Libri di Beppe Carletti
Una voglia di ballare che faceva luce. Il romanzo di noi Nomadi
Beppe Carletti
Libro: Libro in brossura
editore: Compagnia Editoriale Aliberti
anno edizione: 2023
pagine: 233
Sono passati sessant'anni, ma loro sono ancora lì. Nomadi, ma con le radici. Quelle radici saldamente piantate tra Novellara, le terre tra Reggio Emilia e Modena e qualche palco sempre da raggiungere. Novanta concerti l'anno in tutta la Penisola; una media annuale di un milione di spettatori, bambini, genitori e nonni, il "popolo nomade". Sessant'anni filati come in un unico respiro, fatti di successi, lutti, rinascite, musica soprattutto, tanta musica. Questo libro, scritto da Beppe Carletti insieme a Gianluca Morozzi, si legge come un romanzo: perché la storia dei Nomadi è un romanzo, più vero di qualsiasi fiction. Se la vita è un film, questo è il film di una band nata nella Bassa emiliana soltanto un anno dopo i Rolling Stones e che, come i Rolling Stones, ancora calca i palcoscenici, ancora fa emozionare, cantare, piangere, sognare. È lontano e allo stesso tempo vicino, quel 1963 in cui decisero di mettersi insieme e scelsero, quasi a caso, quel nome: Nomadi. Due anni dopo usciva il loro primo 45 giri, "Donna la prima donna". L'anno dopo iniziava la collaborazione con un altro emiliano all'epoca sconosciuto, di nome Francesco Guccini. "Noi non ci saremo"; "Dio è morto": non solo canzoni, ma dei veri e propri stendardi per milioni di giovani. Poi arrivano gli anni Settanta: "Io Vagabondo", ancora oggi la canzone simbolo della band e un inno per diverse generazioni. La scalata non si ferma più: partecipazioni televisive, presenza alle manifestazioni canore, i lavori discografici numerosissimi sino a oggi. Una storia sempre aperta al futuro, con il cuore «gonfio di curiosità, affacciati su quel che sarà».
Giri di do. La vita è un pentagramma
Claudio Ronco
Libro: Libro in brossura
editore: Mazzanti Libri
anno edizione: 2023
pagine: 310
«Ci sono cose al mondo che non si possono descrivere o spiegare. Teoremi di fisica, leggi naturali, equazioni complesse? Certamente! Ma ce ne sono altre più semplici che sono egualmente ineffabili: il richiamo della natura, il ruotare degli umori con l'avvicendarsi delle stagioni, l'attrazione per una persona o il gusto estetico. Sopra ogni cosa vi è il rapporto con la musica: o la ami o ti lascia indifferente. Ma se la ami, la ami per sempre incondizionatamente, in tutte le sue forme, dimensioni e sfumature. E l'amore non è necessariamente il frutto di una intima conoscenza. Puoi non sapere nulla di armonia o di spartiti musicali, ma l'amore per la musica è irrazionale. Esso ti avvinghia, ti sconvolge, ti rende schiavo di ritmi, melodie. È un amore che ti conquista con successioni di note, tonalità che si accoppiano, si sposano, si susseguono, per darti emozioni e catturare la tua anima. Non sapevo che nella mia vita avrei spesso incontrato sulla mia strada un Do maggiore, un La minore, un Re minore, un Sol 7, e che tutti assieme avrebbero rappresentato tanti, tantissimi, infiniti, giri di Do.» Prefazione di Beppe Carletti.
