Libri di G. Chiarini
Le confessioni. Volume Vol. 1
Agostino (sant')
Libro
editore: Mondadori
anno edizione: 1992
pagine: CLXVIII-259
Le confessioni. Volume Vol. 2
Agostino (sant')
Libro
editore: Mondadori
anno edizione: 1993
pagine: 273
Metamorfosi. Testo latino a fronte. Volume Vol. 5
P. Nasone Ovidio
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2013
pagine: 446
Siamo, nella narrazione sinuosa di Ovidio, alla generazione immediatamente precedente quella della guerra di Troia. Dominati dal canto di Orfeo che ha perso Euridice, i Libri X-XII raccontano alcune tra le storie più belle di tutta l'opera, nella quale si fondono ora epica e storia mitica del mondo. E Orfeo stesso che si presenta agli Inferi reclamando la sposa uccisa dal morso di un serpente e che poi la perde per essersi voltato a guardarla mentre la conduce fuori dall'Averno. Fugge allora in luoghi remoti consolandosi col canto e narrando la storia di Ganimede. Da questa nasce quella di Giacinto, e poi quella di Pigmalione, che a sua volta fa emergere quella di Venere e Adone. E quando Orfeo viene fatto a pezzi dalle Baccanti, subito viene evocato Mida, e poi Esione, e quindi Peleo e Teti, i genitori di Achille. Allora prende il via la fondazione di Troia, e il racconto dell'immane guerra. In mezzo, ecco però la storia delicata e dolente di Ceice e Alcione: dell'uomo che, per consultare l'oracolo, s'imbarca, incontra una furibonda tempesta, annega; e della sposa che - avvisata da Morfeo nelle vesti del marito - vuole raggiungere il corpo di lui nel mare e si getta saltando dal molo.
Le confessioni. Volume Vol. 3
Agostino (sant')
Libro
editore: Mondadori
anno edizione: 1994
pagine: 351
L'illusionismo e la salvezza della personalità. Abbozzo di una filosofia
Oskar Panizza
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Immanenza
anno edizione: 2015
pagine: 112
"Stato", "società", "religione", "matrimonio", "lega della virtù", "dalailamismo", "morale", sono le illusioni che devi combattere e che tu puoi distruggere, se ce la fai, se devi, se il tuo daimon ti spinge a farlo, cioè la tua istanza ultima che devi ascoltare. Lo stato ti opporrà sempre l'obbiezione, che senza di lui non sarà possibile alcun ordine, ma questo a sua volta è un'illusione, che lui stesso riconoscerà appena non esisterà più... "E se io, nel perseguire la mia idea, sono disposto a rovesciare tutte le leggi e ad arrivare fino al ceppo del boia, finisce che sarà la mia testa a cadere; è la mia testa che voglio vedere cadere - se non ho ricevuto altrimenti una botta in testa. E sapevo cosa facevo - e io sono quello che, almanaccando preventivamente, vede me, la mia testa tagliata, simbolo della mia idea, ostinatamente sostenuta fino all'autoannientamento, in equilibrio come un sogno crudele attraverso i secoli. Perché in tal modo, in questa previsione, ravvisavo l'estrema possibilità dell'autosoddisfacimento."
