Libri di Alessandro Tomei
Bronzo & oro. Roma, Papa Innocenzo III: racconto di un capolavoro
Alessandro Tomei
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2023
pagine: 182
Il volume è dedicato alla Lunetta della Nicchia dei Palli, straordinario esemplare di oreficeria medievale in bronzo dorato realizzato al tempo del pontificato di Innocenzo III (1198-1216): un capolavoro proveniente dall’antica Basilica costantiniana di San Pietro in Vaticano, un’opera sopravvissuta alla demolizione decisa per dar vita alla nuova fabbrica rinascimentale e conservata, dalla seconda metà del secolo scorso, nelle collezioni del Museo Nazionale di Palazzo Venezia. "Bronzo e oro" intende ricostruire e narrare, attraverso un viaggio immersivo nella storia e nell’arte medievale, le committenze artistiche promosse a Roma e dintorni da Papa Innocenzo III, il papa “re dei re” che sancisce la superiorità del potere spirituale su quello temporale. Preziosa testimonianza della decorazione perduta della San Pietro medievale, la Lunetta della Nicchia dei Palli è un’opera in bronzo dorato, con incisioni e inserti a smalto, lavorata su entrambi i lati. Sul recto la lamina mostra a rilievo dodici profeti e i dodici apostoli e, al centro, il Cristo come Agnus Dei e altri simboli tratti dal Libro dell’Apocalisse. Sul verso si trovano invece, eseguite a incisione, figure di vescovi entro arcate su colonne e la raffigurazione di un pontefice e dello Spirito Santo sotto forma di colomba. Secondo alcuni studiosi, la lunetta in origine coronava la cosiddetta Nicchia dei Palli, situata nella confessio dell’antica Basilica di San Pietro in Vaticano, al di sotto dell’altare maggiore. La nicchia serviva per collocarvi i palli, ovvero le stole bianche trapunte da croci nere che i pontefici ancor oggi consegnano ai vescovi, nel corso di una solenne cerimonia di vestizione.
La Casina del Cardinal Bessarione tra Medioevo e Rinascimento
Claudia D'Alberto
Libro: Libro in brossura
editore: Campisano Editore
anno edizione: 2023
pagine: 160
La veste tardo quattrocentesca della Casina del cardinal Bessarione ha celato l’anima medievale di questo monumento “palinsesto”; anima che invece emerge prepotentemente soprattutto in corrispondenza dei prospetti meridionale e occidentale che restituiscono in modo chiaro il suo articolarsi in due plessi architettonici distinti e ascrivibili a differenti fasi cronologiche. Il primo, quello prospicente l’Appia, costituisce la testimonianza più tangibile del casale agricolo impiantato in corrispondenza del sito cesareo (che già di certo aveva una sua vocazione rurale forse dalla fine del XII secolo) sino almeno dalla metà del Duecento. Di questa tenuta produttiva si è qui ricostruito, per via documentaria, anche la presenza di una torre posta nel versante sud-orientale del complesso, scomparsa sicuramente tra la seconda metà del XVIII secolo e gli anni venti del successivo. L’altro avancorpo, in forte simbiosi strutturale con il precedente, è l’esito della ri- funzionalizzazione ospedaliera voluta da Bonifacio VIII e all’indomani della quale fu previsto anche il suo collegamento, tramite vani accessori purtroppo scomparsi, con la torre angolare. Della fase tardogotica resta soltanto una frammentaria Incoronazione della Vergine, ultimo brandello materiale che tramanda, più di ogni altra pittura superstite, le ferite di una storia conservativa complessa e tortuosa che si è in parte restituita attraverso l’analisi della campagna fotografica commissionata al tempo del restauro del Governatorato. Questa, custodita al Museo di Roma, supporta anche una nuova proposta attributiva, a favore dell’entourage del Pintoricchio “Bufalini”, sia dei murali tardo quattrocenteschi della loggia che di quelli del salone d’onore, entrambi testimonianze del patrocinio del cardinal Giovan Battista Zeno. Un monumento, dunque, di grande interesse che ancora oggi, grazie alla rilevanza del suo tessuto archeologico, storico artistico e alla sua invidiabile posizione di cerniera fra l’area archeologica centrale e quella dell’Appia Antica, riacquisterà, si auspica, il prima possibile la centralità che la storia gli ha sempre assegnato. Prefazione di Alessandro Tomei.
