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Libri di Valerio Angeletti

Esilio e utopia. Nuove prospettive di letteratura comparata

Valerio Angeletti

Libro: Libro in brossura

editore: Carocci

anno edizione: 2025

pagine: 152

Heimatlos, “senza patria”, è lo sguardo del comparatista. Partendo dalla condizione dell'esilio, stato di incertezza per antonomasia, il volume riflette sulla natura inclusiva e osmotica della comparatistica, campo di studi che si evolve con l'evolversi del mondo. Muovendo dalle letture di filosofi, critici e teorici del Novecento – esuli e non –, quali Walter Benjamin, Erich Auerbach, Leo Spitzer, Edward Said, Gayatri Spivak, Donatella Di Cesare e tanti altri, il libro sostiene che la letteratura comparata, disciplina dell'esule, rinnova il campo d'azione dell'umano se, costituendosi nell'erranza, privilegia i legami dialogici che sostengono la società civile. A donare vigore a questo sguardo esilico è l'utopia, poiché entrambi, esilio e comparatistica, trovano nel movimento il loro modus vivendi e crescono nell'accoglienza, cioè nella parola che, facendosi traduzione e filologia, diviene dialogo. Una letteratura comparata così intesa contribuisce a quel disegno goethiano di una filologia della Weltliteratur che, per mezzo filologico, aiuti a tradurre e disvelare la «storia interna dell'umanità», come la definiva Auerbach.
17,00

«L'età di Whitman» e l'esilio. L'America inedita di Paolo Milano

«L'età di Whitman» e l'esilio. L'America inedita di Paolo Milano

Valerio Angeletti, Franco Baldasso

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2022

pagine: 176

Raffinato critico dell’“Espresso”, Paolo Milano è stato uno dei più influenti interpreti dell’esilio italiano durante e dopo il fascismo. La sua vicenda intellettuale, soprattutto durante la permanenza negli Stati Uniti (1939-1955), attraversa nodi cruciali del Novecento: dalla fuga dall’Italia delle leggi razziali alla partecipazione ai gruppi antifascisti all’estero e allo “Europe-America Group” sorto nel dopoguerra a New York per ripensare in termini progressisti il dialogo transatlantico. “L’età di Whitman” e l’esilio intende colmare il vuoto in Italia sulla sua figura, a partire dall’analisi critica e dalla proposta antologica delle conferenze sulla letteratura americana presentate a Roma nel 1949-1950 e titolate “L’età di Whitman”. Muovendo da classici come Melville, Thoreau, Hawthorne ed Emerson, Milano articola un’interpretazione controcorrente dell’America del dopoguerra, tra l’utopismo delle origini e il mercantilismo della nuova società tecnologica.
16,00

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