Michelangelo. Mostra di disegni, manoscritti e documenti
Libro
editore: Olschki
anno edizione: 1964
pagine: XII-216
Psycopathia criminalis
Oskar Panizza
Libro: Libro in brossura
editore: Spirali (Milano)
anno edizione: 1997
pagine: 130
L'amore lontano. Testo occitano a fronte
Jaufré Rudel
Libro
editore: Carocci
anno edizione: 2003
pagine: 176
Stendhal, Uhland, Heine, Browning, Swinburne, Carducci, Pasolini, Maalouf basterebbe questo parziale elenco di scrittori affascinati dalla biografia leggendaria di Jaufre Rudel per valutare la portata dell’invenzione poetica del trovatore vissuto nella prima metà del XII secolo: l’amor de lonh, l’amore di lontano, su cui è quasi esclusivamente intessuto il suo esiguo canzoniere e che ispira la trama esotica e favolosa della Vida scritta circa un secolo dopo la morte del poeta, ha la ricchezza del mito. Il concetto di amor de lonh trascende l’eventuale dato storico per rappresentare, come in un emblema, il carattere fantasmatico dell’amore, l’imprendibilità della figura femminile. Scacco in qualche modo risarcito dalla mirabile densità dell’immagine poetica: distanza d’amore e poesia si fondono nel segno di una malinconica e aristocratica rinuncia configurando quell’enigmatico "paradosso" colto da Leo Spitzer - interprete acutissimo di Jaufre Rudel e della linea trobadorica che ne deriva - di una passione oscillante fra realtà e irrealtà, passione in cui «la lontananza è consustanziale con il desiderio dell’unione».
L'Immacolata Concezione dei Papi. Ediz. italiana e tedesca
Oskar Panizza
Libro: Libro rilegato
editore: Spirali (Milano)
anno edizione: 2008
pagine: 381
Mitologia astrale
Igino l'Astronomo
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2009
pagine: LXV-199
Il cielo dei Greci antichi - quindi anche quello dei Romani e, di conseguenza, il nostro - risale nel suo insieme all'epoca alessandrina. Ed è un cielo tutto trapunto di forme del mito, affollato di personaggi che, con cadenza esatta, attraversano la volta celeste mostrando agli occhi umani un intero mondo di narrazioni, vera e propria mitologia astrale che ogni notte si accende, sopra le teste dei mortali, come un soffitto dipinto con immagini di dèi ed eroi. Creare costellazioni - come insegna Arato - aiutò a orizzontarsi nell'apparente disordine del cielo, permise di individuare un assetto, conforme alla prospettiva umana, nello spazio infinito dell'universo, cogliendovi un ritmo cosmico. E dietro a ogni costellazione sta un racconto, o meglio una pluralità di racconti. Di questi racconti la "Mitologia astrale" di Igino, testo di astronomia e insieme manuale di mitografia, offre la più ampia e documentata testimonianza. Raccogliendo un'affascinante tradizione che in molti casi rimane attestata soltanto dalle sue parole, costituisce dunque la via regia per comprendere l'antica scienza del ciclo fondata sul catasterismo, ovvero "trasformazione in stella", versante narrativo antitetico rispetto alla trasformazione animalesca di cui le "Metamorfosi di Ovidio" presentano il quadro più variegato della letteratura classica.
Wagneriana
Oskar Panizza
Libro: Libro in brossura
editore: Spirali (Milano)
anno edizione: 2010
pagine: 177
"Durante la ripetizione occasionale di queste o quelle centinaia di battute dell'opera wagneriana eseguite al pianoforte o in sale da concerto, si evidenziarono in alcuni uditori presenti espressioni solenni, volti tesi, occhi lucidi, rigidità delle membra. [...] I medici furono presto concordi nel diagnosticare di essere in presenza di una nuova malattia, di un'atrofia costituzionale della percezione uditiva, e ciò causava un'atavica regressione allo stadio animalesco". (Dalla quarta di copertina). Il lettore troverà in questi scritti di Oskar Panizza un affresco dell'epoca, delineato a partire dal dibattito culturale tra euforici proseliti e duri critici di Richard Wagner. Sulla scia degli impietosi scritti polemici di Nietzsche, le posizioni degli intellettuali nei confronti di Wagner erano contrastanti, intese per lo più a condannare la sua svolta ideologica e reazionaria. Dal canto suo Panizza, con lo stile arguto e sagace del registro satirico, sembra tenere in considerazione anche le vicende biografiche del compositore, in relazione alla sua espressione artistica. Erano stati proprio gli eventi della vita a condizionare le scelte di Wagner, che tanti effetti sinistri ebbero sul popolo tedesco e sul suo "equilibrio psichico".