Libri di Davide Giacalone
Massa non massa. Riflessioni sul liberalismo e la democrazia
Giovanni Malagodi
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2024
pagine: 120
"Massa non-massa" non è un libro attuale, è un libro permanente. Nonostante la sua pubblicazione nel 1962, ci aiuta a capire meglio il nostro presente e a cogliere la permanenza di molte riflessioni. È in nome della libertà che anche gli avversari di Malagodi – che per lui (e non solo) sono indubbiamente i fascisti e i comunisti – devono avere libertà di parola e organizzazione. Se fossero loro negate si sarebbe divenuti come loro, con la pretesa di combatterli. Se fossero loro negate sarebbero cancellate anche quelle di tutti gli altri. Ma, affermate queste libertà, si deve lottare, senza sosta e senza sconti, per contrastare gli avversari. Fermo restando, ricorda Malagodi, che il nostro mondo, quello della libertà e della democrazia, esclude che esista un equilibrio perfetto e immodificabile, ma è un continuo succedersi di approssimazioni, in un costante confronto dialettico fra idee e interessi. Possibile, in un mondo così messo e in un’Italia con questa storia, poter far prevalere idee di libertà, liberalismo e liberaldemocrazia? Se la risposta non fosse positiva, né Malagodi né altri come lui, avrebbero mai dedicato la vita alla politica. Credeva e credevano che fosse possibile. Presentazione di Giuseppe Benedetto. Prefazione di Davide Giacalone.
Il mondo della ragione. Storie che hanno fatto la nostra storia
Davide Giacalone, Fulvio Giuliani
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2024
pagine: 174
Il mondo sarebbe migliore se talune idee e taluni filoni culturali avessero avuto maggiore fortuna e una più attenta considerazione da parte dei contemporanei. L’Italia sarebbe più avanti se le voci di un’altra Italia non fossero state sommerse dal vociare scomposto e inconcludente. Questo libro non intende popolare un altarino cui accendere inutili lumini, ma fornire la traccia di storie che avrebbero potuto rendere diversa la Storia. Non ci interessa la commemorazione ma ci preoccupa la perdita di memoria, il sommergere il passato - anche recentissimo - in una indistinta marmellata che non ha nulla di dolce. Neanche si tratta di dire che lo scritto o l’esempio dell’uno o dell’altro sono da considerarsi ‘attuali’. Quel che serve è considerare vivo il modo in cui ciascuno di loro vide le cose. E le vide anche in modo diverso, talora in contrasto, ma sempre con un taglio originale e ragionato. Così come serve ricordare che la coerenza, che comporta il pagare di persona il prezzo delle proprie idee, non è un vizio ma la sola virtù che la politica e la cultura possono offrire a chi saprà viverle e leggerle senza pensare soltanto al tornaconto immediato.
La posta in gioco. Realtà e prospettive del sistema postale italiano
Davide Giacalone, Baldo Meo
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 1989
pagine: 212
L'Italia dei 1000 innovatori
Antonio Cianci, Davide Giacalone
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2011
pagine: 88
Il valore delle idee e delle innovazioni italiane è superiore a quel che si crede e racconta. È bastato offrire una vetrina per attirare l'attenzione del gigante cinese. Possiamo crescere, molto. Ma a patto di non lasciare soli gli innovatori e le aziende. A patto di riuscire a ragionare come Paese. Senza nulla togliere alla concorrenza e alla competizione, ma mettendo in sinergia gli sforzi. A 150 anni dall'Unità, ci servono mille innovatori capaci di dare corpo al futuro. Così come servono politiche che non li penalizzino, ma realizzino un ecosistema a loro favorevole. Ci sono scelte che possono essere fatte: qui, ora. L'innovazione, nelle tecnologie come nelle procedure, nel lavoro come nel mercato, è il solo serio antidoto alla regressione. Prefazione di Renato Brunetta.
Rimettiamo in moto l'Italia
Davide Giacalone
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2013
pagine: 147
L'Italia è un Paese solido. Il nostro debito pubblico era divenuto troppo alto, ma negli anni della crisi quello degli altri è cresciuto assai più del nostro. Abbiamo un patrimonio largamente superiore ai debiti, ponendoci a un livello di sicurezza che compete con la Germania, lasciando indietro tutti gli altri. Eppure il racconto pubblico è assai diverso, oscillando fra la geremiade e la rassegnazione. Il fatto è che non essere stati capaci di risolvere i nostri mali ci rende incapaci di riconoscere le nostre forze. Un corpo forte, l'Italia, grazie ai molti che continuano a correre per il mondo. Ma con un sistema nervoso vicino al tilt. È la nostra vita collettiva a dare il peggio. In politica, certo, ma non solo: c'è un deficit impressionante di classe dirigente. Così va a finire che si spezzano le ginocchia a chi corre e si protegge e consola chi s'accascia alla nascita, indebolendo tutti. Il libro contiene ricette specifiche. Alcune, dopo averle lette, sembreranno ovvie. Il problema non è che debbano essere complicate, per sembrare dotte, ma che non ci sia la forza di trasformarle in altrettanto ovvia realtà.
