Libri di Beniamino Placido
Racconti del Pacifico
Jack London
Libro: Libro in brossura
editore: Guanda
anno edizione: 2024
pagine: 208
Questo libro si nutre delle suggestioni di un viaggio che Jack London compì tra il 1907 e il 1908 attraverso le isole della Melanesia e della Polinesia. Lo scrittore sapeva bene di ricalcare gli itinerari di Melville e Stevenson: e c'è almeno un racconto, fra quelli presentati (Il seme di McCoy), che richiama l'atmosfera affascinante della Linea d'ombra di Conrad. Eppure, London sa imprimere il suo inconfondibile suggello: dalla memorabile figura di Koolau il lebbroso, l'indigeno che lotta sino alla morte per la dignità del piccolo gruppo di reietti cui appartiene, allo sceriffo di Kona, la cui anima impulsiva e generosa non è vinta neppure dalla malattia, sino allo stesso McCoy, il quieto pilota che porterà in salvo una nave con la sola forza della sua suadente autorevolezza, queste pagine sono popolate da incarnazioni diverse dello stesso personaggio: l'eroe che lotta, fragile e solitario, contro il destino. E l'eroismo non risiede solo nella ribellione e nel conflitto: può anche assumere la forma della quieta rassegnazione del bracciante cinese Ah Cho, protagonista di Chinago, che, per un errore di trascrizione del suo nome, patisce una sorte ingiusta, comminatagli dalla stolta crudeltà dello straniero colonizzatore. Il suo silenzio dolente, la sua solitudine racchiudono molto del fascino dell'opera di London: come scrive Beniamino Placido nella sua Introduzione, «quando leggiamo Jack London vogliamo essere soli. Ci diciamo, leggendo London in solitudine, che ‘ogni uomo è un'isola' come aveva ripetuto il suo ‘allievo' Hemingway. Ma un'isola diversa da tutte le altre. Affetta da un diverso, solitario destino. Così come sono diverse, diversissime fra loro queste isole del Pacifico».
Le due schiavitù. Per un'analisi dell'immaginazione americana
Beniamino Placido
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2023
pagine: 192
Si può partire dalla letteratura dell’Ottocento per raccontare il nostro presente e i suoi contrasti? Beniamino Placido, una delle menti più brillanti, curiose e versatili della seconda metà del Novecento italiano, indaga il conflitto cardine della società americana attraverso due romanzi emblematici delle tensioni ideologiche ed emotive di quella cultura. La capanna dello zio Tom di Beecher Stowe appare nel 1852, Benito Cereno di Melville nel 1855. Il primo, “intrinsecamente consolatorio”, ha la struttura, le tinte forti e gli intrecci aggrovigliati di un romanzo popolare. Benito Cereno, “intrinsecamente sovversivo”, ha al contrario una struttura drammatica e sobria, ed è considerato un esempio di letteratura “alta”. A prima vista lontanissimi per qualità, stile, riscontro di pubblico, questi libri presentano due prospettive diverse, a tratti opposte, sulla schiavitù, sulle sue ricadute economiche, culturali e umanitarie, e sul ruolo futuro della popolazione nera. Ma, a guardare meglio, i due romanzi condividono qualcosa di più profondo che definisce la società statunitense, ancora oggi. Passando per il cinema dei primi anni Trenta, I Promessi sposi e la pornografia, Beniamino Placido mostra come le due schiavitù siano in realtà una sola, la stessa che sottostà alle discriminazioni attuali.
