Libri di Giorgio Penzo
Rosa nero. Il cinema di Billy Wilder
Giorgio Penzo
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Falsopiano
anno edizione: 2025
pagine: 160
Questo libro introduce il lettore nell'universo cinematografico di Billy Wilder, classe 1906, ebreo transfuga dalla Germania di Hitler nel 1933, rifugiatosi dapprima in Francia poi negli Stati Uniti dove scrive la sceneggiatura del film Ninotchka e dal 1942 dirige una serie di lungometraggi ritenuti capolavori della settima arte: da La fiamma del peccato a Giorni perduti, che tratta in modo diretto il tema dell'alcolismo e che gli permette di vincere i suoi primi Oscar come miglior regista e miglior sceneggiatore. Viale del tramonto, Sabrina, L'appartamento, sono film che hanno segnato con eleganza e raffinatezza stilistica il cinema del dopoguerra incontrando un successo di pubblico e di critica che non conosce ombre e di cui il libro di Giorgio Penzo racconta gli sviluppi. Un testo libro che approfondisce Billy Wilder raccontandone le anime di autore noir e di memorabili commedie, ma anche le grandi collaborazioni, tra cui quella con Marilyn Monroe (A qualcuno piace caldo, Quando la moglie è in vacanza) e quella con Jack Lemmon e Walter Matthau (Prima pagina, Buddy Buddy). Giorgio Penzo è nato a Trieste e si è laureato in filosofia con una tesi in Storia del cinema. Poliglotta e viaggiatore, ha pubblicato Orson Welles fra Quarto potere e Il processo (2015) e, con il figlio Marco Stanley Kubrick (2017). Per Falsopiano ha scritto A proposito di Ingmar Bergman 1955-1982, Akira Kurosawa. L'ultimo imperatore, Andrej Tarkovskij e L'intimismo favolistico di François Truffaut.
L'intimismo favolistico di François Truffaut
Giorgio Penzo
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Falsopiano
anno edizione: 2023
pagine: 162
«Quel che più conta in Truffaut è la creazione di un cinema puro e aurorale, “riflesso della vita” per usare le sue stesse parole, che scaturisce però sempre da una naturale combinazione di morceaux de vie: la vita tout-court come la concepisce l’autore, la sua immagine della vita e delle passioni che la permeano, spesso la sua stessa vita, rivista al livello dell’autobiografia; e per restare a I quattrocento colpi, è curioso - ma forse non troppo - venire a sapere che la visione-scoperta del mare di Antoine Doinel nasceva da una frase della nonna di Truffaut, ascoltata da bambino, che recitava: “Ho visto il mare una volta alla Paramount”, ovvero, al cinema: dunque, con la vita così scambiata dall’adulto regista con il (suo) cinema, nel quale viene trasportata e “améliorée”, per usare il verbo con cui l’artista percepiva più acutamente il rapporto arte/vita. Ma sempre c’era in lui solo la “ricerca” del puro e semplice cinema, senza la spinta verso una più elaborata ricerca linguistica-espressiva».
La luce del nulla. Sulla possibilità di una nuova esperienza religiosa
Bernhard Welte
Libro
editore: Queriniana
anno edizione: 1983
pagine: 96
È ancora possibile un'autentica esperienza religiosa nell'epoca del nichilismo, nell'epoca dell'assenza e della morte di Dio? Il rapido ma denso libro del filosofo Bernhard Welte, uno dei più noti discepoli e studiosi di Heidegger, parte da questo interrogativo, che s'impone per il venir meno dell'esperienza religiosa nella cultura del nichilismo. Ma, con una puntuale e suggestiva analisi, il filosofo mostra che là dove vien meno l'esperienza religiosa subentra l'esperienza del nulla. E si tratta di un'esperienza ambigua, che può rovesciarsi nel positivo di una nuova esperienza religiosa, in cui il nulla è avvertito come l'abisso di vita infinita che a tutto conferisce senso. Anche dall'esperienza del nulla può trasparire la luce e offrirsi, così la possibilità di una nuova e singolare esperienza religiosa, di cui si esibiscono alcune testimonianze e si mostra l'importanza storica e pan-ecumenica per il futuro dialogo tra le religioni. Un lucido testo, cha dà una chiave positiva di lettura del fenomeno del nichilismo contemporaneo, del quale Giorgio Penzo, nella Postfazione, traccia un panorama storico-teoretico.
Teologia filosofica
Otto Muck
Libro
editore: Queriniana
anno edizione: 1985
pagine: 240
Una sintesi moderna di 'teologia filosofica', che si propone di introdurre in quell’ambito in cui la filosofia si confronta con il problema di Dio.
Karl Jaspers: ragione esistenziale e nichilismo teologico. Saggio sulla filosofia dell'esistenzaSaggio sulla filosofia dell'esistenza
Giorgio Penzo
Libro
editore: Aracne
anno edizione: 2008
pagine: 244
Orson Welles fra «Quarto potere» e «Il processo»
Giorgio Penzo
Libro: Libro in brossura
editore: Petite Plaisance
anno edizione: 2015
pagine: 128
Nel centesimo anniversario della nascita di Orson Welles, è nato impellente il bisogno di riconsiderare la figura di questo regista cinematografico il cui film "Quarto Potere" continua da molti anni ad essere considerato il più importante della storia del cinema. Ma chi è realmente Orson Welles?
Invito al pensiero di Friedrich Nietzsche
Giorgio Penzo
Libro
editore: Mursia
anno edizione: 2016
pagine: 240
Stanley Kubrick
Giorgio Penzo, Marco Penzo
Libro: Libro in brossura
editore: Petite Plaisance
anno edizione: 2017
pagine: 96
Morto il 7 Marzo 1999, stroncato da un infarto a St. Albans in Gran Bretagna, dove si trasferì sin dagli anni ‘60, transfuga nella vecchia Europa un po’ come il grande regista americano Orson Welles, ha lasciato tanti progetti importanti, su tutti Napoleon, film sull’imperatore francese, e A.I.: Artificial Intelligence, girato poi dal regista amico Steven Spielberg. L’ecclettismo di Kubrick non era banale proposizione di generi differenti, ma grande abilità nel leggere il mondo seguendo diverse strade: guerra, thriller, storico, satira, fantascienza, horror… Il film per lui era una forma di meditazione, come meditata era la sua realizzazione: infatti avanzando negli anni il regista Kubrick aveva sempre più bisogno di tempo per realizzare un film come voleva lui. Stanley Kubrick è stato un maestro del cinema: è bene lasciar parlare i suoi film.
A proposito di Ingmar Bergman (1955-1982)
Giorgio Penzo
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Falsopiano
anno edizione: 2019
pagine: 160
«Il sogno per Bergman è esaltazione dell'immaginazione: la realtà viene disegnata attraverso la mente del metteur en scène, in grado di trasmettere e affermare il concetto di bellezza. Come ha descritto lo stesso Bergman nella Lanterna Magica, il cinema è un arte che "va direttamente ai nostri sentimenti, allo spazio crepuscolare nel profondo della nostra anima". Questa profondità interiore è la prima caratteristica della poetica bergmaniana: e se dobbiamo effettivamente individuare nella sua filmografia le prove più originali e brillanti, certamente dobbiamo rifarci al periodo creativo raccontato in questo libro, un appassionato "invito alla visione"che si sofferma infatti sui film girati dalla seconda metà degli anni '50 fino ai primi anni '80».