Senza paura. Per non perdere il bello di un mondo migliore
Davide Giacalone
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2014
pagine: 290
Siamo più ricchi, ma con la paura d'impoverirci. Viviamo in un mondo più aperto e libero, ma con la paura d'essere invasi. Ci siamo lasciati alle spalle la carneficina dei nazionalismi, ma timorosi di smarrire la sovranità. Dalla famiglia alla sessualità, dalle informazioni che ci arrivano all'ambientalismo, sembra che non sia consentita altra lettura che quella negativa e catastrofica. Penitenziale e colpevolista. La fine dei tempi paurosi ha fatto sorgere la paura del tempo che ci attende. Il tramonto delle ideologie ha fatto sorgere il vuoto delle idee. Eppure basta mettere il naso fuori dai luoghi comuni, dai buonismi privi di senso e dai cattivismi senza senno, per accorgersi che viviamo in un mondo migliore, con più opportunità. Basta guardare i numeri reali della nostra economia, per accorgersi che il dedinismo è una superstizione. Basta considerare i fondamentalismi per accorgersi della superiorità della nostra civiltà. Le paure possono trasformarsi in rancori, desideri di rivalsa, voglia di vendette sociali. Sprofondandoci. A dissolverle non servono ottimismi di maniera, ma documentati e razionali elementi della realtà.
Viva l'Europa viva
Davide Giacalone
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2017
pagine: 247
Europei si nacque. Europeisti si era. Antieuropeisti o euroscettici lo si è diventati. Europeisti lo eravamo per normalità, molto anche per retorica, certo. Antieuropeisti lo si è diventati dopo avere goduto dei benefici dell'integrazione, i quando i molti errori commessi e l'affermarsi dei vincoli parametrali hanno consentito di operare la più fantastica delle falsificazioni: i conti dissestati, la spesa pubblica improduttiva, il debito stellare, la connessa demoniaca pressione fiscale, non erano più conseguenza delle scelte i che si erano fatte, del diffondersi dell'assistenzialismo, delle reclamate elemosine di Stato, dei contrasti al dispiegarsi del libero mercato e della tenace difesa delle rendite di posizione, ma erano tutte colpe dell'Europa. Ciliegiona sulla torta: la viltà delle classi dirigenti, politica e non solo, che anziché assumersi il compito di richiamare alla ragionevolezza e all'ordine hanno provato a scaricare il peso delle cose dovute su un'entità astratta e prevalente: ce lo chiede l'Europa. C'è del buono, in questo percorso degenerativo, che buono non è. Una delle cose buone è che dirsi europeisti non è più lo scontato e indistinguibile luogo comune, praticabile in qualche adunanza domenicale o in qualche rituale celebrazione scolastica. Dirsi europeisti è diventato un problema, un'affermazione che desta reazioni vivaci. Taluni credono sia quasi segno di follia. E io sono un europeista.
RiCostituente. La potenza commerciale e l'impotenza istituzionale
Davide Giacalone
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2018
pagine: 244
La Costituzione è stata riformata molte volte, ma gli ultimi due tentativi si sono risolti in disastri. Sia la destra che la sinistra, nel 2006 e nel 2016, hanno subìto la bocciatura del referendum confermativo. Vuol dire che agli italiani piace la Costituzione che c'è? No, perché la critica è continua. E allora? Due volte è stato bocciato il medesimo errore-orrore: usare l'articolo 138 non per riformare, ma per riscrivere (o far credere che si stesse riscrivendo) la Costituzione. L'autore parte da qui per mostrarci una raffigurazione spietata di meritati insuccessi, attraverso i quali leggere la realtà italiana che viviamo. Lustri sprecati appresso a pretesi bonapartismi in miniatura, i cui effetti si vedono non solo nel logoramento istituzionale, ma si contabilizzano in un debito patologico, una crescita alla metà della media europea e una disoccupazione al doppio. Mentre questo accadeva l'Italia guadagnava posizioni nei commerci mondiali. I numeri dei diversi settori sono esemplari, raccontando di una potenza. Cosa, allora, porta a saldi contabili tanto deludenti? L'Italia che si è aperta, per vocazione o costrizione, corre alla grande. Quella che s'è chiusa e protetta sprofonda. E la seconda non solo è pesante, ma anche politicamente più rappresentata. Questo è l'assurdo.
