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Libri di Davide Fent

Dal Futurismo al Punk Dadaismo. Stasera si dorme a Trieste o in Paradiso con gli eroi

Davide Fent

Libro: Libro rilegato

editore: Transeuropa

anno edizione: 2025

pagine: 252

Futurismo e Dadaismo: il caos come metodo Nazionalista e apolide, interventista e neutralista, programmatico e avventuristico. Due movimenti inconciliabili? Forse. Ma Davide Fent non accetta definizioni rigide: nel suo racconto, il Futurismo e il Dadaismo si fondono in un vortice di idee, ribellione e passione irrefrenabile. Qui l'anarchia dadaista pervade il Futurismo, stravolgendo le certezze storiche con una narrazione visionaria che segue l'impulso della creazione più che la ragione dell'analisi. Come il Marinetti più sfrenato, Fent ignora i confini, esaltando l'energia esplosiva di un'epoca straordinaria e terribile, in cui tutto si trasforma a velocità vertiginosa. Un viaggio nel cuore pulsante delle avanguardie, dove l'irrazionale è ancora sinonimo di libertà e il caos diventa metodo.
20,00

A letto dopo Carosello

A letto dopo Carosello

Davide Fent

Libro

editore: Youcanprint

anno edizione: 2022

pagine: 238

La pubblicità in Italia non ha mai goduto di chiara fama. Era vista come qualcosa di negativo, si parlava di "persuasori occulti". Negli anni Trenta, per superare questa "vergogna", la cartellonistica si affidò agli artisti. In televisione, nel '57, proprio su questo interdetto, nacque invece Carosello''. A raccontare ''l'altra faccia'' della pubblicità è il critico Aldo Grasso, alla mostra ''Il cibo immaginario. 1950-1970 pubblicità e immagini dell'Italia a tavola'', prodotta da Artix in collaborazione con Gruppo Cremonini e Coca-Cola Italia, che al Palazzo delle Esposizioni ha ripercorso vent'anni del paese attraverso iconografia, stili e linguaggi della pubblicità del cibo e dei riti del mangiare.'' Carosello - spiega Grasso - è un'invenzione tipicamente italiana. Si aveva così paura della pubblicità, che si doveva inventare tutta una storia, un piccolo film, prima di nominare il prodotto, che poteva comparire solo nel codino finale''.Fondamentali, prosegue il critico, furono i testimonial, invenzione presa in prestito dagli Stati Uniti. ''I maggiori - prosegue - furono Ugo Tognazzi, che con Raimondo Vianello aveva inventato il programma 'Uno due tre'; e poi Mina, che che dopo 'Studio 1' rappresentava il massimo dell'eleganza. L'idea era che 'se lo dicono loro, allora si può fare'. La cosa più curiosa - aggiunse Grasso - è l''insegnamento', al di là del prodotto, sul quale pesa molto il mito dell'America e la visione del futuro. Quello era il tempo dei voli spaziali e non a caso il primo Carosello della Coca-Cola, ad esempio, fu un cartone animato nello spazio con Joe Galassia dei fratelli Gavioli. Con questa formula - conclude - si potè sfatare quel mito dei persuasori occulti. Ecco perché tutta quella gioia, quello stupore, quell'euforia e ingenuità nello scoprire l'utilità dei prodotti. Carosello non fu solo pubblicità, ma il primo grande galateo del dopoguerra''. Ma questa è anche una storia in quel miscuglio etnico dell' Italia, mi è tornato in mente il suo e delle parlate familiari ascoltate durante il militare tanti anni fa. E questa mi ha dato voglia di scrivere, forse perché il suo sfondo (e quel modo di vita, con personaggi leggendari, collere furibonde, litigi e brame carnali senza ritegni) era così lontano da essere ormai soltanto un mondo immaginario. In questo mondo immaginario, come l'aldilà di Dante, le parlate, risalivano a zii, nonni, parenti: ma non è più di questo mondo. Inoltre, ritrovo qui la mia antica passione per i fumetti, che si vede nel modo di scrivere. Assieme ci metterei quella per i libri di avventure, e quella per il mio amato "Pinocchio" (libro che ho tentato tante volte di riscrivere).
15,00

