Libri di Giulia Innocenti Malini
Breve storia del teatro sociale in Italia
Giulia Innocenti Malini
Libro: Libro in brossura
editore: Cue Press
anno edizione: 2021
pagine: 126
Il teatro sociale in Italia raccoglie molteplici esperienze sviluppate e diffuse negli ultimi quarant’anni. La fenomenologia di queste pratiche artistiche e culturali, finalizzate a obiettivi sociali, risulta estremamente varia. Tutto ciò che compone l’esperienza teatrale e performativa trova espressioni plurali nell’ampio spettro del teatro sociale, mantenendo però uno stretto riferimento a tre dimensioni trasversali: la partecipazione diretta al fatto teatrale, l’evoluzione dei soggetti (da singoli individui a piccoli gruppi, fino a comunità e sistemi organizzati) e la produzione artistica e culturale. Il volume propone alcuni snodi storici che analizzano lo sviluppo del teatro sociale in Italia: dalle esperienze di rinnovamento degli anni Cinquanta e Sessanta, passando per una fase ‘carsica’, in cui tali attività si mescolano con forme di teatro applicato e di intervento educativo e sociale, fino agli anni Novanta e Duemila, quando il teatro sociale viene ricondotto all’applied theatre, configurandosi a pieno titolo tra le forme della teatralità contemporanea.
Lo scandalo del corpo. Studi di un altro teatro per Claudio Bernardi
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2019
pagine: 336
Lo scandalo del corpo potrebbe non essere un titolo adatto a un volume di scritti sul teatro. Eppure, a coloro che lo hanno immaginato, è sembrato sintetizzare in modo pertinente l’eccentrica, ma coerente ricerca di Claudio Bernardi sul significato del teatro per l’uomo e sul ruolo del teatro entro la vita comunitaria degli uomini. Una ricerca che si è occupata non del teatro come spettacolo da guardare, ma del teatro da fare e al quale partecipare in quanto attori di relazioni comunitarie, religiose, sociali, politiche. Un teatro come arte del corpo, o meglio dei corpi: il termine corpo usato nel titolo indica l’uomo, l’umanità. La struttura del libro è quella drammaturgica in tre atti, più un prologo e un epilogo: Il prologo (Prologhi ad personam) è come un carnevale, in cui trionfa la libertà di linguaggi e forme; i tre atti sono dedicati ai principali filoni che Claudio Bernardi ha costantemente coltivato, spesso anche intrecciandoli tra loro: la festa, la drammaturgia del sacro, il teatro sociale e di comunità; l’epilogo (‘Oltre’ il corpo) rappresenta il terzo tempo del rito, la Pasqua, e raccoglie gli scritti di tre compagni di viaggio che, con le loro intuizioni visionarie, continuano a rammentarci la necessità di andare oltre a quello che più comunemente appare, per cercare quel teatro della vita che restituisce l’essere umano alla sua umanità.
Infanzia e linguaggi teatrali. Ricerca e prospettive di cura in città
Maddalena Colombo, Giulia Innocenti Malini
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2017
pagine: 210
Da diverso tempo si ritiene che i bambini in città abbiano bisogni e potenzialità di sviluppo specifici, legati alle condizioni di vita e alla cultura che assorbono in un ambiente metropolitano. Sulla scia delle Raccomandazioni internazionali e delle Indicazioni nazionali per il curricolo rivolto alla fascia 0-6 anni, si sta assistendo a un deciso impulso verso l'introduzione dei linguaggi teatrali nei servizi di childcare, perché utili a sviluppare immaginazione, cooperazione, creatività e a potenziare l'apprendimento spontaneo in ciascun bambino, al di là delle disparità di origine. Ma qual è il contributo effettivo che i linguaggi performativi danno nella direzione della qualità del servizio e del benessere infantile? Il volume nasce dalla riflessione di docenti e ricercatori dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, a margine di una ricerca-intervento svolta nelle scuole dell'infanzia e negli asili nido del Comune di Milano nel 2012-14 (progetto finanziato con fondi L. 285). La ricerca si propone di dimostrare che i linguaggi teatrali – intesi come gioco drammaturgico, spettacolo, laboratorio e festa –, sia quelli praticati nella dimensione ordinaria che quelli portati dagli operatori teatrali, aggiungono alle consuete prassi educative qualcosa di più e di diverso. Vengono messe a confronto le diverse prospettive: dei genitori, delle educatrici, degli operatori teatrali coinvolti nel progetto. E si arriva a comprendere come il 'naturale' rapporto tra linguaggio del teatro, bambino e corporeità contribuisca a rinforzare l'autorappresentazione dei bambini, in qualità di attori-autorispettatori, la professionalità del personale educativo, a sua volta attoreautore-ricercatore, e il coinvolgimento dei genitori.
Quarta età. Esperienze di teatro sociale con anziani fragili a Milano
Giulia Innocenti Malini
Libro: Libro in brossura
editore: EDUCatt Università Cattolica
anno edizione: 2020
pagine: 176
"Questo libro racconta alcune esperienze di teatro sociale con gli anziani, in gran parte con forme diverse di demenza senile. Queste esperienze, che ruotano su Milano e dintorni, fanno parte di un più ampio sforzo collettivo per migliorare la condizioni di vita degli anziani più fragili. Se qualcuno si chiede cosa c'entra il teatro con i malati di Alzheimer è presto detto. Il teatro sociale è quel teatro che trasferisce e applica alla vita quotidiana di persone in situazione di disagio pratiche psicofisiche e attività teatrali allo scopo di ottenere, nelle condizioni date, il maggior benessere possibile della persona, della sua cerchia familiare, della sua comunità o collettività di riferimento. [...] La vita sostenibile degli anziani fragili è tutta da scoprire, da inventare, da creare. Si giustifica spesso il teatro o l'arte con i malati di Alzheimer come terapia non farmacologica. Ma se il teatro sociale è il lavoro creativo sulla relazione con il proprio corpo-mente, in qualsiasi stato sia, con gli altri che ami o detesti, con il proprio ambiente sociale e con il mondo delle cose e degli oggetti, allora l'agire espressivo è più che una terapia. È l'energia della vita. È l'arte della persona. Il suo spirito. Quello che si spegne solo con l'ultimo respiro". (Dall'introduzione di Claudio Bernardi).