Arrivano i barbari
Davide Giacalone
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2018
pagine: 144
Sono arrivati, i barbari. Sono fra noi. Ma chi sono? L'imbarbarimento è stato lungamente incubato, anche da quanti oggi lo subiscono. Non è l'invasione di questo o quel Paese, ma un sentimento diffuso, capace di scuotere le democrazie occidentali. Nato al loro interno. Allevato da una falsa, ma continua e vincente rappresentazione della realtà. Concimato da risentimenti che ciascuno coltiva verso altri, dalla convinzione che a ciascuno sia stato tolto qualche cosa e si abbia diritto ad avere di più. Dalla certezza che peggio di così non si potrebbe andare, che è poi il modo migliore per finire male. Troppo facile dire: i barbari sono questi o quelli. Invece le tracce d'imbarbarimento si vedono nella vita di ogni giorno, non solo nella sua rappresentazione collettiva o istituzionale. Nella convinzione che esistano diritti e non doveri. Che siano lecite le pretese e da scansarsi le responsabilità. Che sia possibile cercare il meglio senza riconoscere il bene e il benessere in cui si vive. Pagine che faranno arrabbiare molti. Urticanti e fastidiose. Contro il vento luogocomunista, lontane dalla bubbola sovranista. Utili solo se aiuteranno a vederli, i barbari. Magari allo specchio.
Leali all'Italia
Davide Giacalone
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2019
pagine: 196
In queste pagine si parte dalla realtà, con fatti e numeri, e si arriva alle ricette per cambiarla. Più che le divisioni politiche dovrebbe preoccupare l'uniformità di certi indirizzi. La scena è animata da spettacolari scontri, ma ribaltoni e incontri poi si realizzano perché la distanza è inferiore al chiasso delle zuffe. A scontrarsi e incontrarsi sono più le egolatrie che non le idee, producendo suggestioni destinate più a conservare che a risolvere i problemi, in una corsa cieca a fuggire dalla realtà. Dalla scuola alla giustizia, dalla sanità all'immigrazione, dalla demografia all'amministrazione, dall'ambiente al turismo, fino all'eterna arretratezza meridionale la stagnazione non è un destino, ma il frutto di quella fuga. Dell'ingannare e accudire anziché riprendere a correre. Uscirne si può. Occorre ragionare senza volere sempre solo affascinare con slogan. Essere e restituire LeAli all'Italia è possibile, concentrandosi su quel che può e deve essere fatto, non sull'ennesima favola ingannatrice e corruttrice.
Addio mascherine
Davide Giacalone
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2020
pagine: 114
Certo che sono sgradevoli le pezze a coprire naso e bocca, ma sono pericolose quelle che coprono gli occhi, quelle che si rischia di ritrovarsi al sedere. Ci sono molte cose che un virus ha fatto emergere. Alcune positive, come il non demordere e il volontariato. Altre che ingigantiscono debolezze già presenti nel corpo e nella mente del nostro mondo. Significa poco dire "nulla sarà più come prima", occorre intendersi in quale senso. Se per andare oltre, imparando dagli errori, o per sperare follemente di tornare indietro. Dall'integrazione alla globalizzazione quel che troppi danno per scontato è falso e autodistruttivo. "Addio mascherine" è quel che dice Pinocchio al Gatto e alla Volpe, rifiutando anche solo di parlarci. Lo hanno ingannato, lui ha capito ed è cambiato. Trovandosi ridicolo per come era prima, quando abboccava all'idea che i soldi si seminassero e generassero da soli. Sarebbe bene essere all'altezza di Pinocchio.
Il vaccino della ragione. Libertà e crescita dopo la pandemia
Fondazione Luigi Einaudi
Libro
editore: Rubbettino
anno edizione: 2020
pagine: 302
Il volume raccoglie le riflessioni fatte nel corso di una pandemia che ancora dura, nonché l'intera vicenda dei verbali del Comitato tecnico scientifico, in cui il lettore potrà trovare traccia di come era possibile prevedere quella che poi sarebbe stata l'inutile polemica sui dati: senza trasparenza delle fonti tutto diventa opaco. Lo scopo del libro è quello di lasciare una testimonianza che risponda alla possibile domanda dei posteri: voi dove eravate quando l'emergenza sanitaria in Italia ha evidenziato drammaticamente la cronica mancanza degli anticorpi forniti dal liberalismo? Prefazione di Davide Giacalone. Postfazione di Giuseppe Benedetto.