Libri di Alfonso Cariolato
Il luogo del finito. Ventitré studi
Alfonso Cariolato
Libro: Libro in brossura
editore: Il Poligrafo
anno edizione: 2003
pagine: 175
I sensi del pensiero
Alfonso Cariolato
Libro
editore: Lanfranchi
anno edizione: 2004
pagine: 130
Quando il pensiero cessa di assegnare significati e inaugurare visioni del mondo rimangono indecisi e aperti i suoi sensi (in tutte le accezioni di questo termine). Pensieri e corpi non sottostanno più ad alcun principio e si librano in questo rilascio senza causa, provenienza e finalità. Pensare (in un senso estremamente ampio e, in fondo, imprevisto e imprevedibile) diventa così la prassi stessa dell'essere, il fremito che attraversa ogni cosa nel suo affermarsi come presenza del mondo. Certo, non come aggiunta o "di più" , non c'è infatti finito senza pensiero e, d'altra parte, il pensiero o è pensiero finito o non è. Tutto questo comporta delle contiguità, dei piani e dei rapporti aperti sulla loro stessa mancanza di fondamento. E non solo per quanto riguarda i pensieri e i corpi, ma anche lo stesso presentarsi delle cose, il loro esserci in comune, e ancora (o lo stesso visto da un altro punto di vista): l'anima, e cioè il sentire e il sentirsi del corpo, la relazione e il mondo. Perché l'esercizio del pensiero è l'esperienza dell'esorbitare da se stesso di tutto ciò che è.
Parmenide ed Eraclito. Empedocle
Carlo Michelstaedter
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2021
pagine: 112
«Sono qui da 100 ore, e appena mi sto riscotendo dallo stupore, e comincio a sbatter gli occhi, a poter pensare e scrivere, a riadattarmi alle cose di qua, a riprender l’istinto dei gesti, delle abitudini, delle frasi. E così la testa è libera e non è costretta a pensarci su per ogni minimo atto […]». Così inizia una lettera di Michelstaedter a Chiavacci scritta a Gorizia il 29 giugno 1909. Quell’estate appena iniziata sarà decisiva per Michelstaedter e non solo perché si sta accingendo a scrivere la tesi di laurea, “La persuasione e la rettorica”, ma anche perché ritrova la sua famiglia e gli amici, rivede i luoghi dell’infanzia, mentre si acuisce in lui un senso profondo di prostrazione e gli si rivela l’urgenza di un «dovere» che sembra balenare tra le pieghe stesse del dolore. Tutto questo in Michelstaedter si accompagna, come sempre, all’esercizio del pensiero che comincia a prender forma soprattutto attraverso la meditazione sui frammenti dei prediletti Presocratici, come testimoniano questi “Appunti”. Si tratta di fogli di annotazioni e di idee, un esempio di scrittura «privata», irrequieta, apparentemente disadorna, dove il greco, il latino e il tedesco si combinano senza cesure con l’italiano, e in cui la vita stessa (o il suo anelito) dà spesso l’impressione come di schiudersi in un lampo.
Memorie di cieco. L'autoritratto e altre rovine
Jacques Derrida
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2022
pagine: 176
La scrittura di Derrida, indagando il tema della cecità in un fitto reticolo compositivo a forma di dialogo, decostruisce l’idea di una visione chiara e distinta. Una luce di tenebra attrae e avviluppa lo sguardo del lettore il quale, per mezzo del ricco apparato iconografico, ripercorre un cammino negli abissi della memoria, dove il disegno di ogni esistenza si traccia oscuramente. Lo svolgersi degli eventi e delle argomentazioni ricorda da vicino le atmosfere oniriche di Kafka o quelle allucinate e spettrali di Dostoevskij. Con «Memorie di cieco» Derrida raggiunge uno dei vertici più alti del suo pensiero maturo: in un unico tessuto narrativo confluiscono i ricordi di un’intera esistenza, declinati attraverso una capacità impressionante di «utilizzo» di campi e metodologie disciplinari che spaziano dalla iconologia alla psicoanalisi, dalla storia dell’arte alla poesia. Il risultato è un testo straordinario che straborda in ogni direzione, travalicando ogni genere letterario canonico: autobiografia, romanzo di formazione, confessione, saggio filosofico, critica d’arte, libro per immagini.
Uscire da nulla. Le arti, l'opera
Alfonso Cariolato
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2023
pagine: 230
L’“uscire da nulla” è quanto le arti, dal Paleolitico al contemporaneo, sembrano nel contempo indicare ed eludere. Se da una parte vi è la considerazione intorno all’attività dell’artista e a ciò che lo circonda (il suo sapere, l’abilità, il “mestiere”, la sensibilità, le tecniche, la differenza con altre arti, la storia, gli strumenti e i contesti), dall’altra – non puntualmente coincidente con tutto ciò –, il “nulla” riguarda in qualche modo l’arte nella sua solitudine, vale a dire l’opera riuscita, il suo accadere, la sorpresa che porta con sé. In breve, la lontananza e l’inafferrabilità che non cessano di incitare il pensiero. C’è un momento nell’età contemporanea in cui tutto questo diventa più evidente, ed è quando l’arte inizia ad allontanarsi da quanto la definiva. Per questo nella seconda parte del volume, dopo la disamina filosofica, vengono proposte quattro diverse letture delle opere di Pollock, Cage, Rauschenberg e Bacon.
