Libri di Friedrich W. Schelling
Lezioni sul metodo dello studio accademico
Friedrich W. Schelling
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2024
pagine: 158
Le "Lezioni sul metodo dello studio accademico" appartengono a uno dei periodi più intensi della produzione filosofica di Schelling, a quella vera e propria fioritura di scritti che segue il Sistema dell’idealismo trascendentale e si concentra tra gli anni 1802-1804. La sponda raggiunta dopo l’abbandono della filosofia di Kant e di Fichte è in realtà il limitare di un continente nuovo: la filosofia è divenuta organo “per tutti i possibili oggetti del sapere” e aspira a farsi “sistema di tutto il sapere”. In queste Lezioni – che si possono considerare il vero e proprio manifesto della nuova filosofia speculativa – Schelling sottopone a una critica demolitrice il modo con cui i principali settori del sapere erano stati, ed erano, coltivati. Inoltre il fatto che la loro redazione cada nel periodo della più stretta collaborazione tra Schelling e Hegel attribuisce a esse un interesse supplementare.
Sistema dell'intera filosofia e della filosofia della natura in particolare
Friedrich W. Schelling
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2023
pagine: 476
Il Sistema dell’intera filosofia e della filosofia della natura in particolare, noto anche come Sistema di Würzburg, è un ampio manoscritto, variamente stratificato, composto da Schelling nel 1804, in occasione delle lezioni tenute all’Università di Würzburg. Si tratta della più coerente esposizione del sistema dell’identità. Apparso postumo nel sesto volume dei Sämmtliche Werke (1860), il manoscritto di fatto costituisce l’unico tentativo, nell’ambito dell’intera produzione schellinghiana, di presentare in organica connessione le due parti, reale e ideale, naturale e trascendentale, del sistema. L’equilibrio concettuale che ne discende, la minuziosa attenzione ai momenti di transizione, il rilievo dei luoghi di convergenza, ontologicamente apicali, tra reale e ideale consentono di seguire, pur nelle interne tensioni, l’efficace delineazione di una potente e unitaria visione teoretica, etica, estetica, infine politica, la cui peculiare tessitura ontologica, segnata da un originale sviluppo della cosiddetta “dottrina delle potenze”, ne definisce probabilmente l’aspetto più incisivo e fecondo.
Lezioni monachesi e altri scritti
Friedrich W. Schelling
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2019
pagine: 320
Gli anni del secondo soggiorno di Schelling a Monaco (1827-1841) sono quelli in cui il filosofo poté godere di un successo riconosciutogli pubblicamente. Gli incarichi ufficiali da lui rivestiti avevano come perno l’attività di insegnamento all’Università, finalmente da poco trasferita nella capitale bavarese. Qui Schelling elaborerà le ben note Lezioni sulla storia della filosofia e L'esposizione dell’empirismo filosofico, nonché l’impianto delle teorie che da ultimo insegnerà a Berlino. Il volume accoglie, tutti in nuova traduzione, i testi filosoficamente più rilevanti, ma anche la significativa Prefazione a uno scritto del filosofo Victor Cousin, la lezione inaugurale tenuta a Monaco nel novembre del 1827 e il discorso agli studenti della fine del 1830. È quindi documentata la ricca attività monachese, che consente di leggere non solo il giudizio espresso dallo stesso Schelling sulla propria precedente filosofia, su Hegel e su Jacobi nel contesto di una ricostruzione della storia della filosofia moderna, ma anche di percepire l’impatto pubblico del suo insegnamento. La conclusione è affidata allo Schema antropologico, anch’esso pubblicato solo dopo la morte del filosofo.
Scritti sulla filosofia, la religione, la libertà
Friedrich W. Schelling
Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2019
pagine: 230
I quattro scritti schellinghiani raccolti in questo volume sono diversissimi fra loro per origine, consistenza, natura e scopo, e si distendono nell’ampio arco di diciassette anni. Eppure si riferiscono tutti a un medesimo periodo di meditazione, che si potrebbe chiamare «filosofia della libertà». Ciascuno di essi è una felice e compiuta espressione di questa filosofia, che si colloca fra il «sistema dell’identità», in cui si erano fusi l’idealismo trascendentale e la filosofia della natura, prime forme del pensiero schellinghiano, e la cosiddetta ultima filosofia di Schelling, che attraverso il penetrante tentativo dell’«empirismo filosofico» approderà alla grandiosa costruzione della «filosofia positiva». Leggendo questi scritti si può seguire passo passo il cammino di Schelling, che dalla natura comincia a trasportare il suo sguardo sullo spirito, e dalla panteistica unitotalità si volge a una concezione drammatica dei rapporti fra uomo e Dio nella libertà di ciascuno dei due termini del rapporto. Si va delineando una filosofia che pone in primo piano il mondo dell’uomo, con tutti i suoi problemi: la libertà e il male, l’errore e la malattia, l’angoscia e la morte, il mistero e la ragione, la volontà e lo sforzo, la storia e la religione, in una vicenda tragica di ricerca e di conflitto, in cui l’armonia può essere soltanto finale, come vittoria in quella lotta e come superamento del male, dell’errore e della sofferenza.
