Libri di Anna Maria Spiazzi
«E vulnere ubertas». Passaggi feriti nelle terre di Benedetto
Libro: Libro in brossura
editore: Padova University Press
anno edizione: 2020
Richiamando le conseguenze devastanti del sisma di Umbria e Marche e con la mente rivolta ad Amatrice e a Norcia – luoghi simbolo di una ferita che lacera la penisola da L’Aquila sino a Carpi-Mirandola – i saggi affrontano le drammatiche conseguenze delle calamità che hanno interessato una così vasta area. I ripetuti traumi, se infieriscono sul paesaggio, non diversamente colpiscono le comunità. Da un lato distruggono elementi preziosi del nostro patrimonio storico-artistico e alterano irreversibilmente i tratti salienti di un territorio “sapientemente organizzato”, dall’altro recidono i legami deboli tra luoghi e persone ed erodono le basi di coesione di comunità presenti in aree interne già in difficoltà. Il volume intende mettere in risalto le emergenze e nello stesso tempo le esperienze di rinascita che si sono date nei diversi contesti, con processi, modalità, pratiche, tempi molto distinti fra loro e in diversi ambiti di intervento.
Catalogo ruzzantiano
Ivano Paccagnella, Anna Maria Spiazzi, Emilio Lippi
Libro
editore: Esedra
anno edizione: 2009
pagine: 336
Andrea Brustolon e la sua bottega. Itinerari in provincia di Belluno
Marta Mazza, Anna Maria Spiazzi
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2009
pagine: 128
Protagonista indiscusso della scultura barocca tra il 1685 e il 1732, Andrea Brustolon ne declinò le infinite potenzialità formali grazie alla duttile sensibilità del materiale scelto. Appreso a Venezia il linguaggio scultoreo più moderno, aggiornato anche - grazie all'impegno veneto di Parodi - sui fasti della cultura barocca romana, Andrea Brustolon tornò infatti precocemente a Belluno, organizzandovi una fiorente bottega che soddisfò a lungo le moltissime commesse pubbliche, ecclesiastiche e private del territorio. A Belluno come a Feltre, nell'Alpago, in val di Zoldo, in Comelico e fino a Cortina d'Ampezzo, le tracce integre di tale intensa attività preservano e tramandano la complessità architettonica degli altari, il realismo anatomico e gestuale delle figure, le virtuosistiche sinuosità degli intagli, gli splendori delle dorature. Una presenza diffusa che, nelle vette espressive del maestro o nella qualità talora indistinguibile degli allievi più fedeli, restituisce ancora oggi un clima culturale unico ed eccezionalmente conservato.