Libri di Alessio Panichi
La meritocrazia politica nel Rinascimento italiano. La repubblica virtuosa di Francesco Patrizi da Siena
James Hankins
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2025
pagine: 388
Durante il Rinascimento nacque una scuola di riformatori sociali che promuovevano una nuova, ambiziosa forma di meritocrazia politica, il cui scopo principale era quello di preparare una classe dirigente costituita da cittadini virtuosi. All’interno di questa scuola il maggior pensatore politico fu il senese Francesco Patrizi, filosofo umanista le cui opere nel XVI secolo ottennero una fama pari ai più celebri testi di Machiavelli. Questo volume costituisce il primo ampio studio dedicato alla vita e alle opere di Patrizi, le cui idee non è esagerato definire radicali per l’epoca: fu uno dei primi sostenitori dell’alfabetizzazione universale e dell’importanza dell’urbanistica nel promuovere valori civili; riteneva inoltre che per una società sana fosse necessario limitare il potere dei più abbienti, proteggere i bisognosi dai debiti e ridurre l’autonomia politica del clero. Straordinario rappresentante della cultura rinascimentale, Patrizi merita di essere posto sullo stesso piano dei massimi pensatori politici di quel periodo storico, quali Niccolò Machiavelli, Tommaso Moro e Jean Bodin.
Le passioni della politica. Storia, storiografia ed emozioni a Firenze fra Quattro e Cinquecento
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2024
pagine: 232
Invidia, ambizione, avidità, bramosia, lussuria, odio, paura, timore, spavento, speranza, desiderio, fede, amore: il vocabolario politico della Firenze quattro-cinquecentesca e la coeva interpretazione storica degli avvenimenti attingono ampiamente alle categorie che consentono di descrivere ed esprimere l’interiorità. Città divisa in fazioni e in contrapposte passioni, Firenze e la sua civiltà sono state segnate dal prorompere di emozioni individuali e collettive, dal tentativo di controllarle, da una costante riflessione sul loro potere di fare la storia. Da prospettive disciplinari diverse – storiche, filosofiche, linguistiche, letterarie ed artistiche – questo volume ripercorre vicende, autori, testi significativi della storia fiorentina fra Quattro e Cinquecento, ponendo loro inusuali domande sul valore, sulla storicità, sulle forme dell’emotività politica.
Antonio Gramsci e la favola. Un itinerario tra letteratura, politica e pedagogia
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2019
pagine: 197
I contributi raccolti in questo volume sviluppano gli interventi tenuti in occasione del Terzo Seminario Internazionale di Studi sulla Favola (Seravezza, 15-16 dicembre 2017), organizzato dal CISESG (Centro Internazionale di Studi Europei Sirio Giannini), concernente la favola nell'opera di Antonio Gramsci. Poco noto al pubblico dei lettori e meno battuto dalla critica, questo tema è importante per almeno due ordini di motivi: da un lato, è connesso organicamente a questioni centrali nell'opera gramsciana, quali ad esempio la traducibilità, il senso comune, il folclore e il rapporto fra storia, storiografia e leggenda; dall'altro lato, offre l'opportunità di fare luce sia sulla storia della ricezione delle Lettere e dei Quaderni, sia sull'intrico di problemi ecdotici, decisioni editoriali e scelte interpretative che ne sta a fondamento. A ciò si aggiunga che le traduzioni delle fiabe grimmiane e la presenza di favole o apologhi nelle lettere ai familiari permettono di entrare nel laboratorio di Gramsci e cogliere alcuni aspetti del suo 'usus scribendi' - aspetti che sanciscono un momento di coagulo fra prosa e pensiero, opzioni stilistiche e strategie comunicative. Ebbene, il volume si sofferma su questo insieme di argomenti e, così facendo, traccia un itinerario all'interno dell'opus gramsciano che si dipana tra filologia, letteratura e politica.
Il volto fragile del potere. Religione e politica nel pensiero di Tommaso Campanella
Alessio Panichi
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2016
pagine: 248
Attorno al tema, che da Machiavelli ai trattatisti della ragion di Stato attraversa la letteratura politica italiana, della funzione civile della religione. Campanella sviluppa una riflessione che, fra le altre cose, ambisce ad aiutare i governanti nella lotta per il mantenimento del potere, insegnando loro come prevenire o reprimere le congiure e le ribellioni. Valorizzando in tal senso il ruolo sia del pontefice, dei sacerdoti e dei predicatori, sia del timore di Dio e dell'inferno, egli - oltre a esplorare le molte potenzialità politiche della religione - mostra di aver appreso e assimilato la grande lezione di realismo impartita da Machiavelli e Guicciardini. Una lezione concernente il dovere, da parte dell'uomo politico, di muoversi sul terreno accidentato della psicologia umana, di conoscere e saper manipolare i sentimenti che spingono gli uomini ad agire, spesso a dispetto di ogni rischio e pericolo, e quelli che ne inibiscono l'azione.