Dal futurismo, al punk dadaismo. Stanotte si dorme a Trieste o in paradiso con gli eroi

Dal futurismo, al punk dadaismo. Stanotte si dorme a Trieste o in paradiso con gli eroi

Davide Fent

Libro

editore: Youcanprint

anno edizione: 2021

pagine: 258

"L'iconoclastia futurista", definita dal critico d'arte Mario De Micheli, trovò le sue radici nel provincialismo e nella burocratizzazione progressiva dell'Italia post-risorgimentale. Soli tre mesi separarono la nascita della rivista fiorentina "La Voce" di Giuseppe Prezzolini dalla pubblicazione del Manifesto del Futurismo del 20 febbraio 1909: due avanguardie, quella vociana e quella futurista, notevolmente differenti, secondo Emilio Gentile, ma connotate da alcuni interessi comuni che, insieme alla "Lacerba" (nata da una costola dissidente de "La Voce" su iniziativa di Papini, Soffici, Palazzeschi e Tavolato), sfociarono nell'analisi delle più disparate tematiche economiche, sociali, filosofiche, letterarie ed artistiche, suscitando un clima di fervore in cui il futurismo poté prosperare. Lo stesso Papini, nella rivista francese "Mercure de France", affermò come lo stesso movimento di cui faceva parte rappresentava una "reazione necessaria a quel culto sfrenato e idiota dell'antico […] a quel disprezzo della modernità di cui il nostro ambiente intellettuale era saturato e lo conduceva a un esaurimento noioso e umiliante".
20,00

Allora arriva il Natale

Allora arriva il Natale

Davide Fent

Libro: Libro in brossura

editore: Editoriale Lombarda

anno edizione: 2020

pagine: 102

Il Natale e la letteratura, un insieme infinito di opere, libri, poesie. Una tradizione unica vista da differenti correnti letterarie. Ci sono poeti come Rodari che hanno fatto del Natale una magica poesia, scrittori che hanno tratto ispirazione per un libro, è il caso di Charles Dickens e addirittura chi ne ha creato un romanzo giallo, di chi stiamo parlando: Agatha Christie, ovviamente. Giovannino Guareschi. Il tema del Natale è stato affrontato sia da alcuni grandi poeti nel Novecento italiano - come Quasimodo, Saba e Alda Merini - sia da alcuni grandi autori della letteratura straniera, storie, filastrocche: scrittori e poeti si sono ispirati a questa importante festività nei loro scritti. Ecco come il Natale ha influenzato i principali scrittori e poeti di fama mondiale. Scrive Davide Fent "Guardo e riguardo il Presepio sul cassettone della nonna spero che si ritrovi di colpo la strada per Betlemme di duemila anni fa. Confido possiamo prendere i nostri sacrifici, le nostre speranze, i nostri affanni e li possiamo deporre sereni ai piedi della Natività, di fronte a questo Bambino che finirà tragicamente ma viva Dio (è proprio il caso di dirlo) risorgerà".
12,00

Allora arriva il Natale

Allora arriva il Natale

Davide Fent

Libro

editore: Youcanprint

anno edizione: 2020

pagine: 72

Il Natale e la letteratura, un insieme infinito di opere, libri, poesie. Una tradizione unica vista da differenti correnti letterarie. Ci sono poeti come Rodari che hanno fatto del Natale una magica poesia, scrittori che hanno tratto ispirazione per un libro, è il caso di Charles Dickens e addirittura chi ne ha creato un romanzo giallo, di chi stiamo parlando: Agatha Christie, ovviamente. Giovannino Guareschi. Ecco come il Natale ha influenzato i principali scrittori e poeti di fama mondiale.
10,00

