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Libri di Ettore Donadoni

Territori intermedi. Cuneo, un atlante interpretativo

Territori intermedi. Cuneo, un atlante interpretativo

Cristina Renzoni, Ianira Vassallo, Ettore Donadoni, Silvia Lanteri

Libro: Libro in brossura

editore: LetteraVentidue

anno edizione: 2023

pagine: 232

Questo volume propone un Atlante interpretativo del territorio cuneese, muovendo dal presupposto che sia urgente problematizzare narrazioni, tracciare alleanze e definire visioni e progetti per il futuro delle piccole e medie città italiane. Osservare questo territorio permette infatti di rimettere al lavoro alcune tradizioni di ricerca che si sono occupate con continuità di policentrismo, dispersione insediativa e aree produttive, articolando un dibattito multidisciplinare molto prolifico alla luce di rinnovate sensibilità e temi di indagine. Questo percorso di descrizione e conoscenza si è definito attraverso l'utilizzo della cartografia tematica e dell'esplorazione progettuale: articolazioni, forme e assetti spaziali sono stati indagati per riconoscere e delineare alcune traiettorie intorno ai termini di multiscalarità e multifattorialità; ecologia e ambiente; infrastrutture del quotidiano e prossimità; reti della produzione e qualità dell'abitare.
29,00

Cityscape. Una rilettura del progetto urbano in Europa

Cityscape. Una rilettura del progetto urbano in Europa

Ettore Donadoni, Nicolò Privileggio

Libro

editore: Maggioli Editore

anno edizione: 2023

pagine: 210

Questo libro propone una lettura dei più importanti progetti urbani realizzati in Europa negli ultimi decenni. Riflettere oggi sul senso di quelle esperienze assume una certa rilevanza poiché è proprio sul terreno del progetto urbano che si verifica il confronto tra le grandi visioni politiche e la costruzione materiale dello spazio. Secondo una precisa scelta di metodo, l’analisi è condotta attraverso un esercizio sistematico di ridisegno volto a “smontare” i progetti nei loro materiali costitutivi e a esplorare i rapporti tra linguaggio architettonico e costruzione della forma urbana. “Trame”, “isolati”, “oggetti” e “suoli” sono le categorie interpretative utilizzate per ordinare l’insieme variegato dei progetti attraverso l’individuazione di principi e criteri compositivi operanti nella costruzione dello spazio. Ciò consente di concentrarsi efficacemente sulle varie strategie progettuali e sul modo in cui hanno saputo dialogare con differenti contesti urbani e ambientali, interpretare programmi funzionali complessi e immaginare diversi processi di implementazione. Questa analisi è premessa essenziale per un bilancio critico sul lascito materiale che alcuni decenni di politiche urbane hanno prodotto nel corpo fisico della città. Un bilancio parziale e provvisorio, ma necessario per affrontare nei prossimi anni i temi della rigenerazione urbana e le sfide della transizione ecologica, che rimettono al centro del dibattito il ruolo del progetto urbano come interprete della trasformazione dello spazio quotidiano.
25,00

La città collaterale. Dall'invenzione della Costa Smeralda a quella di Olbia

Ettore Donadoni, Davide Simoni, Valentina Rossella Zucca

Libro: Libro in brossura

editore: Donzelli

anno edizione: 2026

pagine: 176

«Olbia è una città di mezzo: ambisce ad essere riferimento della Gallura e agisce come nodo collaterale tra dinamiche locali e reti globali. Ripercorrendo il suo sviluppo ciclico, oscillante tra crisi e rinascite, si presenta come un potenziale cantiere per adottare uno sguardo critico sulle trasformazioni urbane contemporanee, in cui logiche di implosione ed esplosione ridisegnano continuamente i rapporti tra le forme e le relazioni di città e territorio. L'urbanizzazione non può più essere interpretata come semplice crescita di unità urbane autonome, ma come processo planetario e diffuso, che attraversa aree di agglomerazione e paesaggi periferici. Olbia in questo senso è emblematica: un paesaggio operazionale in cui il turismo si intreccia con logistica e produzione, in cui l'immaginario della Costa Smeralda si traduce in infrastrutture, servizi e connessioni transcalari». L'invenzione della Costa Smeralda ha ridisegnato la Sardegna nord-orientale, producendo una nuova dimensione territoriale: Olbia, città collaterale della Gallura. Cresciuta a servizio dell'esplosione urbana, è divenuta un centro che travalica la propria scala istituzionale. Non è capoluogo di provincia, né città metropolitana, eppure vive processi di crescita accelerata, pressioni globali e fragilità socio-ecologiche. La sua condizione intermedia si manifesta nel ruolo di nodo infrastrutturale strategico, dove porto e aeroporto convivono nello spazio urbano e definiscono una geografia unica nell'isola, sospesa tra turismo, produzione e desiderio. Punto di intersezione tra mercati transcalari e immaginari di sviluppo esogeni, ha conosciuto nel suo percorso due momenti di forte accelerazione: l'urbanizzazione del litorale, frutto dell'Operazione Costa Smeralda, e l'insediamento industriale e infrastrutturale, legato al Piano di rinascita. Un connubio di forze tra privato e pubblico che ha segnato profondamente la città, in equilibrio ambiguo tra funzione logistica e aspirazione alla leadership territoriale. Superando i confini urbani, Olbia assume un ruolo di retrobottega dell'abitare intermittente sulla costa e di vetrina dell'abitare disperso nell'entroterra agropastorale. Verso il mare si vede lo scintillio turistico smeraldino che si propaga lungo il litorale, verso l'interno emerge un'imprenditorialità ibrida: gli stazzi reinventano il binomio produzione-residenza con economie orientate all'eccellenza vitivinicola e ricettiva, mentre i piccoli centri lungo le grandi infrastrutture si inseriscono in una rete globale di economie alternative ed eventi artistici. Dalla sua condizione intermedia, tra metropoli e cerniera a supporto della Gallura, derivano dunque possibilità e insieme fragilità: crescita demografica ma carenze abitative, espansione turistica ma pressione ecologica, centralità economica ma redditi contenuti. È questo intreccio di contraddizioni che fa di Olbia un laboratorio di urbanità dell'Italia di mezzo, una città che nasce, muore e rinasce ciclicamente reinventando sé stessa in rapporto alle relazioni con il globale e alle risorse territoriali.
26,00

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