano Martini, che, nel quadro della teoria aristotelica della percezione, ha approfondito in un'ottica medica un settore di notevole interesse anche teoretico: il senso dell'udito. Dopo tre capitoli sugli aspetti più specificamente anatomici, fisiologici e patologici, si è dato ampio spazio al tema del rapporto tra udito e linguaggio, che ha permesso di evidenziare, anche grazie all'approccio comparato delle indagini aristoteliche in ambito biologico, le differenze tra suono, voce e parola, e di mostrare il ruolo fondamentale dell'udito in ordine all'apprendimento. In un successivo capitolo l'autore ha esaminato alcune caratteristiche formative dell'udito, che si segnala come protagonista indiscusso in ambito etico, estetico, retorico, politico; seguono, infine, le considerazioni relative ai rapporti dell'udito con la memoria e la reminiscenza.