Libri di Gian Luigi Beccaria
Il mare in un imbuto. Dove va la lingua italiana
Gian Luigi Beccaria
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2010
pagine: 239
"Che lingua fa", dove sta andando l'italiano? Come si parla, come si scrive? Si governa male la sintassi, si fanno errori marchiani di ortografia. Il mare della nostra ricca, duttile, stratificata, bellissima lingua, si dissecca spesso nelle strettoie di rigagnoli magri. Nello stesso tempo molti settori stanno imboccando le vie opposte dell'enfasi, dove un italiano ipereccitato strafa e stradice. Anche la stessa "fonografia realistica" che riscontriamo nella narrativa, nei nostri romanzi che simulano tutti allo stesso modo il parlato, comincia a mostrarsi eccessiva. Meglio potare il troppo e lo spreco, riuscire a "far passare il mare in un imbuto", diceva Calvino, fissare un onesto numero di mezzi espressivi e con quelli cercare di dire qualcosa di meno generico, più ricco e complesso. Nel libro largo spazio è dedicato alla grammatica, ai dubbi quotidiani di lingua, ai momenti di "rigidezza" della norma e ai momenti di "libertà" dell'uso. E intanto si mettono in rilievo gli inganni e i sortilegi della parola, eufemismi e falsità, equivoci, etimi e storie curiose, locuzioni idiomatiche vive o malvive, parole perdute, percorsi e prospettive dell'italiano contemporaneo, contatti con altre lingue, l'anglomania in corso, le polemiche e i dibattiti attuali su lingua e dialetto, i linguaggi settoriali, dal politico allo sportivo alle parole dei giovani; infine i libri, la poesia e la prosa, il leggere e lo scrivere.
Tra le pieghe delle parole. Lingua storia cultura
Gian Luigi Beccaria
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2008
pagine: 230
Perché chiamiamo Oscar la statuetta d'oro e croissant il cornetto a forma di mezzaluna? E dove hanno avuto origine espressioni come: "Cavarsela per il rotto della cuffia" o "Allevare una serpe in seno" o "Fare la gatta morta"? Perché il luogo dove abitiamo porta quel nome, e qual'è l'origine dei nostri cognomi? In essi c'è sempre traccia evidente e duratura del passato. Anche i nomi di inventori, viaggiatori, scienziati, legati alle loro scoperte, sopravvivono come termini d'uso comune: mansarda, biro, bignami, magnolia ecc. La lingua nomina quel che siamo, giudica il diverso, lo straniero, genera un cumulo di "parole contro", testimonia distacchi culturali e differenti punti di vista. Ogni scelta linguistica, ogni parola-chiave che in determinati momenti storici è diventata una sorta di parola-bandiera, si fa strumento per sistemare il mondo circostante. La lingua testimonia cosi le stratificazioni del tempo, protrae nel presente immagini e pareri condivisi e sedimentati nei modelli sociali e culturali del passato.
I nomi del mondo
Gian Luigi Beccaria
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2000
La ricerca di Beccaria esibisce un'impressionante messe di spogli linguistici, eppure in tanto affolamento ciò che alla fine resta non sono le classificazioni del tecnico, ma la pietas del memoratore. Attraverso i nomi del mondo affiorano supersitzioni e credenze secolari che hanno fatto sedimentare un repertorio ricchissimo di parole-spia, "fossili" che testimoniano le esperienze dei nostri antenati e che risuonano ancora vivaci, continuando a dare un senso a quel che ci circonda.
L'autonomia del significante. Figure del ritmo e della sintassi. Dante, Pascoli, D'Annunzio
Gian Luigi Beccaria
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1997
pagine: VIII-357
In contrattempo. Un elogio della lentezza
Gian Luigi Beccaria
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2022
pagine: 120
Questo è un elogio della lentezza, intesa come elogio della lettura e della scrittura attenta. Se scrivere è indugio intorno al «fare», e leggere un restare in totale compagnia di se stessi, percorrendo un percorso individuale, il testo in quanto oggetto privilegiato deve di conseguenza assorbire ogni attenzione. E l'attenzione e l'indugio sono virtù da coltivare per i loro effetti positivi soprattutto in un'età come la nostra, l'età della velocità. E la velocità porta con sé, insieme ai notevoli agi, un'erosione culturale di cui ancora non siamo in grado di valutare le conseguenze.
Il pozzo e l'ago. Intorno al mestiere di scrivere
Gian Luigi Beccaria
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2019
pagine: VIII-168
L'irrompere dell'immaginario, e dell'invenzione, il confessare, raccontare o scoprire se stessi, riaprire segrete ferite, esplorarle, scavare nel pozzo degli angoli bui di sé e degli altri, evocare e rappresentare ricordi, sogni, porre domande con o senza risposte, assecondare la propria nevrosi per trarne ora uno sfarzo stilistico, ora equilibri e bellezze formali. Si scrive infine per indagare intorno a una verità, aprire una finestra sul mondo, catturarlo attraverso una rappresentazione discorsiva, quando lo scrivere diventa necessità, impegno per comprendere la vita, gettare luce sull'essere dell'uomo e su ciò che dentro e intorno a lui sta accadendo o è accaduto. Si scrive insomma in infiniti modi e con infinite aspirazioni. Ma si scrive anche perché si ha paura di essere dimenticati. Scrivere è un qualcosa che ha a che fare con il senso della vita. Consapevole di tutti questi aspetti, Gian Luigi Beccaria, studioso dello stile, si sofferma soprattutto sullo scrivere come lavorazione, e procede scavando tra esecuzioni e varianti di poeti e prosatori, da Dante e Pascoli a Sereni e Zanzotto, da Cechov e Proust a Roth e Murakami.
