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Libri di Alessandro Cappabianca

Urlare. Si fa presto a dire matti
14,00

Fantasmi dell'abitare. La casa e l'immaginario

Fantasmi dell'abitare. La casa e l'immaginario

Alessandro Cappabianca

Libro: Copertina morbida

editore: Prospettive Edizioni

anno edizione: 2011

pagine: 180

L'autore unisce passione e dovere ripercorrendo nella letteratura, nel cinema, e nelle altre pratiche di produzione dell'immaginario, il percorso che il nostro "io" compie alla ricerca della sua casa, cogliendone l'inquietante rapporto, che è nello stesso tempo di costruzione e distruzione: la casa si caratterizza infatti per la sua durata, per il suo ciclo di persistenza molto più lungo rispetto a quello individuale di chi la abita. L'individuo, nella casa, muore e sembra che la stessa si assuma, nei suoi confronti, il compito di instaurare una qualche specie di sopravvivenza. Produce, difatti, fantasmi che popolano l'ambiente rendendo impossibile la scomparsa dell'"io".
14,00

L'immagine estrema. Cinema e pratiche della crudeltà

L'immagine estrema. Cinema e pratiche della crudeltà

Alessandro Cappabianca

Libro: Copertina morbida

editore: Costa & Nolan

anno edizione: 2005

pagine: 221

È possibile identificare nella pratica del cinema qualcosa di analogo a ciò che, in "Il teatro e il suo doppio" e in altri scritti, Antonin Artaud teorizzava come "teatro della Crudeltà"? E come si trasforma la Crudeltà nel momento in cui i corpi, presenti sulla scena teatrale, si trasfigurano sullo schermo, acquistando lo statuto di ombre? "L'immagine estrema" cerca di rispondere a queste domande, nell'ipotesi che la Crudeltà, così come Artaud la teorizzava, non vada intesa tanto come sadismo, versamenti di sangue, stupri e torture, quanto come implacabile rigore e lucida coscienza; ma anche ipotizzando che esista sempre un versante fisico in ogni pratica filmica, che si riverbera sui corpi, rendendoli per paradosso più reali.
17,40

Trame del fantastico. Riflessi e sogni nel cinema

Trame del fantastico. Riflessi e sogni nel cinema

Alessandro Cappabianca

Libro: Libro in brossura

editore: Pellegrini

anno edizione: 2011

pagine: 196

Trame d'ombra, specchi oscuri, intrecci misteriosi. La materia stessa del film, pellicola trasparente e diafana sulla quale si muovono figure d'ombra, induce a pensare che la vocazione privilegiata del cinema sia nel fantastico, come già riteneva Artaud. I fantasmi, silenziose o sonore apparizioni, ci vengono incontro dallo schermo, in bianco e nero o a colori, da Nosferatu a Shutter Island: materia dei corpi come materia di sogni, incubi e visioni, portatori di maschere, generatori privilegiati di archetipi. Metafisico. Fantastico. Film noir. Horror. Termini usuali, ma inadeguati, per certi film. In realtà qui non siamo tanto di fronte a un'inadeguatezza terminologica, che si tratterebbe di superare inventando un termine più adatto, quanto alla generale insufficienza che l'ottica dei "generi" (un'ottica di comodo) dimostra nei confronti di ogni film che investa universi di senso sufficientemente complessi, tali da mettere in gioco qualcosa che potremmo chiamare memoria filogenetica.
16,00

L'enigma del racconto

L'enigma del racconto

Alessandro Cappabianca

Libro

editore: Timía

anno edizione: 2023

14,00

Carmelo Bene. Il cinema oltre se stesso

Carmelo Bene. Il cinema oltre se stesso

Alessandro Cappabianca

Libro

editore: Pellegrini

anno edizione: 2012

pagine: 200

Quali sono le figure, gli oggetti e i nomi ricorrenti del lavoro di Carmelo Bene? Sono nomi di personaggi teatrali (Amleto, Otello, Macbeth), di burattini (Pinocchio), di poeti (Majakovskij), di poeti/filosofi (Leopardi). Sulle loro variazioni e riprese attraverso le più diverse pratiche significanti, nonché sulle contaminazioni cui queste danno continuamente luogo, è incentrato il presente saggio: fantasmi che vanno, vengono, spariscono, restano in agguato come ossessioni, tornano, si incarnano sulle scene teatrali, sui set cinematografici, in televisione, alla radio, in concerto, sulla pagina scritta, su molteplici varianti e metamorfosi, che riguardano allo stesso tempo il corpo, l'immagine e la voce.
16,00