Le arti figurative e la natura
Friedrich W. Schelling
Libro
editore: Aesthetica
anno edizione: 2020
pagine: 102
La fama di Friedrich Wilhelm Joseph Schelling come filosofo dell’arte deriva in larga parte dal discorso sulle arti figurative e la natura, pronunciato dinanzi a un folto pubblico il 12 ottobre del 1807 in occasione dell’onomastico del re di Baviera. Il che stupisce, visto che proprio con questo discorso Schelling cessa di occuparsi speculativamente dell’arte, persuaso non solo della crisi dell’arte del suo tempo, ma più in generale del carattere illusorio della tesi del primato dell’arte. Così, paradossalmente, il discorso rappresenta il vertice dell’estetica schellinghiana e insieme l’inizio della sua fine, quanto meno dell’estetica intesa come “filosofia dell’arte”. Infatti, se è vero che l’arte non vi appare più come la sola epifania possibile dell’assoluto, è però altrettanto vero che proprio nel discorso troviamo un’esemplare trattazione di alcuni dei problemi fondamentali dell’estetica schellinghiana: tutto un grappolo decisivo di temi che dopo Schelling hanno impegnato il pensiero di grandi storici e teorici dell’arte del Novecento (Wöllflin, Riegl, Lukács e Adorno) e si ripropongono alla meditazione odierna.
Per una nuova filosofia
Friedrich W. Schelling, Victor Cousin
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2021
pagine: 144
Nel 1834 Schelling rompe un lungo e tormentato silenzio con la sua Prefazione alla traduzione tedesca dei Fragments Philosophiques di Victor Cousin, dove presenta la nuova filosofia "positiva" con la quale intende conciliare empirismo e razionalismo. Ma il breve scritto gli fornisce anche l'occasione per lanciare, dietro le osservazioni rivolte a Cousin, una pubblica e veemente accusa a Hegel, che «si è ritirato nel mero pensiero, avanzando l'assurda pretesa che "il concetto sia tutto e non lasci nulla fuori di sé"», e al suo sistema filosofico. Oltre al saggio introduttivo dei curatori - Francesca Botticchio e Renato Pettoello - sono qui raccolte le traduzioni del testo di Schelling e della Prefazione di Cousin alla seconda edizione francese dei Fragments Philosophiques, indispensabile per comprendere pienamente le parole del filosofo tedesco.
Criticismo e idealismo. Rassegna generale della letteratura filosofica più recente
Friedrich W. Schelling
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2021
pagine: 178
Per la prima volta tradotti in italiano, questi scritti di Schelling aiutano a ricostruire quella svolta di pensiero che vide crescere, dalle radici del kantismo, una «nuova filosofia», che definire “idealismo” risulta ormai da tempo insufficiente e problematico. «L’Autore scrive solo per coloro che preferiscono la verità ad ogni altra cosa e per i quali essa ha lo stesso valore sia che provenga dalla bocca dell’avversario, sia che provenga dalla propria; per coloro che nelle ricerche di ogni tipo – grandi o piccole, più o meno importanti – non tengono in conto la loro individualità e sono sempre i primi a rimproverare se stessi, non appena si dimostri loro che hanno sbagliato. Non si preoccupa, invece, di quegli uomini gretti e mediocri che coltivano le loro ricerche come una lezione a essi assegnata o come un lavoro quotidiano, da cui non si attendono nient’altro che lodi o sostentamento».
Stuttgarter Privatvorlesungen. Version inédite accompagnée du texte des oeuvres
Friedrich W. Schelling
Libro
editore: Mursia
anno edizione: 2022
Sui principi sommi-Filosofia della rivelazione 1841-42. Testo tedeesco a fronte
Friedrich W. Schelling
Libro: Libro rilegato
editore: Bompiani
anno edizione: 2016
pagine: 1530
Prima edizione critica del testo originale tedesco e traduzione italiana di due corsi universitari tenuti da Schelling in un periodo decisivo del suo ultimo pensiero, quello dell'elaborazione del rapporto fra filosofia negativa e positiva (1839-1842). "Sui principi sommi" è la trascrizione di G. M. Mittermair d'un corso tenuto nel 1839 a Monaco di Baviera. Dopo un'accurata esposizione della dottrina dei principi sommi e un'originale filosofia della natura, presenta la prima formulazione del passaggio fra filosofia negativa e positiva. Il secondo è la trascrizione pubblicata da H.E.G. Paulus nel 1843 del primo corso svolto a Berlino, nel semestre 1841/42, dedicato alla Filosofia della rivelazione: una versione originaria e sintetica del testo delle "Opere complete", ricca di approfondimenti, con acute trattazioni di teoria delle potenze, storia della filosofia moderna, dottrina trinitaria, mitologie, misteri greci e rivelazione cristiana. Ad essa è premessa la Prima lezione di Berlino. Quale monografia introduttiva viene riproposto, in veste rinnovata, il lavoro di F. Tomatis: "Kenosis del logo. Ragione e rivelazione nell'ultimo Schelling", con prefazione di X. Tilliette, il maggior studioso d'ogni tempo di Schelling. Dedicato all'ultima lunga, evolventesi e articolata fase della sua filosofia (1821-1854), riguarda in particolare il tema del passaggio fra filosofia negativa e positiva.