Pittura medievale a Tivoli
Gaetano Curzi, Chiara Paniccia, Alessandro Tomei
Libro: Libro in brossura
editore: Silvana
anno edizione: 2022
pagine: 224
Tivoli ha cristallizzato nel proprio tessuto urbano lo spazio di una memoria storica densa e stratificata. Pittura murale, tavole dipinte e libri miniati sono frammenti che, all’interno di questo palinsesto, restituiscono la fitta rete di rapporti culturali della città e le dinamiche del suo patronato artistico in età medievale. Artisti e committenti a Tivoli nel Medioevo si sono confrontati con l’imperiosità dell’Antico, con il contesto ambientale dell’abitato, con la numinosità del territorio e per il loro tramite hanno contribuito a costruire un’identità tiburtina: quella politica, quella urbanistica e civica. All’interno del volume si delinea così il paesaggio artistico di una città diaframma tra Patrimonium e Regnum la cui collocazione geografica a presidio della via Tiburtina-Valeria, nodo viario strategico che ne attraversa il tessuto urbano, ne determina in maniera significativa il quadro culturale.
Giotto. La pittura
Alessandro Tomei
Libro: Libro in brossura
editore: Giunti Editore
anno edizione: 2017
pagine: 48
La presente pubblicazione è dedicata ad uno dei più grandi artisti italiani del Trecento: Giotto (1267?-1337). Giovanissimo lavora nella bottega di Cimabue, ma in breve diventa uno degli artisti più contesi della penisola. Lascia i suoi capolavori in San Francesco ad Assisi, nella cappella degli Scrovegni a Padova, in Santa Croce a Firenze. È l'artefice di un rinnovamento radicale del linguaggio in pittura: è il discrimine tra l'arte medievale e la rinascita di una cultura figurativa improntata all'osservazione del reale, al punto che si può affermare che le vicende dell'arte italiana abbiano un "prima" e un "dopo" Giotto.
I santi apostoli Pietro e Paolo. Museo storico artistico del tesoro di S. Pietro
Alessandro Tomei, Mirko Stocchi, Lorenza D'Alessandro
Libro
editore: ECV-Edizioni Capitolo Vaticano
anno edizione: 2009
pagine: 28
Arnolfo di Cambio
Alessandro Tomei
Libro: Libro in brossura
editore: Giunti Editore
anno edizione: 2007
pagine: 48
Un dossier dedicato ad Arnolfo di Cambio. In sommario: "Primi documenti e prime opere", "Il periodo romano", "Gli ultimi anni a Firenze" e "Arnolfo e la pittura del suo tempo". Come tutte le monografie della collana "Dossier d'art", una pubblicazione agile, con riproduzioni a colori, completa di un utile quadro cronologico e di una bibliografia.
Filippo Rusuti e la Madonna di San Luca in Santa Maria del Popolo a Roma. Il restauro e la nuova attribuzione di un capolavoro medievale. Catalogo della mostra (Roma, 19 ottobre-18 novembre 2018)
Libro: Libro in brossura
editore: Silvana
anno edizione: 2018
pagine: 61
L'icona di Santa Maria del Popolo, raffigurante la Madonna con il Bambino, sin dal Tardo Medioevo è stata leggendariamente ritenuta dipinta dall'evangelista Luca, il quale, secondo la tradizione, sarebbe stato il primo ritrattista della Vergine. Il magistrale restauro dell'opera, recentemente concluso, ha portato alla nostra conoscenza una ben diversa realtà storica; sono state infatti scoperte parti di un'iscrizione, occultata con una spessa vernice nera già in tempi antichi. Nonostante il suo stato frammentario, essa è infatti sicuramente riconoscibile come la firma di Filippo Rusuti, uno dei più importanti mosaicisti e pittori romani, attivo tra gli ultimi decenni del Duecento e i primi del Trecento. Il nome di questo maestro appare come sottoscrizione anche nella fascia superiore del mosaico di facciata della basilica di Santa Maria Maggiore, eseguito entro il 1297 e oggi in parte occultato dalla loggia settecentesca che ne distrusse ampie porzioni. Insieme a Pietro Cavallini e Jacopo Torriti, Rusuti fu protagonista della svolta classicista della pittura a Roma nella seconda metà del XIII secolo; dopo il trasferimento del papato ad Avignone, il maestro concluse la sua carriera in Francia al servizio del re Filippo il Bello, con la prestigiosa qualifica di pictor regis.
