Libri di Federico Creatini
Il Patriarca e Porto Marghera. Storia sociale dell’episcopato veneziano di Angelo Giuseppe Roncalli
Federico Creatini
Libro
editore: Studium
anno edizione: 2025
pagine: 540
15 marzo 1953. Roncalli fa il suo ingresso a Venezia. Dopo l’esperienza da nunzio a Parigi, quella che attende il patriarca è una sfida complessa. La diocesi che gli viene assegnata è una realtà peculiare, sottoposta a repentini processi di trasformazione socioeconomica. La crisi produttiva del centro storico è controbilanciata dallo sviluppo dell’altra Venezia, quella che orbita attorno al polo industriale di Porto Marghera. Mestre ed il resto della provincia continuano intanto a crescere, tra il consolidarsi di “laboratori” politici e l’emergere di nuove istanze conflittuali. All’indirizzo di Roncalli arrivano lamentele e suggerimenti, richieste e denunce. I mittenti sono sacerdoti, delegati diocesani, imprenditori, politici, amministratori e cittadini. Al contempo il patriarca è chiamato a recepire le disposizioni della Santa Sede, tra richiami romani e lunghe discussioni nelle sale della Conferenza episcopale del Triveneto. Una pluralità di sguardi, di posizioni e di dialoghi che in questo volume vengono ricostruiti dettagliatamente, analizzando alcuni nodi chiave per comprendere – attraverso un osservatorio privilegiato come quello veneziano – su quali livelli e in quali termini Chiesa e società si siano condizionate reciprocamente nel primo quindicennio repubblicano.
«Dalla fabbrica alla città». Conflitto sociale e sindacato alla Cucirini Cantoni Coats di Lucca (1945-1972)
Federico Creatini
Libro: Libro in brossura
editore: Maria Pacini Fazzi Editore
anno edizione: 2019
pagine: 160
Il saggio esamina la Cantoni Cucirini Coats e i movimenti sociali, sovente sfociati nel conflitto. Sorta come società semplice nata dalla fusione tra il cotonificio Niemack (a Lucca dal 1878) e quello Cantoni di Milano la fabbrica a da sempre avuto un ruolo rilevante nella città toscana. L'analisi prende il via dall'immediato dopoguerra fino a giungere ai primi anni settanta. Dopo quegli anni infatti il sistema sociale ed economico lucchese e italiano cambia. È il secolo del lavoro che muta le sue forme. È l'assetto produttivo lucchese che, investito dalle trasformazioni indotte dal neoliberismo, conosce un graduale smantellamento dei suoi complessi industriali più significativi. Ciò porta negli anni al decentramento della produzione, prima in altre province italiane poi alla chiusura direttamente all'estero. Il volume però ci riconduce ad un'Italia che ormai non vediamo più e che si può riconoscere solo nei ricordi dei nostri genitori o nonni. La fabbrica chiuderà definitivamente nel 2007 interrompendo così un legame storico tra la fabbrica e la città. Un legame nato nel 1904 che, nello scorso secolo, ha trasformato la società lucchese perché la Cantoni, ad ogni modo, non ha rappresentato solo ed esclusivamente un punto di avanzamento economico per la Lucchesia, ma anche e soprattutto sociale. Sarà questo, guardando al secondo dopoguerra, l'obiettivo del presente lavoro: dimostrare cioè come le forme di rivendicazionismo sociale e sindacale si siano sviluppate all'interno dello stabilimento tra il 1945 e il 1972, finendo per condizionare l'intera struttura produttiva della città sul finire degli anni 70.