Libri di F. Carmagnola
Design. Percorsi e trascorsi. Cnquant'anni di riflessioni sul progetto contemporaneo
Gillo Dorfles
Libro: Libro in brossura
editore: Lupetti
anno edizione: 2010
pagine: 169
Gillo Dorfles è un testimone esemplare delle vicende del design, dell'arte e della cultura sin dalla metà del Ventesimo secolo. Con questa nuova edizione aggiornata del suo "Design: percorsi e trascorsi", si rende visibile proprio la continuità di questa testimonianza, la puntuale riflessione che si è configurata nel tempo come una dimensione stilistica e una precisa scelta di campo. Il presente volume, che comprende un'antologia di saggi e alcuni scritti inediti, vuole mostrare al lettore la qualità, l'estensione e la costanza dell'attenzione prestata al tema del design da questo straordinario osservatore dei nostri tempi che, con le parole conclusive di una recente conversazione, identifica la necessità "che il design venga studiato anche fuori delle scuole specialistiche perché costituisce la base del nostro modo di vivere", ovvero che il pubblico "venga educato a capire qual è il giusto modo di considerare il disegno industriale, soprattutto nei suoi rapporti con l'architettura e le altre forme artistiche del nostro tempo".
Genealogie dell'immaginario
Libro: Libro in brossura
editore: UTET Università
anno edizione: 2008
pagine: XX-316
Fino a pochi anni fa, nella lingua italiana e nei suoi dizionari, "immaginario" era soltanto un aggettivo che serviva a distinguere le entità create dalla fantasia da quelle del mondo reale. C'erano i personaggi immaginari, i mondi immaginari, il sostantivo era una rarità dal significato non ben definito; immaginario è dunque una parola in parte nuova, che è cresciuta nell'uso degli ultimi venti-trent'anni. Se l'immaginazione è la fabbrica delle immagini, l'immaginario ne è il repertorio (magazzino o museo). L'immaginazione è un processo attivo e creativo; l'immaginario è una parola dal significato ancora non perfettamente definito, ma è anche in un certo senso la tomba dell'immaginazione. A partire da questa riflessione, si sviluppa "Geneaologie dell'immaginario" che, attraverso un percorso ricco di fascino (che va dal cinema alla pittura, dalla psicoanalisi alla letteratura), raccoglie e dispiega le molteplici versioni dell'immaginario, lasciandone intatte la complessità e l'ambiguità. Un luogo comune? Un parente povero dell'immaginazione? Oppure veramente il luogo dove tutto è possibile, dove il mondo si trasforma di continuo: un archivio, un magazzino che ciascuno di noi possiede e in cui stipa non solo le sue fantasie, ma il suo mondo, reale come quello che ci circonda.