Piccola grammatica d'armonia (Le scale maggiori)
Beppe Carletti, Romano Rossi
Libro
editore: Carisch
anno edizione: 2018
Questi sono i Nomadi e io sono Beppe Carletti
Beppe Carletti, Marco Rettani
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2018
pagine: 150
Novellara. Ago. Banda. Balera. Musica. Dopoguerra. Fisarmonica. Alberto Salerno. Io vagabondo. Francesco Guccini. Cantagiro. Morte. Concerti. Fiorello. Mogol. Festival di Sanremo. Premio Augusto Daolio. Nico e i Gabbiani. Io voglio vivere. Discoteche. Masone. Popolo nomade. Beppe Carletti festeggia i suoi cinquantacinque anni di carriera facendo riaffiorare alla mente tutte le cose – le belle e le brutte – che hanno segnato la storia della leggendaria band che si chiama Nomadi. Lo fa in questo libro come gli succede di solito: finito il concerto, mettendosi alla guida dell'automobile verso casa e infilando la marcia dei ricordi fra un caffè all'autogrill e il sorpasso di un camion. Come sempre, come ogni singolo giorno da quel 7 ottobre 1992, non è solo. Dall'altra parte dei suoi pensieri silenziosi c'è Ago, il suo migliore amico, il suo frontman, l'artista curioso e gentile dalla voce di tuono, l'altro sempre nomade. È con lui che Carletti dialoga, pensa e si sfoga, rivivendo gli inizi nei clamorosi anni Sessanta, quelli con i "capelli che portiam" in cui Dio pareva essere morto, fino ai giorni odierni. In questo dialogo notturno Carletti parla delle origini dei sogni, della gavetta, del successo. Poi della morte di Daolio e del tempo delle scelte: dare o non dare una seconda vita ai Nomadi? Venticinque anni dopo, migliaia di concerti dopo, centinaia di canzoni dopo, la domanda appare pleonastica. Ma in quelle settimane di lutto e smarrimento non lo fu per niente. Tante persone, a partire da Rosanna, compagna di Augusto, erano per chiuderla. Ma per fortuna e per cocciutaggine Beppe Carletti pensò che il modo migliore per onorare il sogno di due ragazzi di campagna era proprio quello di continuare. A oggi sono ventitré i musicisti che si sono avvicendati agli strumenti e ai microfoni della band, diventando, come per magia, Nomadi dentro. Carletti ripercorre con grande intimità la vera storia della band e si toglie dalle scarpe una serie di sassolini sulle vere ragioni della rottura con Umbi Maggi, Cristiano Turato e Danilo Sacco. Perché questi sono i Nomadi e lui è Beppe Carletti, sempre e ininterrottamente nomade da cinquantacinque anni.
Io vagabondo. 50 anni di vita con i Nomadi
Beppe Carletti, Andrea Morandi
Libro: Libro rilegato
editore: Arcana
anno edizione: 2013
pagine: 191
Quando avevo nove anni il mio eroe non era Tex Willer, ma il maestro della banda di Novi di Modena. Posso dire di aver iniziato a suonare la fisarmonica perché volevo diventare come lui, anche se non potevo certo pensare che avrei trascorso la mia intera vita su un palco. Ho cominciato a esibirmi all'oratorio e alle feste di paese, e in breve tempo sono diventato una sorta di giradischi ambulante: prendevo mille lire a esibizione, a patto che suonassi i successi del momento. Erano gli ultimi mesi del 1959, alla radio mamma ascoltava Domenico Modugno, mentre papà sfogliava le pagine dell'Unità cercando di capire gli oscuri motivi che avevano spinto il segretario generale del Partito comunista dell'Urss, Nikita Kruscev, a incontrare il presidente americano Eisenhower. Io vivevo tutto come una continua scoperta, con le stagioni che si alternavano senza sosta e l'attesa della primavera quando, di nascosto, mi affacciavo per ascoltare l'orchestra della sala da ballo di Novi. Si chiamava Pian delle Stelle e per me aveva lo stesso profumo dei sogni. Poi, una sera di nebbia del gennaio del 1963, in un locale di Trecenta, in provincia di Rovigo, feci la conoscenza di un tipo magro come un chiodo, con un accenno di barba e un paio di occhialoni sul naso. Il suo nome era Augusto.
Nomadi. Augusto & altre storie
Beppe Carletti, Massimo Cotto
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2004
pagine: 159
I Nomadi sono un fiume inarrestabile di musica. Questo libro chiude ufficialmente i festeggiamenti per i quarant'anni di attività (1963-2003), celebrati in una delle stagioni più entusiasmanti per la band: Music Award alla carriera, 700.000 copie di dischi venduti nell'anno e primi posti nella hit parade, oltre a quasi duecento concerti esauriti in ogni angolo d'Italia. "Nomadi. Augusto e altre storie", narrato dalla voce del leader Beppe Carletti e curato dal giornalista musicale Massimo Cotto, racconta l'avventura di questo gruppo, segnata da incontri e tragedie come la morte di Augusto e quella di Dante, arrivederci e addii, momenti di crisi e ripartenze entusiasmanti, successi e progetti per il futuro.
Sempre Nomadi
Beppe Carletti, Massimo Cotto
Libro
editore: Sperling & Kupfer
anno edizione: 2001
pagine: 256
Gruppo storico, ma pur sempre attuale, della scena italiana, i Nomadi sono nati nel 1963 tra Reggio Emilia e Modena. Beppe Carletti, presente nel gruppo fin dalla sua prima formazione, racconta la storia che li ha resi grandi: dalla collaborazione con l'allora sconosciuto Francesco Guccini, fino a "Gente come noi" e "Ma noi no". Racconta il terribile 1992, anno della morte del bassista Dante Pergreffi e poco dopo di Augusto Daolio, racconta lo choc e poi la ripresa, incoraggiata dall'affetto dei molti fans.