Visitazione (della pittura cristiana)
Jean-Luc Nancy
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2024
pagine: 96
«La Visitazione è un soggetto relativamente poco trattato rispetto all’Annunciazione di cui potrebbe essere il complemento naturale, per non parlare ovviamente della nascita e dell’infanzia di Gesù. Nella Visitazione, il divino resta celato e cifrato, ed è proprio questa dissimulazione o questo ritiro, questa assenza a costituire la manifestazione stessa. Dal punto di vista teologico, la Visitazione non ha una particolare importanza. Ma dal punto di vista dell’arte, enuncia una verità di fondamentale importanza: quando l’arte era religiosa, non si identificava mai senza resto al religioso. Essa mescolava sempre al sacro anche il suo segreto, o anche: glielo sostituiva in un movimento profondo, discreto ma insistente».
Memorie di cieco. L'autoritratto e altre rovine
Jacques Derrida
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2019
pagine: 175
La scrittura di Derrida, indagando il tema della cecità in un fitto reticolo compositivo a forma di dialogo, decostruisce l’idea di una visione chiara e distinta. Una luce di tenebra attrae e avviluppa lo sguardo del lettore il quale, per mezzo del ricco apparato iconografico, ripercorre un cammino negli abissi della memoria, dove il disegno di ogni esistenza si traccia oscuramente. Lo svolgersi degli eventi e delle argomentazioni ricorda da vicino le atmosfere oniriche di Kafka o quelle allucinate e spettrali di Dostoevskij. Con “Memorie di cieco” Derrida raggiunge uno dei vertici più alti del suo pensiero maturo: in un unico tessuto narrativo confluiscono i ricordi di un’intera esistenza, declinati attraverso una capacità impressionante di «utilizzo» di campi e metodologie disciplinari che spaziano dalla iconologia alla psicoanalisi, dalla storia dell’arte alla poesia. Il risultato è un testo straordinario che straborda in ogni direzione, travalicando ogni genere letterario canonico: autobiografia, romanzo di formazione, confessione, saggio filosofico, critica d’arte, libro per immagini.
Parmenide ed Eraclito. Empedocle
Carlo Michelstaedter
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2003
pagine: 112
Memorie di cieco. L'autoritratto e altre rovine
Jacques Derrida
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2003
pagine: 176
La scrittura di Derrida, indagando il tema della cecità in un fitto reticolo compositivo a forma di dialogo, decostruisce l'idea di una visione chiara e distinta. Una luce di tenebra attrae e avviluppa lo sguardo del lettore il quale, per mezzo del ricco apparato iconografico, ripercorre un cammino negli abissi della memoria. Derrida raggiunge uno dei vertici più alti del suo pensiero maturo: in un unico tessuto narrativo confluiscono i ricordi di un'intera esistenza, declinati attraverso una capacità impressionante di "utilizzo" di campi e metodologie disciplinari che spaziano dalla iconologia alla psicoanalisi, dalla storia dell'arte alla poesia. Un testo straordinario che straborda in ogni direzione, travalicando ogni genere letterario canonico.
Memorie di cieco. L'autoritratto e altre rovine
Jacques Derrida
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2010
pagine: 175
La scrittura di Derrida, indagando il tema della cecità in un fitto reticolo compositivo a forma di dialogo, decostruisce l'idea di una visione chiara e distinta. Una luce di tenebra attrae e avviluppa lo sguardo del lettore il quale, per mezzo del ricco apparato iconografico, ripercorre un cammino negli abissi della memoria, dove il disegno di ogni esistenza si traccia oscuramente. Lo svolgersi degli eventi e delle argomentazioni ricorda da vicino le atmosfere oniriche di Kafka o quelle allucinate e spettrali di Dostoevskij. Con "Memorie di cieco" Derrida raggiunge uno dei vertici più alti del suo pensiero maturo: in un unico tessuto narrativo confluiscono i ricordi di un'intera esistenza, declinati attraverso una capacità impressionante di "utilizzo" di campi e metodologie disciplinari che spaziano dalla iconologia alla psicoanalisi, dalla storia dell'arte alla poesia. Il risultato è un testo straordinario che straborda in ogni direzione, travalicando ogni genere letterario canonico: autobiografia, romanzo di formazione, confessione, saggio filosofico, critica d'arte, libro per immagini.
Visitazione (della pittura cristiana)
Jean-Luc Nancy
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2011
pagine: 65
"La Visitazione è un soggetto relativamente poco trattato rispetto all'Annunciazione di cui potrebbe essere il complemento naturale, per non parlare ovviamente della nascita e dell'infanzia di Gesù [...] Nella Visitazione il divino resta celato e cifrato, ed è proprio questa dissimulazione o questo ritiro, questa assenza a costituire la manifestazione stessa [...] Dal punto di vista teologico la Visitazione non ha una particolare importanza. Ma dal punto di vista dell'arte, enuncia una verità di fondamentale importanza: quando l'arte era religiosa, non si identificava mai senza resto al religioso. Essa mescolava sempre al sacro anche il suo segreto, o anche: glielo sostituiva."