Libri di Carlo Pasi
I fiori del male. Eros e poesia
Charles Baudelaire
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2022
pagine: 196
Nei suoi Journaux intimes, Baudelaire ci rivela che "l'amore è il gusto della prostituzione" e in tal modo si connette all'evento espressivo: "Cos'è l'arte? Prostituzione" (Fusées). Uscendo da sé, disappropriandosi, il poeta moltiplica le possibilità di contatto, mobilitando le sue pluralità soggettive, diffrangendo il suo "cuore moltiplicato". È il desiderio, infatti, che riesce a intrecciare affettività primarie in cui, attraverso l'alterità, si scoprono aspetti ignorati di sé. In tal senso, la critica allestisce uno scenario di carattere erotico da cui si esce trasfigurati. Sono trentotto le poesie scelte e tradotte seguendo semplicemente il filo rosso del desiderio, per il bisogno insopprimibile di rispondere nella propria lingua a questo amico che ci interpella, "– ipocrita lettore, – mio simile, – fratello!", e ne sa, su di noi, più di quanto noi stessi sappiamo o amiamo sapere... Chi traduce risponde alla voce che interroga e offre alla poesia la sua stella cadente: il sentimento condiviso della malinconia che si trasforma in canto. Introduzione di Carlo Pasi.
Quadri parigini. Charles Baudelaire: «I fiori del male»
Norina Fornasier, Carlo Pasi, Davide Pugnana, Charles Baudelaire
Libro: Libro in brossura
editore: Pacini Editore
anno edizione: 2017
pagine: 168
L'altra scena. Scritti su Antonin Artaud
Carlo Pasi
Libro: Copertina rigida
editore: LoGisma
anno edizione: 2013
pagine: 128
Tre saggi su Antonin Artaud che confluiscono in una mobile e fluttuante unità. Vengono messi a fuoco, non solo i risvolti rimasti nell'ombra della vita e dell'opera del commediografo francese, ma il suo fulcro segreto, quasi una dimensione inconscia che ne rivela aspetti inesplorati. Dal Dialogo transferale della Corrispondenza con J. Rivière fino alla violenta irradiazione di Rodez e dopo Rodez che culmina nell'invenzione di un nuovo linguaggio, innestato al suo corpo-teatro (un combattente nato). Il secondo scomparto, col rapporto con Alfred Jarry, ripercorre, da un altro versante, l'emersione vibratoria di quel corpo-teatro che si fa espressione visionaria di una nuova mitologia in cui l'Ubu-Hitler diventa il demone fagocitante, il fantoccio che ha imbrattato il corso della storia come follia e menzogna dell'essere. Alla fine, nel fantasma femminile delle Filles de coeur à naître, si proietta il nucleo germinale della spinta poetica di Artaud, una poesia incarnata nel souffle intesa come genesi della creazione.
L'annuncio
Carlo Pasi
Libro: Copertina morbida
editore: ilmiolibro self publishing
anno edizione: 2014
pagine: 272
Precipitato in una profonda crisi di identità, dopo la morte del padre, il protagonista si pone alla ricerca di figure-fantasmi femminili che lo hanno ossessionato. Si imbatte in una serie di delitti e visioni misteriose che stravolgono la sua vita e lo spingono al cambiamento. Perdendosi conquista nuovi orizzonti esistenziali e si affaccia alla scrittura.
Poesie interrogative
Carlo Pasi
Libro: Libro in brossura
editore: L'Obliquo
anno edizione: 2005
pagine: 74
La morte di Amleto
Carlo Pasi
Libro
editore: Manni
anno edizione: 2002
pagine: 96
"La morte di Amleto" racconta per squarci visionari la vocazione di un attore ossessionato dal personaggio shakesperiano. Nella prima parte, "Il ricordo", il suo destino si immette per strappi e discontinuità nella storia del principe danese rievocandola attraverso frammenti e citazioni impresse nella sua memoria. La seconda parte, "Il risveglio", costituisce una presa di coscienza: confrontandosi con la messa in scena di Amleto in una borgata di periferia, il protagonista cerca di imporre una visione della vita che si allarghi oltre la dimensione personale per un coinvolgimento collettivo. Ma il progetto di trasfigurazione della realtà attraverso l'arte è destinato alla condanna della socità e segnato dalla morte.
La comunicazione crudele. Da Baudelaire a Beckett
Carlo Pasi
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 1998
pagine: 390
Baudelaire, Artaud, Bataille, Céline, Michaux, Beckett: altrettanti autori che, in un modo o nell'altro, si sono scontrati con il rischio del silenzio e ne sono emersi producendo alcune delle opere più significative dei tempi moderni. Emblematico il caso di Antonin Artaud che, subito dopo la guerra, ci ha trasmesso l'impossibilità di dire cui è stato condannato il poeta, e i suoi contorcimenti per testimoniare: ridotto a corpo recluso, egli è diventato la vittima sacrificale che invia segnali della propria agonia. Così, identificando la propria esperienza di internato in manicomio con la tragedia dei campi di sterminio, Artaud ha potuto portare in scena con il suo nuovo teatro della crudeltà le torture del secolo. In generale, è l'innesto tra i due momenti - il conflitto interiore e il suo prolungamento all'esterno - a generare i disordini espressivi, le "grandi irregolarità di linguaggio" di cui si parla nel libro di Pasi. La crisi sofferta nei confronti dei condizionamenti espressivi provoca un senso di non-appartenenza che si risolve in un'aggressione inventiva contro la propria lingua. La crudeltà si radica allora nel blocco iniziale in cui pensiero e linguaggio non riescono a integrarsi per ripiegare e proiettarsi in espressioni dirompenti. Come ha scritto Bataille, "il rifiuto di comunicare è una forma di comunicazione più violenta, più efficace".