Libri di Alessia Melcangi
Statualità e minoranze: meccanismi di resistenza e integrazione in Medio Oriente. Il caso dei cristiani copti in Egitto
Alessia Melcangi
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2018
pagine: 238
L’affermazione e la diffusione del modello di stato nazionale europeo durante il primo Novecento ha innescato in Medio Oriente complessi processi di trasformazione e adattamento nelle comunità etniche, culturali e religiose locali. Nella maggior parte dei casi tale processo si è dimostrato strumentale, incompleto e incapace di ricomporre la pluralità socio-identitaria della regione, sollecitando meccanismi di polarizzazione e frammentazione. Muovendo da una prospettiva storica, e guardando al caso dell’Egitto contemporaneo, il volume mostra da un lato le diverse fasi di state-building e nation-building attuate da parte delle élite di potere e dall’altro la reazione della comunità copta, che ha sempre cercato di adattare la propria identità a quella assunta dal nuovo stato nazionale. Partendo dal concetto di mythomoteur quale meccanismo mito-simbolico di protezione delle identità, l’analisi si sofferma sui tentativi della comunità cristiana d’Egitto di esprimere, in una continua negoziazione, una narrativa identitaria quanto più legata alla loro origine, ossia al loro essere tanto cristiani quanto egiziani.
I copti nell'Egitto di Nasser. Tra politica e religione (1952-70)
Alessia Melcangi
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2017
pagine: 270
Concentrandosi sull'arco temporale compreso tra il 1952 e il 1970, ossia gli anni di governo del presidente della Repubblica egiziana Gamal 'Abd al-Nasser, il volume racconta come il pragmatismo politico e l'ideologia nasseriana riuscirono a preservare uno spazio d azione per la comunità copta nel nuovo Egitto rivoluzionario. Quest'ultima cercò di mantenere i margini di partecipazione politica acquisiti negli anni precedenti grazie alla collaborazione instauratasi tra il patriarca Cirillo vi e il presidente. 1 primi anni repubblicani rappresentarono pertanto una sorta di "epoca d'oro" nei rapporti interconfessionali in Egitto: un periodo di rinascita, che sembrava sfumare le differenze confessionali nell'affermazione di un'unità nazionale pur significativamente marcata dalla primazia dell'islàm. Da questa prospettiva la comunità cristiana non appare più né quale vittima passiva di un isiàm totalizzante, né come testimone immobile, ridotta a vivere al di fuori del proprio contesto storico, in una fedeltà ferma alle origini del cristianesimo. Al contrario, l'autrice mette in evidenza l'agire della comunità copta, nella sua interazione con quella musulmana e con le istituzioni dello Stato, senza per questo trascurare le contraddizioni presenti al suo interno. Alla luce di questo percorso storico, gli anni Cinquanta e Sessanta rappresentano una bussola cognitiva per orientarsi nella lettura della storia recente della più grande comunità cristiana in Medio Oriente.