L'italiano che resta. Le parole e le storie
Gian Luigi Beccaria
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2016
pagine: 215
Con garbo nella scrittura e rigore nell'indagine, Gian Luigi Beccaria ci accompagna tra le pieghe delle parole, sottolineando l'elemento permanente di quell'organismo mutevole che è una lingua. Della nostra, rileva il filo rosso dell'eredità classica che ne ha foggiato la consistenza stilistica. Sino a ieri la lingua letteraria procedeva attraverso libri fatti coi libri; ora lo scrittore fa di meno i conti con la tradizione: cinema, televisione, l'oralità, determinano la sensibilità generale verso la scrittura. Si osserva un evidente processo di "mondializzazione", che sembra uniformarsi verso standard universali riconoscibili ovunque. L'autore sviluppa anche il tema della bellezza intrinseca che possiedono le parole "abbandonate", ma soprattutto affronta polemicamente punti chiave della vita civile attuale: gli slogan, il deteriorarsi della vita politica, i problemi della scuola e degli studi umanistici, le nostre provinciali inclinazioni esterofile, la crisi della lettura attenta e consapevole.
La guerra e gli asfodeli. Romanzo e vocazione epica di Beppe Fenoglio
Gian Luigi Beccaria
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2024
pagine: 112
Fenoglio, il meno formalista tra i prosatori del Novecento, è stato quello più di tutti teso alla ricerca di uno stile. Il suo viaggio dentro e verso una dura, scolpita e corposa lingua approda a un italiano acuminato, scarnificato, essenziale, eppure ebbro di ribollente maestà. Ossessionato dal sospetto verso la parola, dal timore del "mediocre" e della facilità narrativa, Fenoglio insegue, nelle due redazioni del Partigiano Johnny, un suo sogno formale: l'alta gravità dell'inarrivabile sublime. Sul “caso Fenoglio” fiumi d'inchiostro sono stati versati da critici e filologi, ma problemi – sacrosanti – di date, inchiostri, varianti, note in margine hanno preso a lungo il sopravvento, dilagando sulla sua pagina al punto da offuscare anche gli splendori di un romanzo d'eccezione che ha saputo sublimare la cronaca, e volgersi ai problemi ultimi: gli interrogativi del destino, la morte, la violenza, il bene e il male, la libertà, la pace.
Alti su di me. Maestri e metodi, testi e ricordi
Gian Luigi Beccaria
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2013
pagine: VI-269
Un profondo coinvolgimento intellettuale e affettivo tiene insieme le pagine di questo libro fondato sulla fedeltà e l'amicizia. L'autore racconta qualcosa di se stesso mentre racconta la storia degli altri, il mondo universitario in cui si è formato e impegnato: maestri e compagni, fervide stagioni di dibattiti sulla critica e la linguistica, sul rinnovamento dei metodi, e le letture, l'attività didattica, i seminari interdisciplinari di cui resta qui traccia, le ricerche comuni di commento ai testi, da Dante e Petrarca ad Alfieri e Pavese. Senza smarrimenti e nostalgie di fronte alle cose che cambiano e che tanto sono cambiate rispetto agli anni qui rievocati (i Sessanta-Ottanta del secolo scorso, quando le discipline umanistiche ancora occupavano in Italia un evidente primato culturale), l'autore tende a far risaltare alcune costanti: come nella lingua letteraria il già scritto prevalga sulle variabili dell'invenzione, e come i testi collocati entro una fitta rete di richiami, di citazioni e riusi svelino più a fondo le loro strutture.
Mia lingua italiana. Per i 150 anni dell'unità nazionale
Gian Luigi Beccaria
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2011
pagine: 87
Quante sono state le mancanze e i ritardi nel processo, forse non del tutto ancora riuscito, che ha portato l'Italia a essere una nazione unita giusto centocinquanta anni fa? Ma se l'Italia è giovane e fragile, l'italiano è una lingua che trova la sua forza e la sua ricchezza in una fulgida tradizione letteraria, una lingua che ci ha insegnato cosa significasse essere italiani, e non soltanto fiorentini o lombardi, piemontesi o siciliani. Le diversità sarebbero rimaste tali se non ci fossimo confrontati e uniti sotto il segno di una lingua comune. Gian Luigi Beccaria percorre con passo leggero la storia delle patrie lettere con l'obiettivo di mostrare che le radici del nostro paese affondano innanzitutto nella continuità e nella durata di una lingua, nei grandi capolavori del passato, nella ricchezza dello scambio tra la lingua colta e i dialetti materni.
Misticanze. Parole del gusto, linguaggi del cibo
Gian Luigi Beccaria
Libro: Copertina morbida
editore: Garzanti
anno edizione: 2011
pagine: 232
La cucina ha scatenato da sempre invenzioni e fantasie, sorpresa e spettacolo. Il cibo è nomenclatura, varianti, ricchezze verbali. Contrassegna identità culturali, religiose, di classe, è prescrizione, divieto, comportamento. Intorno a questi temi Gian Luigi Beccaria, infaticabile esploratore della lingua e della letteratura (da Cervantes a Gadda, da Folengo a Joyce, da Belli a Calvino), mette in tavola gran messe di parole del cibo e intorno al cibo, attraverso un viaggio compiuto tra la selva dei nomi regionali e le mille varianti dialettali, tra i nomi del pane, le denominazioni locali dei dolci e i cibi di strada, tra i nomi dei frutti, delle carni, e i nomi di vini e vitigni, rari, recuperati, scomparsi... Il tutto ricomposto in saporite e imprevedibili "Misticanze", in pagine di festa, di colori, profumi, sapori, piaceri.