Racconti del Pacifico
Jack London
Libro: Libro in brossura
editore: Guanda
anno edizione: 2019
pagine: 208
Questo libro si nutre delle suggestioni di un viaggio che Jack London compì tra il 1907 e il 1908 attraverso le isole della Melanesia e della Polinesia. Lo scrittore sapeva bene di ricalcare gli itinerari di Melville e Stevenson: e c’è almeno un racconto, fra quelli presentati (Il seme di McCoy), che richiama l’atmosfera affascinante della Linea d’ombra di Conrad. Eppure, London sa imprimere il suo inconfondibile suggello: dalla memorabile figura di Koolau il lebbroso, l’indigeno che lotta sino alla morte per la dignità del piccolo gruppo di reietti cui appartiene, allo sceriffo di Kona, la cui anima impulsiva e generosa non è vinta neppure dalla malattia, sino allo stesso McCoy, il quieto pilota che porterà in salvo una nave con la sola forza della sua suadente autorevolezza, queste pagine sono popolate da incarnazioni diverse dello stesso personaggio: l’eroe che lotta, fragile e solitario, contro il destino. E l’eroismo non risiede solo nella ribellione e nel conflitto: può anche assumere la forma della quieta rassegnazione del bracciante cinese Ah Cho, protagonista di Chinago, che, per un errore di trascrizione del suo nome, patisce una sorte ingiusta, comminatagli dalla stolta crudeltà dello straniero colonizzatore. Il suo silenzio dolente, la sua solitudine racchiudono molto del fascino dell’opera di London: come scrive Beniamino Placido nella sua Introduzione, «quando leggiamo Jack London vogliamo essere soli. Ci diciamo, leggendo London in solitudine, che ‘ogni uomo è un’isola’ come aveva ripetuto il suo ‘allievo’ Hemingway. Ma un’isola diversa da tutte le altre. Affetta da un diverso, solitario destino.Così come sono diverse, diversissime fra loro queste isole del Pacifico».
Nautilus. La cultura come avventura
Beniamino Placido
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2010
pagine: 220
Straordinario critico televisivo, profondo conoscitore della cultura americana, intellettuale capace di avventurarsi nei più diversi campi, Beniamino Placido ha segnato profondamente il giornalismo culturale italiano degli ultimi trent'anni. Con la sua scrittura ironica e sorprendente, in grado di connettere tra loro ambiti della vita e del pensiero in apparenza lontanissimi tra loro, Placido si è inventato un nuovo genere letterario. Questa raccolta antologica di articoli comparsi su "la Repubblica", curata da Franco Marcoaldi che ne firma anche l'appassionata introduzione, intende restituire la fisionomia di un vero corsaro della cultura italiana del secondo Novecento. Un maestro con la emme minuscola (Placido non sopportava l'enfasi e dunque le maiuscole in generale), che amava parlare di tutto e su tutto: dal tennis alla Bibbia, dal fotoromanzo al Partito d'Azione, da Pippo Baudo a Melville. Perché ogni cosa è da considerarsi cultura e non si può distinguere tra cultura alta e bassa. L'importante è riuscire a trasmetterla. Se non si è in grado di soddisfare la fame di informazione culturale "evidentemente non facciamo abbastanza bene il nostro lavoro di mediatori, di divulgatori. Non siamo all'altezza del nostro compito che consiste, per riprendere Calvino, nel fare entrare il mare in un bicchiere". Gli articoli riprodotti in questa antologia sono oltre cinquanta e vanno dalla metà degli anni Settanta a oggi.
E adesso, pover'uomo?
Hans Fallada
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2008
pagine: 577
Il libro di Fallada, pubblicato nel 1932, racconta le vicende di un giovane commesso, di sua moglie, del loro bambino. Una famiglia come tante della piccola borghesia che si ritrova alle prese con le crescenti difficoltà economiche e con lo spettro della disoccupazione in una Germania in cui è imminente l'ascesa al potere di Hitler. "È da gente come questa, come i freschi sposi Pinneberg - modesti, pazienti, onesti - che sono venuti fuori i nazisti?" si domanda Ralf Darendorf il sociologo tedesco che ha evidenziato per primo l'importanza di una lettura del romanzo in chiave sociale e politica. Proprio dietro la trama apparentemente semplice - fare i conti con la vita di ogni giorno, la povertà crescente, le incertezze del futuro in un misto di impotenza e di rassegnazione - si coglie il drammatico quadro sociale in un momento cruciale della storia della Germania che porterà all'olocausto e alla Seconda guerra mondiale.
Il riso. Saggio sul significato del comico
Henri Bergson
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2007
pagine: XXIX-127
Il comico in generale, il comico delle forme ed il comico dei movimenti, forza d'espansione del comico, il comico delle situazioni, il comico delle parole, il carattere comico. Henri Bergson uno dei più grandi filosofi contemporanei, ricevette nel 1928 per la sua produzione il premio Nobel.
La televisione col cagnolino
Beniamino Placido
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 1993
pagine: 120
La televisione è buona o cattiva? E' provvidenziale, indispensabile, catastrofica? E' da esaltare, da buttar via? Fa bene, fa male? La televisione, accusata di tutto e vista, al tempo stesso, da tutti, è una sorta di nostra coscienza inquieta. Beniamino Placido prova a domandarsi, quasi conclusivamente, che cosa sia e come funzioni la TV.