Finché morte non ci separi

Finché morte non ci separi

Davide Fent

Libro

editore: Youcanprint

anno edizione: 2019

pagine: 226

Asolo, 1919. Un albergo diventa il palcoscenico su cui danzano le esistenze di uomini e donne, burattini i cui fili vengono mossi dalla Storia, quella Grande, della guerra. In qualche modo tutti loro sono il risultato di fattori in moto quasi perpetuo, così imponenti da far perdere il controllo. Un dipinto impietoso ma al contempo edificante, una visione parziale di un quadro molto più grande, che contiene al suo interno tutte le caratteristiche che appartengono all'intero. Si dipanano storie, ma anche pensieri puri, purezza data dall'innocenza degli uomini, che come formiche lavorano affinché la Terra giri, di fronte alla follia collettiva che prese il nome di I Guerra Mondiale. Davide Fent ci conduce nel carnaio dei corpi straziati, ma se prima c'erano carne e sangue, ora rimangono esistenze implose, frantumate, interrotte. La I Guerra Mondiale segnò la perdita dell'innocenza per gli uomini del '900, e assistiamo assorbiti e attoniti alla confusione mortifera di chi rimane, all'entusiasmo infantile di chi nella morte ritrova l'amore per la vita.
38,00

Finché morte non ci separi

Finché morte non ci separi

Davide Fent

Libro

editore: Youcanprint

anno edizione: 2019

pagine: 226

Asolo, 1919. Un albergo diventa il palcoscenico su cui danzano le esistenze di uomini e donne, burattini i cui fili vengono mossi dalla storia, quella grande, della guerra. In qualche modo tutti loro sono il risultato di fattori in moto quasi perpetuo, così imponenti da far perdere il controllo. Un dipinto impietoso ma al contempo edificante, una visione parziale di un quadro molto più grande, che contiene al suo interno tutte le caratteristiche che appartengono all'intero. Si dipanano storie, ma anche pensieri puri, purezza data dall'innocenza degli uomini, che come formiche lavorano affinché la Terra giri, di fronte alla follia collettiva che prese il nome di I guerra mondiale. Davide Fent ci conduce nel carnaio dei corpi straziati, ma se prima c'erano carne e sangue, ora rimangono esistenze implose, frantumate, interrotte. La I guerra mondiale segnò la perdita dell'innocenza per gli uomini del '900, e assistiamo assorbiti e attoniti alla confusione mortifera di chi rimane, all'entusiasmo infantile di chi nella morte ritrova l'amore per la vita.
15,00

Emersioni lacustri

Emersioni lacustri

Davide Fent

Libro: Libro in brossura

editore: LietoColle

anno edizione: 2006

pagine: 56

"... ho ritrovato gli schiamazzi dell'osteria che mi echeggiavano in testa e le risate della risacca pigra del lago. E il suo epico eroe non scuote una spada ma è un calciatore, o un luogo, un frutto o un animale, un bambino o un adulto, e la sua voce è capace di tenerli in vita, per sempre, perché rimangano eroi. Né piccoli né grandi, perché non importa. E se la pioggia è la pipì di Montale, allora l'Olimpo è uno stadio. E i gladiatori sono antichi signori in braghette che corrono dietro a una palla arancione di un Como-Juventus del 1907 e i silenzi sono piccoli sussurri di quiete, e sono donne imprendibili come onde" (dalla prefazione di Luca Di Fulvio).
10,00

Dal futurismo, al punk dadaismo. Stanotte si dorme a Trieste o in paradiso con gli eroi

Davide Fent

Libro

editore: Youcanprint

anno edizione: 2023

pagine: 216

"L'iconoclastia futurista", definita dal critico d'arte Mario De Micheli, trovò le sue radici nel provincialismo e nella burocratizzazione progressiva dell'Italia post-risorgimentale. Soli tre mesi separarono la nascita della rivista fiorentina "La Voce" di Giuseppe Prezzolini dalla pubblicazione del Manifesto del Futurismo del 20 febbraio 1909: due avanguardie, quella vociana e quella futurista, notevolmente differenti, secondo Emilio Gentile, ma connotate da alcuni interessi comuni che, insieme alla "Lacerba" (nata da una costola dissidente de "La Voce" su iniziativa di Papini, Soffici, Palazzeschi e Tavolato), sfociarono nell'analisi delle più disparate tematiche economiche, sociali, filosofiche, letterarie ed artistiche, suscitando un clima di fervore in cui il futurismo poté prosperare. Lo stesso Papini, nella rivista francese "Mercure de France", affermò come lo stesso movimento di cui faceva parte rappresentava una "reazione necessaria a quel culto sfrenato e idiota dell'antico [...] a quel disprezzo della modernità di cui il nostro ambiente intellettuale era saturato e lo conduceva a un esaurimento noioso e umiliante".
21,90

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