La pittura medievale nell'Abruzzo aquilano
S. Paone, Alessandro Tomei
Libro: Copertina morbida
editore: Silvana
anno edizione: 2010
pagine: 183
Non c'è, nell'Abruzzo aquilano, città, paese o piccolo borgo che non conservi nelle proprie chiese una testimonianza pittorica dello splendido passato medievale che ha segnato la storia del territorio. Si tratta di un multiforme "patrimonio diffuso" - sopravvissuto al passare dei secoli - di cui mancava una ricognizione dettagliata capace di ricostruire per quanto possibile un quadro storico completo, e di restituire il senso della molteplicità di apporti figurativi che lo caratterizza. Se dai primi secoli dell'era cristiana sino agli inizi dell'età romanica si può percepire solo per episodi sparsi l'articolazione della produzione pittorica locale, a partire dai primi decenni dell'XI secolo e fino agli inizi del Quattrocento, l'orizzonte di ricerca si amplia, e abbraccia complessi di straordinario interesse come gli affreschi di San Pietro ad Oratorium presso Capestrano, di San Pellegrino a Bominaco, di Santa Maria ad Cryptas a Fossa, di San Francesco a Castelvecchio Subequo, di San Silvestro all'Aquila e della Badia Morronese a Sulmona.
Giotto e il Trecento. «Il più Sovrano Maestro stato in dipintura»
Alessandro Tomei
Libro: Copertina rigida
editore: Skira
anno edizione: 2009
pagine: 848
Oltre 150 opere, tutte di altissimo livello e di qualità indiscussa, sono raccolte qui per ripercorrere il percorso figurativo giottesco, presentando gli ultimi sviluppi della critica storico-artistica in materia. Maestosi polittici, preziosissime opere su tavola, importanti sculture, rari manoscritti e oreficerie di pregio illustrano tutte le ramificazioni dell'influsso del maestro fiorentino sull'arte italiana del suo tempo. Il nucleo originale dei volumi è la dettagliata ricostruzione dei percorsi giotteschi e della svolta impressa dalle sue opere alle tradizioni e alle scuole pittoriche dei luoghi dove il Maestro lasciò le proprie opere; opere, in qualche caso completamente scomparse, ma idealmente ricostruibili non solo attraverso le fonti scritte, ma, soprattutto, grazie agli echi che se ne riscontrano nella pittura dei maestri locali. Tra questi spiccano Cimabue, Simone Martini, Pietro Lorenzetti, gli scultori Arnolfo di Cambio, Tino di Camaino, Giovanni Pisano, Giovanni di Balduccio, gli orafi Guccio di Mannaia, Andrea Pucci Sardi, tra i miniatori Cristoforo Orimina e il Maestro del Codice di San Giorgio, uno dei più raffinati e colti interpreti della lezione giottesca.
L'Abruzzo in età angioina
Alessandro Tomei, Daniele Benati
Libro: Copertina morbida
editore: Silvana
anno edizione: 2005
pagine: 224
Giotto. L'architettura
Alessandro Tomei
Libro
editore: Giunti Editore
anno edizione: 2000
pagine: 48
La presente pubblicazione è dedicata a Giotto architetto. Angeli di Bondone detto Giotto (1267?-1337) è il grande innovatore della pittura italiana nel Medioevo. Meno nota, ma altrettanto importante, è la sua attività di architetto, oggi non più apprezzabile in realizzazioni concrete sopravvissute, ma testimoniata dagli edifici che compaiono nei suoi dipinti e dal particolare interesse per la costruzione dello spazio che in quelle stesse opere si manifesta.