Libri di Vincenzo Placella
Santi, pellegrini e vagabondi. I mille modi di sopravvivere sulle strade d'Europa (sec. XIV-XIX)
Di Fiore Ciro
Libro: Libro rilegato
editore: Villaggio Letterario
anno edizione: 2025
pagine: 400
A partire dal Basso Medioevo le strade d’Europa vengono percorse non solo da mercanti, ma anche da santi, pellegrini e vagabondi, e non era sempre facile distinguere gli uni dagli altri. I vagabondi spesso si spacciavano per pellegrini e imbrogliavano il prossimo lungo il cammino. Il fenomeno diede luogo a una nutrita letteratura che raggiunse il suo apice tra Cinque e Seicento con il libro “Il vagabondo” di Raffaele Frianoro e i romanzi picareschi. Al fascino della strada soggiacevano anche i veri pellegrini, che si recavano per devozione o penitenza a Compostela, a Roma o in altre città dove si trovavano le reliquie più importanti della cristianità. Prefazione di Renzo Infante, introduzione di Vincenzo Placella, Postfazione di Anna Russolillo.
De antiquissima italorum sapientia
Giambattista Vico
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2020
pagine: 61-212
La presente edizione critica di tre operette vichiane, il De Antiquissima Italorum Sapientia (1710) e le due Risposte (1711 e 1712) al «Giornale de' Letterati d'Italia», applica il metodo filologico-ecdotico già prospettato dallo stesso Placella nello studio del 1978 che impostava le linee guida, per la riedizione di tutte le opere di Vico progettata da Pietro Piovani, rispondenti alle esigenze della nuova filologia applicata alle opere moderne. In varie imprese ed eventi culturali Placella aveva approfondito e sviluppato tali esigenze, ad esempio nel Congresso Internazionale da lui organizzato su I moderni Ausili all'Ecdotica (Salerno 1990, Atti Napoli 1994). La metodologia suggerita da Placella è stata seguìta nella maggior parte delle edizioni realizzate all'interno del Centro di Studi Vichiani di Napoli, in particolare in due esemplari monumenti di ecdotica: le edizioni critiche della Scienza Nuova del 1730 e di quella del 1744, a cura di Cristofolini e Sanna. Nella presente edizione per la prima volta viene offerta anche una trascrizione critica degli importanti Articoli del «Giornale de' Letterati d'Italia», conosciuti finora soltanto attraverso gli adattamenti di Fausto Nicolini. La nuova impresa consente di offrire, grazie anche alla fedeltà ai testi, uno strumento per la conoscenza della lingua italiana del giovane Vico che nel presente studio viene esaminata e per la prima volta anche raffrontata alla lingua profondamente diversa delle tre edizioni della Scienza Nuova.
Dante oltre il Medioevo. Atti dei Convegni in ricordo di Silvio Pasquazi
Vincenzo Placella
Libro: Copertina rigida
editore: Pioda Imaging
anno edizione: 2012
pagine: 140
Il dantismo di Silvio Pasquazi, come anche si evince dagli scritti contenuti in questo libretto, è caratterizzato da una squisita sensibilità biblica ed è da affiancarsi, per questo, agli studi di Auerbach e di Singleton, cioè di autori per i quali il raffronto di Dante con la Bibbia non si limita ad un'ovvia registrazione di rimandi, ma scende nelle più profonde fibre del testo per riconoscere consonanze nello spirito e diremmo, nel _metodo' di scrittura (Scrivere come Dio, è il titolo di un importante libro su Dante di uno scrittore svedese). Scavando in profondità Pasquazi individuò nei quattro "sensi" dell'esegesi biblica cristiana, e, specialmente nel quarto e più alto, l'anagogia, la molla (se ci si passa il termine) dell'intera Commedia, la chiave interpretativa di un testo eccezionale che non si limitava a narrare, a inventare, ma che intendeva, attraverso il mezzo di una poesia altissima, mai tentata da uomo ("L'acqua ch'io prendo già mai non si corse" dirà Dante stesso nel Paradiso, II 7), coinvolgere sé stesso e il lettore in una tensione forte verso la piena realizzazione dell'uomo nell'eternità (ed è questo il significato di anagogia).