Alla ricerca del corpo perduto. Perversioni e metamorfosi del cinema

Alla ricerca del corpo perduto. Perversioni e metamorfosi del cinema

Alessandro Cappabianca

Libro: Copertina morbida

editore: Bulzoni

anno edizione: 2012

pagine: 200

16,00

Ontologia del corpo nel cinema comico

Ontologia del corpo nel cinema comico

Alessandro Cappabianca

Libro

editore: Fondazione Ente dello Spettacolo

anno edizione: 2015

pagine: 276

Questo libro non pretende certo di risolvere il problema filosofico del Comico, ma ne percorre le tappe attraverso la storia del cinema, tramite l'utilizzo del Corpo, dal muto alla commedia sofisticata, dalla farsa alla commedia all'italiana, fino al rapporto speciale dei comici con il cosiddetto cinema d'autore, e addirittura con la morte, avanzando una semplice ipotesi: il Comico è un formidabile rivelatore del non-senso generalizzato, e la risata è una reazione difensiva salutare, l'unica alternativa alla disperazione. Deleuze, a proposito di Nietzsche, ha parlato della potenza del Comico, ossia del necessario rapporto dell'arte con la gioia, per quanto i suoi contenuti possano essere tragici. Gioia? Sì, ma non di sostituire al senso un altro senso "più vero", bensì di rivelarne l'inestricabile vicinanza al non-senso: operazione di per sé tutt'altro che tranquillizzante. La resistenza del Comico (contro i poteri costituiti, ma anche contro le abitudini, i cliché, i più vari conformismi) si mescola spesso - specialmente in campo cinematografico a una funzione consolatoria, come è testimoniato anche dai grandi incassi che (non solo in Italia) accompagnano l'uscita di tanti film di questo genere. Ma non è solo questione di ridere, o sorridere, in maniera più o meno "intelligente". È importante la sopravvivenza nel cinema di residui delle antiche pratiche "basse", riguardanti il grottesco e la corporeità popolare, al di là della loro progressiva scomparsa.
11,90

Il ritornello crudele dell'immagine. Critica e poetica del cinema di Carmelo Bene

Il ritornello crudele dell'immagine. Critica e poetica del cinema di Carmelo Bene

Giulia Raciti

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2018

pagine: 233

Nel cinema di Carmelo Bene le immagini si inseguono in una corsa forsennata nella quale ritornano uguali e diverse, proprio come i "ritornelli" di cui parlano Deleuze e Guattari in Millepiani, generando una "crudele" sinfonia visiva in cui si affastellano sino a cancellarsi. Tuttavia, malgrado questa furia iconoclasta tesa a conseguire la cecità dell'immagine filmica, è innegabile che il cinema di Bene produca magnifici simulacri della visione da bruciare rapidamente e invano. Il libro pone l'accento proprio sulla connaturata dimensione visual della filmografia beniana, soffermandosi in particolare sulla disamina della pittura diegetizzata, marca metalinguistica di enunciazione autoriale. Unitamente all'analisi delle interferenze tra il cinema di Carmelo Bene e le arti visive, il saggio mappa l'accoglienza dei testi filmici del regista da parte della critica specialistica di settore, collazionando i contributi riportati in «Bianco e Nero», «Cinema & Film», «Cinema Nuovo», «Cineforum», «Filmcritica», «Sipario», «La scrittura scenica», «Cahiers du Cinema» e oltre. Prefazione di Alessandro Cappabianca. Postfazione di Emiliano Morreale.
24,00

La parata dei fantasmi. Proposte per una filosofia post-cinema

La parata dei fantasmi. Proposte per una filosofia post-cinema

Alessandro Cappabianca

Libro

editore: Accademia University Press

anno edizione: 2018

pagine: 192

L’invenzione del cinema, perfezionamento della fotografia, ha dato modo agli umani di vedere doppi realistici di corpi in azione, in realtà ombre, fantasmi, spettri, prima muti, poi parlanti, suscitabili a piacere a ogni proiezione, con il solo limite d’essere condannati a ripetere ogni volta gli stessi gesti, a pronunciare le stesse parole. Eppure questo limite non è solo una condanna, non è solo ripetizione, non ricalca necessariamente i sentieri dell’identico. Il cinema, in certi casi, è in grado di veicolare con le sue immagini qualcosa come una quintessenza, e quelle ombre, quegli spettri, quei doppi, sono in grado di dirci, sul nostro corpo, sul rapporto con il mondo, sui movimenti, sui gesti, sul tempo, sull'identità, sulla memoria, sul mito, qualcosa di rilevante anche sul piano filosofico.
15,00

Cercatori di felicità. Luci, ombre e voci dello schermo yiddish

Cercatori di felicità. Luci, ombre e voci dello schermo yiddish

Antonio Attisani, Alessandro Cappabianca

Libro

editore: Accademia University Press

anno edizione: 2020

pagine: 520

Quali possibilità di "riconoscersi" ha un popolo che ha perduto la propria patria, che è sul punto di perdere la propria lingua e che ovunque si stabilisca, in Europa, è considerato straniero, vessato e trattato in modo ostile, oppure, in America, costretto a un traumatico processo di omologazione? La letteratura, certo, la narrativa, i romanzi, i racconti: ma questo varrà solo per pochi acculturati. Bisognerà, quanto meno, che tale messe di ricordi, memorie, documenti e affabulazioni, trovi il modo di farsi spettacolo, di rappresentarsi sui palcoscenici, offrendosi prima di tutto nella vivezza concreta dell'invenzione teatrale; poi, successivamente, nel cinema, nei film. Questo volume a più voci racconta per la prima volta con cura l'avventuroso rapporto tra il teatro yiddish e il cinema, intendendo con ciò il dialogo tra le due arti e le rispettive prospettive critiche. Il tutto con riferimento ad alcune decine di film che oggi si possono vedere in edizione restaurata.
34,00

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